Thomas Lange
Dal 17 Settembre 2013 al 16 Ottobre 2013
Milano
Luogo: Fondazione Mudima
Indirizzo: via Tadino 26
Orari: da lunedì a venerdì 11-13/ 15-19.30
Curatori: Davide Di Maggio, Davide Sarchioni
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 29409633
E-Mail info: info@mudima.net
Sito ufficiale: http://www.mudima.net
La Fondazione Mudima ha il piacere di ospitare la personale dell’artista tedesco, italiano di adozione Thomas Lange.
Thomas Lange si colloca agli esordi fra quelle personalità che emersero con successo tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta dalla trasgressiva scena underground di ex Berlino Ovest, ancora la città del muro; fra i cosiddetti Giovani Selvaggi (denominazione coniata ad indicare la più giovane fra le generazioni di artisti coinvolte entro la più ampia e complessa vicenda del Neoespressionismo tedesco) che, in relazione alle diverse sollecitazioni e alle tensioni del particolarissimo clima storico, politico e culturale di quegli anni, rivendicavano una pittura caratterizzata da un'esasperazione gestuale e figurale e da un'immediatezza nella stesura cromatica spinta fino ai limiti di un'esecuzione veloce e consapevolmente grezza e trasandata. Una pittura memore del primo Espressionismo tedesco, delle esperienze dell'Informale e della action painting americana, come della nuova disinvoltura tecnica, iconica e provocatoriamente contestatoria già proposta nei Settanta da Baselitz, Kiefer e Lüpertz.
Di questa giovane generazione di “selvaggi” egli porta ancora oggi i segni impressi nel proprio DNA artistico ma, a differenza di altri, ne ha saputo superare i limiti storici, seguendo nel corso degli anni la strada di un personalissimo percorso evolutivo che, nella complessa varietà dei suoi pronunciamenti, sembra rifuggire da qualsiasi tipo di classificazione in termini di stile, rivendicando piuttosto la centralità di una propria indagine linguistica e poetica: un'intensa riflessione sul significato delle immagini e l'atto stesso del dipingere che si svolge coerentemente proprio attraverso il fare, nell'incessante e spasmodica ricerca dell'immagine pittorica.
La mostra Thomas Lange presso la Fondazione Mudima a Milano costituisce un'esclusiva per l'Italia poiché propone un cospicuo numero di dipinti recenti e inediti dell'artista tedesco, quale testimonianza delle sue ultime ricerche dal 2010 al 2013.
In mostra saranno collocati anche alcuni vecchi lavori con l'intento sia di presentare la vicenda creativa di Lange attraverso cenni di un percorso evolutivo e in sé coerente nella varietà dei suoi pronunciamenti, sia di creare raffronti interessanti fra le ricerche passate e quelle più recenti.
Si parte dagli Streifenbilder del 1979/80 dedicando poi attenzione ad alcuni dipinti scelti fra i numerosi cicli tematici degli anni Novanta appartenenti al progetto Gestern-Heute-Morgen (Ieri-Oggi-Domani), una ricerca sui significati dell'immagine pittorica in relazione al trascorrere del tempo e che ha condotto l'artista a confrontarsi spesso con i repertori iconografici della storia dell'arte.
L'approdo più recente nella sua vasta produzione artistica si articola in relazione al tema Vera Icona, una nuova ricerca che ha origine a partire dalla traslitterazione latina della Veronica, nome che la tradizione attribuisce per varie ragioni al panno di lino con il quale venne asciugato il Santo Volto e nel quale ne sarebbe rimasta impressa la vera immagine. Lange recupera questa leggenda per trasformarla nella ricerca della vera immagine pittorica che, scevra da pregiudiziali ideologiche, sia espressione dell'autenticità del gesto pittorico e dell'atto creativo, sollecitando un proliferare di nuovi significati. In diversi cicli di opere di piccole e grandi dimensioni, l'artista ritorna alla tipologia del ritratto ed in particolare al ritratto dell'amico e compagno di vita Mutsuo Hirano che, variamente formulato, funge da modello per una Vera Icona contemporanea. Vi sono poi i cosiddetti Apostoli, una serie di lavori in verticale che, ispirati all'idea dei discepoli di Cristo, fungono da protettori e da propagandisti di una dottrina: quella della Vera Icona, della vera immagine dipinta, proclamando così, anche con un intento provocatorio, la fede dell'artista nella sua pittura.
Infine, nel seminterrato della Fondazione, dove si trova la piscina appositamente concepita per ospitare La Quinta del Sordo di Wolf Vostell, Lange ha relizzato un lavoro site specific dal titolo Showerpaintings. Hommage a Wolf Vostell, composto da strutture di griglie metalliche di varie forme e dimensioni e dipinte con smalti.
