Lorenzo Marini. Alphatype
Dal 15 Febbraio 2019 al 02 Marzo 2019
Milano
Luogo: Fabbrica del Vapore
Indirizzo: via Giulio Cesare Procaccini 4
Telefono per informazioni: +39 392 4102568
E-Mail info: A.SAKAJ@LORENZOMARINI.COM
Lorenzo Marini ha scelto la Fabbrica del Vapore di Milano per presentare in Italia la mostra Alphatype, evoluzione della Type Art, il movimento lanciato dall’artista nel 2016 e teorizzato nel Manifesto per la liberazione delle lettere”, che poneva l’attenzione sull’estetica delle lettere e, in generale, del segno grafico. L’inaugurazione è fissata per venerdì 15 febbraio alle ore 18, e l’esposizione resterà in calendario sino al 2 marzo. Dopo una tournée americana, culminata con una mostra al Los Angeles Art Show, lo scorso gennaio (dopo essere stato presente nelle piazze di New York e Miami), Marini espone quindi alla Fabbrica
del Vapore (Lotto 11 C), lo spazio polifunzionale del Comune di Milano che negli ultimi tempi si sta connotando come tempio milanese per l’arte visiva moderna e contemporanea.
Ha ospitato infatti negli ultimi quattro mesi “Inside Magritte, emotion exhibition”, omaggio al Maestro del surrealismo, uno dei maggiori successi della stagione artistica mondiale per l’autunno/inverno 2018/19. Con Alphatype il maestro padovano (ma milanese d’adozione) fa un ulteriore passo avanti nella sua ricerca. Marini ha creato cinque nuovi alfabeti, rielaborando cinque modelli di lettere (ad esempio, cinque a). Le lettere vengono riunite in quadri, che non seguono però l’ordine tradizionale, dalla a alla zeta, bensì sequenze dettate dall’ispirazione artistica, dalla creatività, dell’emozione dell’autore. E, in una logica di mixed media, vengono unite più tecniche. Quelle tipiche dell’arte moltiplicata, gli interventi pittorici e di disegno, il collage e l’applicazione materica. Delle 10 opere esposte, tre erano già state presentate a Los Angeles, mentre le altre 7 sono un’anteprima mondiale. Milo Goj
L’incontro del gesto grafico con il volere pittorico fluisce qui in un piano d’ibridazione della materia che arricchisce la propria forma sconfinando verso una reificazione dell’immaginario che si traduce in un linguaggio grafico puro ed autorevole.
L’indagine artistica di Lorenzo Marini si fonde con il clamore della comunicazione pubblicitaria dando vita a una purezza suprema che si fa forte della riservatezza innata dell’arte e di quell’invadenza provocatoria tipica della pubblicità, campo nel quale Marini è divenuto icona e maestro. Il prodotto di questa addizione effettiva sono una moltitudine di singolarità rappresentative del senso primo, ovvero del “vuoto” originario, fonte di creazione e vita. “Typevisual” è la mostra cardine di questa esperienza che concretizza un immaginario di carattere linguistico, soffermando l’attenzione sull’identità di ogni lettera alfabetica accompagnandola ad appunti che sfumano sullo sfondo della tela bianca quasi a invitare l’osservatore a cercare quegli indizi radi ma ricolmi di un significato antico che definisce la storia della nostra comunicazione verbale e scritta. Su ogni lettera Marini costruisce una definizione grafica nuova che descrive come fosse un ritratto artistico quel soggetto spesso dato per scontato. Le lettere divengono qui le muse che ispirano il maestro Marini, il quale ne racconta le storie “personali” affiancando alla sua produzione un’approfondita ricerca di base che attinge sia dalla grafica sia dalla pittura.
L’ibridazione artistica, di cui “Typevisual” è frutto, di Marini non è quindi un’arte a metà, ma è un’arte nuova che sfrutta la capacità comunicativa della pubblicità, la linearità mistica della grafica e l’intimità antica della pittura convogliando il tutto verso l’osservatore che d’innanzi alla dimensione bianca riscopre il linguaggio di se stesso. Giorgio Grasso
È tempo di celebrare la bellezza di ogni singola lettera, di trovare l’archittetura degli spazi e di contemplare la geometria dinamica di questi segni quotidiani. É tempo di togliere la funzione intrinseca del type e di spostare l’attenzione nella dimensione estetica. È tempo di rivalutare questi
umili compagni di viaggio frammentando il senso della parola e focalizzando l’attenzione sui pieni e i vuoti di queste geometrie spaziali. Di annotare, di cancellare, di colorare e di ricoprire tutto, come un velo di silenzio, con l’eleganza del bianco. Lorenzo Marini
Inaugurazione 15 febbraio ore 18
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