Premio Artivisive San Fedele 2012-2013. Riflessioni sul corpo e il sacro
Dal 07 Dicembre 2013 al 11 Gennaio 2014
Milano
Luogo: Galleria San Fedele
Indirizzo: piazza San Fedele 4
Orari: da martedì a sabato 16-19
Curatori: Andrea Dall'Asta SJ e Daniele Astrologo Abadal, Ilaria Bignotti, Matteo Galbiati, Chiara Gatti, Kevin McManus
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 86352233
E-Mail info: sanfedelearte@sanfedele.net
Sito ufficiale: http://www.centrosanfedele.net
Non è oggi facile parlare del corpo. Figli di un’antropologia d’ispirazione cartesiana che poneva l'accento sulla separazione tra anima e corpo, tra una res cogitans e una res extensa concepite come due entità in opposizione, siamo oggi coscienti che l’unità dell’uomo deve superare le scissioni e le separazioni che hanno caratterizzato tutta la storia della cultura occidentale. «Io non ho un corpo ma sono corpo», ricorda Nietzsche, sottolineando in questo modo che la corporeità non è il semplice attributo di un soggetto o un involucro da cui doversi liberare nell'attesa di un improbabile «al di là» separato dalla realtà, ma un termine che vuole esprimere un’equivalenza tra l’io e il corpo stesso. L’«io» è «corpo». Noi siamo corpo. Non utilizziamo o adoperiamo il corpo per le nostre azioni, come se fosse uno strumento di cui disporre. Come ricorda Sartre, quando scriviamo, noi siamo la nostra mano. Siamo i nostri occhi che vedono o le nostre mani che sentono.
Il nostro corpo parla. Il nostro corpo è «parola». La tradizione cristiana l’ha ben compreso, quando ha interpretato quel «corpo» crocifisso sul Golgota come la «Parola» per eccellenza, Parola che salva l’uomo dal potere del peccato e della morte. È il corpo del Logos incarnato. Quel corpo morente sulla croce salva l’umanità dalla violenza dell’uomo contro l’altro uomo. Cristo non risponde alla violenza con la violenza, ma con il perdono, la misericordia. Quel corpo ci dice che la vita umana è destinata alla risurrezione.
La mostra presenta Serena Zanardi, Isabella Mara, Mario Scudeletti, Francesco Arecco, Massimiliano Gatti e Gaspare, i giovani artisti vincitori dell'edizione 2012_2013 del Premio Artivisive San Fedele, le cui opere si sono liberamente ispirate a queste tematiche.
Il nostro corpo parla. Il nostro corpo è «parola». La tradizione cristiana l’ha ben compreso, quando ha interpretato quel «corpo» crocifisso sul Golgota come la «Parola» per eccellenza, Parola che salva l’uomo dal potere del peccato e della morte. È il corpo del Logos incarnato. Quel corpo morente sulla croce salva l’umanità dalla violenza dell’uomo contro l’altro uomo. Cristo non risponde alla violenza con la violenza, ma con il perdono, la misericordia. Quel corpo ci dice che la vita umana è destinata alla risurrezione.
La mostra presenta Serena Zanardi, Isabella Mara, Mario Scudeletti, Francesco Arecco, Massimiliano Gatti e Gaspare, i giovani artisti vincitori dell'edizione 2012_2013 del Premio Artivisive San Fedele, le cui opere si sono liberamente ispirate a queste tematiche.
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