Sarà presentato un catalogo Italiano/Inglese con foto delle opere in mostra e altre documentazioni, con testi di Davide Di Maggio, Davide Sarchioni, Christoph Tannert e una selezione di cenni critici di coloro che fino ad oggi hanno seguito la vicenda di Lange.
Thomas Lange si colloca agli esordi fra quelle personalità che emersero con successo tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta dalla trasgressiva scena underground di ex Berlino Ovest, ancora la città del muro; fra i cosiddetti Giovani Selvaggi (denominazione coniata ad indicare la più giovane fra le generazioni di artisti coinvolte entro la più ampia e complessa vicenda del Neoespressionismo tedesco) che, in relazione alle diverse sollecitazioni e alle tensioni del particolarissimo clima storico, politico e culturale di quegli anni, rivendicavano una pittura caratterizzata da un'esasperazione gestuale e figurale e da un'immediatezza nella stesura cromatica spinta fino ai limiti di un'esecuzione veloce e consapevolmente grezza e trasandata. Una pittura memore del primo Espressionismo tedesco, delle esperienze dell'Informale e della action painting americana, come della nuova disinvoltura tecnica, iconica e provocatoriamente contestatoria già proposta nei Settanta da Baselitz, Kiefer e Lüpertz.
Di questa giovane generazione di “selvaggi” egli porta ancora oggi i segni impressi nel proprio DNA artistico ma, a differenza di altri, ne ha saputo superare i limiti storici, seguendo nel corso degli anni la strada di un personalissimo percorso evolutivo che, nella complessa varietà dei suoi pronunciamenti, sembra rifuggire da qualsiasi tipo di classificazione in termini di stile, rivendicando piuttosto la centralità di una propria indagine linguistica e poetica: un'intensa riflessione sul significato delle immagini e l'atto stesso del dipingere che si svolge coerentemente proprio attraverso il fare, nell'incessante e spasmodica ricerca dell'immagine pittorica.
La mostra Thomas Lange presso la Fondazione Mudima a Milano costituisce un'esclusiva per l'Italia poiché propone un cospicuo numero di dipinti recenti e inediti dell'artista tedesco, quale testimonianza delle sue ultime ricerche dal 2010 al 2013.
In mostra saranno collocati anche alcuni vecchi lavori con l'intento sia di presentare la vicenda creativa di Lange attraverso cenni di un percorso evolutivo e in sé coerente nella varietà dei suoi pronunciamenti, sia di creare raffronti interessanti fra le ricerche passate e quelle più recenti.
Si parte dagli Streifenbilder del 1979/80 dedicando poi attenzione ad alcuni dipinti scelti fra i numerosi cicli tematici degli anni Novanta appartenenti al progetto Gestern-Heute-Morgen (Ieri-Oggi-Domani), una ricerca sui significati dell'immagine pittorica in relazione al trascorrere del tempo e che ha condotto l'artista a confrontarsi spesso con i repertori iconografici della storia dell'arte.
L'approdo più recente nella sua vasta produzione artistica si articola in relazione al tema Vera Icona, una nuova ricerca che ha origine a partire dalla traslitterazione latina della Veronica, nome che la tradizione attribuisce per varie ragioni al panno di lino con il quale venne asciugato il Santo Volto e nel quale ne sarebbe rimasta impressa la vera immagine. Lange recupera questa leggenda per trasformarla nella ricerca della vera immagine pittorica che, scevra da pregiudiziali ideologiche, sia espressione dell'autenticità del gesto pittorico e dell'atto creativo, sollecitando un proliferare di nuovi significati. In diversi cicli di opere di piccole e grandi dimensioni, l'artista ritorna alla tipologia del ritratto ed in particolare al ritratto dell'amico e compagno di vita Mutsuo Hirano che, variamente formulato, funge da modello per una Vera Icona contemporanea. Vi sono poi i cosiddetti Apostoli, una serie di lavori in verticale che, ispirati all'idea dei discepoli di Cristo, fungono da protettori e da propagandisti di una dottrina: quella della Vera Icona, della vera immagine dipinta, proclamando così, anche con un intento provocatorio, la fede dell'artista nella sua pittura.
Infine, nel seminterrato della Fondazione, dove si trova la piscina appositamente concepita per ospitare La Quinta del Sordo di Wolf Vostell, Lange ha relizzato un lavoro site specific dal titolo Showerpaintings. Hommage a Wolf Vostell, composto da strutture di griglie metalliche di varie forme e dimensioni e dipinte con smalti.
Sarà presentato un catalogo Italiano/Inglese con foto delle opere in mostra e altre documentazioni, con testi di Davide Di Maggio, Davide Sarchioni, Christoph Tannert e una selezione di cenni critici di coloro che fino ad oggi hanno seguito la vicenda di Lange.
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