Round About Township. Un viaggio nelle township di Johannesburg e Città del Capo
Dal 03 Maggio 2013 al 16 Maggio 2013
Milano
Luogo: Foyer Spazio Oberdan
Indirizzo: viale Vittorio Veneto 2
Orari: da martedì a domenica 10-22; lunedì 10-19
Enti promotori:
- Provincia di Milano/Assessorato Cultura
Telefono per informazioni: +39 02 77406302/ 6381
E-Mail info: u.maerna@provincia.milano.it
Sito ufficiale: http://www.provincia.milano.it/cultura/manifestazioni/oberdan/Pino_Ninfa_Round_About_Township/index.html
"Round About Township. Un viaggio nelle township di Johannesburg e Città del Capo" è la mostra personale del fotografo Pino Ninfa promossa da Provincia di Milano/Assessorato Cultura in collaborazione con C.O.E./Centro Orientamento Educativo in occasione del 23° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina.
La mostra racconta luoghi delle periferie urbane insieme ai luoghi storici dell’apartheid, delle due grandi città del Sudafrica e di Soweto, un tempo sobborgo ma oggi una città a parte rispetto a Johannesburg. La ricerca di Ninfa vuole evidenziare il profondo senso di dignità e solidarietà nato nella difficoltà, senza spettacolarizzare le condizioni di disagio. La mostra si compone di 25 fotografie dal formato 50x60 cm, stampate su carta cotone Hanemule, complete di cornici in alluminio nero anodizzato. Inoltre, un pannello che raccoglie le fotografie provenienti da un workshop fotografico tenuto da Ninfa a Città del Capo con i ragazzi che vivono nella township di Philippi.
La fotografia e la pittura hanno un diverso rapporto con l’ambiente che ci circonda: la prima può riprodurlo esattamente, la seconda lo imita o addirittura sceglie altri territori, quelli dell’immaginario, della trasformazione del reale in simbolico, della pura astrazione dalle forme, della semantica del colore. Ma cosa succede quando il fotografo sceglie di seguire, almeno in parte, il pensiero pittorico? La risposta ci arriva da queste immagini di Pino Ninfa, nelle quali emergono in filigrana diverse suggestioni provenienti dal mondo della pittura, che indirizzano la sua ricerca verso una concezione dell’immagine assolutamente singolare e poetica. Quest’ultimo aspetto lo porta a trasformare lo scatto in azione artistica, in poesia visiva, persino quando la fotografia è pensata come un prezioso documento di costume. Dagli scatti riceviamo un racconto generale coniugato alla storia personale dell’autore e alla sua sensibilità, una guida interiore di un intreccio narrativo in cui le storie degli altri passano attraverso il filtro di una visione esterna, di una soggettività di pensiero che è particolarmente legata al mondo della pittura. Non stupisce così di incontrare la memoria di Caravaggio nell’uso della luce, che rende nobili e maestose povere case e miseri sobborghi, o il gusto per le scene di vita quotidiana così vicino al realismo ottocentesco, mentre alcuni scatti appaiono chiaramente legati all’idea cromatica della pittura di Rothko, nel quale il reale svanisce pur essendo minuziosamente evidenziato. Fotografia e pittura, racconto e poesia, oggettivo e soggettivo trovano dunque un loro incontro nel lavoro di Pino Ninfa, ricordandoci che la fotografia è un’autentica arte visiva.
“Con la mostra del fotografo Pino Ninfa, l'Assessorato alla Cultura conferma ancora una volta la sua particolare attenzione alla qualità dell'offerta presentata al pubblico milanese, nonché la valorizzazione di artisti del calibro di Ninfa, che ha alle spalle un importante bagaglio di esperienze. - osserva Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano - Da questi scatti la fotografia si rivela come azione artistica, poesia visiva, pensiero. Pensiero che porta a riflettere su terre lontane e popolazioni sconosciute, immortalate dall'obiettivo durante la quotidianità della vita, illuminati da una luce particolare, frutto dello studio e dell'intuizione del fotografo. Ringrazio anche gli organizzatori del Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina, cui la mostra è collegata: un appuntamento giunto alla 23esima edizione e sempre più apprezzato, diffuso e riuscito".
La mostra racconta luoghi delle periferie urbane insieme ai luoghi storici dell’apartheid, delle due grandi città del Sudafrica e di Soweto, un tempo sobborgo ma oggi una città a parte rispetto a Johannesburg. La ricerca di Ninfa vuole evidenziare il profondo senso di dignità e solidarietà nato nella difficoltà, senza spettacolarizzare le condizioni di disagio. La mostra si compone di 25 fotografie dal formato 50x60 cm, stampate su carta cotone Hanemule, complete di cornici in alluminio nero anodizzato. Inoltre, un pannello che raccoglie le fotografie provenienti da un workshop fotografico tenuto da Ninfa a Città del Capo con i ragazzi che vivono nella township di Philippi.
La fotografia e la pittura hanno un diverso rapporto con l’ambiente che ci circonda: la prima può riprodurlo esattamente, la seconda lo imita o addirittura sceglie altri territori, quelli dell’immaginario, della trasformazione del reale in simbolico, della pura astrazione dalle forme, della semantica del colore. Ma cosa succede quando il fotografo sceglie di seguire, almeno in parte, il pensiero pittorico? La risposta ci arriva da queste immagini di Pino Ninfa, nelle quali emergono in filigrana diverse suggestioni provenienti dal mondo della pittura, che indirizzano la sua ricerca verso una concezione dell’immagine assolutamente singolare e poetica. Quest’ultimo aspetto lo porta a trasformare lo scatto in azione artistica, in poesia visiva, persino quando la fotografia è pensata come un prezioso documento di costume. Dagli scatti riceviamo un racconto generale coniugato alla storia personale dell’autore e alla sua sensibilità, una guida interiore di un intreccio narrativo in cui le storie degli altri passano attraverso il filtro di una visione esterna, di una soggettività di pensiero che è particolarmente legata al mondo della pittura. Non stupisce così di incontrare la memoria di Caravaggio nell’uso della luce, che rende nobili e maestose povere case e miseri sobborghi, o il gusto per le scene di vita quotidiana così vicino al realismo ottocentesco, mentre alcuni scatti appaiono chiaramente legati all’idea cromatica della pittura di Rothko, nel quale il reale svanisce pur essendo minuziosamente evidenziato. Fotografia e pittura, racconto e poesia, oggettivo e soggettivo trovano dunque un loro incontro nel lavoro di Pino Ninfa, ricordandoci che la fotografia è un’autentica arte visiva.
“Con la mostra del fotografo Pino Ninfa, l'Assessorato alla Cultura conferma ancora una volta la sua particolare attenzione alla qualità dell'offerta presentata al pubblico milanese, nonché la valorizzazione di artisti del calibro di Ninfa, che ha alle spalle un importante bagaglio di esperienze. - osserva Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano - Da questi scatti la fotografia si rivela come azione artistica, poesia visiva, pensiero. Pensiero che porta a riflettere su terre lontane e popolazioni sconosciute, immortalate dall'obiettivo durante la quotidianità della vita, illuminati da una luce particolare, frutto dello studio e dell'intuizione del fotografo. Ringrazio anche gli organizzatori del Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina, cui la mostra è collegata: un appuntamento giunto alla 23esima edizione e sempre più apprezzato, diffuso e riuscito".
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