Ull Hohn. Painting, painting - with frame by Tom Burr
Dal 11 Aprile 2015 al 06 Giugno 2015
Milano
Luogo: Peep-Hole
Indirizzo: via Stilicone 10
Orari: merc - sab 14.30-19 o su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 345 0774884
E-Mail info: info@peep-hole.org
Sito ufficiale: http://www.peep-hole.org/ph/
Peep - Hole presenta painting, painting la prima mostra in Italia dell’artista Ull Hohn, con un intervento di Tom Burr. Per circa un decennio , da metà anni Ottanta a metà anni Novanta - quando scompare prematuramente all’età di 35 anni - Ull Hohn ha portato avanti una coerente ricerca teorica e formale che ha indaga to la pittura forzandone i confini e offrendo un modello estetico ancora attuale se ricondotto all’interno di un più generale dibattito sulla pittura, mai esaurito e tuttora aperto.
Il suo percorso si inscrive all’interno di un contesto storico e artistico ben preciso che lo vede passare dagli studi all’Acca demia di Düsseldorf con Gerhard Richter, all’esperienza del “Whitney Ind e pende n t Study Program” a New York, dove vive a partire dal 1986. In un momento in cui si fa strada la seconda stagione dell’ In stitutional Critique e si guarda alla pittura con sospetto , Hohn assimila ed elabora in modo del tutto personale le tendenze e le teorie che animano il dib attito artistico di quegli anni trovando il modo di far convivere pensi ero critico e pura pratica pittorica.
Nel breve arco della sua vita l’artista sperime nta stili e registri diversi , muovendosi dall’astrazione a lla pittura di paesaggio che cita i dipinti ottocentesc hi di Albert Bierstadt e della Hudson River School ; dagli esercizi di natura didattica ispirati a Bob Ross e al suo programma televisivo “Joy o f Painting” , fino alla serie delle Revision , opere realizzat e prima di morire in cui riproduce alcuni soggetti dipinti prima degli studi in accademia. Sono questi alcuni esempi di u na promiscuità stilistica che , a uno sguardo retrospettivo , rivela la sua c oerenza proprio nel tentativo di Hohn di fare una pittura “al di là della pittura” senza rinunciar e all’affezione per questo linguaggio.
La mostra nasce dal desiderio di sottolineare il valore di questo assunto e di riflettere sull’attualità di una ricerc a che ha messo in discussione la pittura dal suo interno.
Painting, painting è la prima mostra istituzionale che ripercorre tutti i momenti della produzione di Hohn attraverso una selezione che attinge alle varie serie realizzate. La disposizione delle o pere, che non segue un andamento cronologico, è strutturat a a partire da due importanti serie del 1988, Nine Landscapes e Off The Wall , installate in due pareti diametralmente opposte all’inizio e alla fine dello spazio espositivo. All’interno di questi du e estremi, che condensano i nuclei fondamentali della ricerca di Ul l Hohn, sono presentate tutte le fasi del su o lavoro , in un percorso espositivo modulato e scandito dal dialogo con l’opera di Tom Burr.
Le premesse di questo accostamento vanno ricercate n ella profonda conoscenza da parte di Tom Burr del lavoro di Ull Hohn, che al di là del rapporto di natura privata che li legava va ricondotta al fatto che le rispettive ricerche affond a no le radici nel medesimo contesto storico - artistico e condivid o no anal oghe esperienze , a partire da quella del Whitney Program.
L’intervento di Tom Burr in mostra parte proprio dalla memoria di questa esperienza, in particolare dal ricordo del la parete che separava il suo studio da quello di Ull Hohn. Ripensando a quell’el emento architettonico come un oggetto che separa e unisce allo stesso tempo, che definisce uno spazio e regola il movimento dei corpi al suo interno, Burr ha realizzato quattro strutture che alludono ai quattro muri di una stanza scomposti e dislocati in d iversi punti dello spazio. Ognuna di queste “pareti” riflette, ospita o oscura i dipinti di Ull Hohn, fa da cornice non solo alle opere , ma al pubblico che le osserva e attiva un meccanismo di mimesi e sdoppiamento dell a parete “ original e” , manifestazione formale del desiderio, della nostalgia , dell’ affetto.
La dicotomia di intimità e distacco cui queste strutture alludono è la stessa che ha contraddistinto dall’inizio alla fine la pratica artistica di Ull Hohn . O scillando costantemente tra una consapevol e presa di distanza e il coinvolgimento estetico con la pittura, Hohn ha dimostrato come un approccio teorico e concettuale alla stessa potesse nascere anche dal virtuosismo, dalla maestria pittorica, dagli stessi esercizi di stile che in quegli anni - ma ancora adesso - sono guardati con sospetto , e come la pittura possa essere “diversa” restando uguale a se stessa.
Ull Hohn (Trier, 1960 – Berlino, 1995) comincia a studiare pittura all ’ età di vent ’ anni quando si trasferisce a Berlino per frequentare la Scuola d ’ Arte e seguire le lezioni di Kuno Gonschior. Quattro anni più tardi, nel 1984, Hohn si iscrive alla K ü nstakademie di Düsseldorf e diventa allievo di Gerhard Richter. Nel 1986 lascia la Germania per trasferirsi a New York, dove l’anno successivo fr equenta il “ W h itney Independent Study Program ” , esperienza che ha un impatto fondamentale nella sua produzione e nel suo approccio alla pittura, che si fa più teorico e concettuale. L’ambiente newyorkese apre a Ull Hohn delle prospettive del tutto nuove. Q uestioni legate all’identità , al la sessualità e al la diversità di genere diventano in quegli anni centrali nel dibattito artistico e Hohn inizia a confrontarsi con gli stessi temi. È in questo momento, e precisamente nel 1988, che realizza alcune delle sue serie pittoriche più significative : Nine Landscapes e Untitled , entrambe presentate alla mostra conclusiva del Whitney Program , e Off The Wall . Nel 1989 espone con una mostra personale alla Julian Pretto / Berland Hall Gallery, l’anno successivo presso Wh ite Columns e nel 1991 da Randy Alexander , New York . N el 1993 espone all a American Fine Arts , New York. Due anni più tardi l’artista scompare prematuramente all’età di 35 anni. Tra le mostre personali postume a lui dedicate ricordiamo: Künstlerhaus Bethani en, Berlin (Philip Morris Art Sponsoring), 1996; Ull Hohn: Malerei, Galerie Neu, Berlino, 2000; Off the Wall, Galerie Neu, Berlino, 2006; Ull Hohn, Between Bridges, Londra, 2009; Ull Hohn, Algus Greenspon, New York, 2009; Galerie Neu, Berlino, 2010. Tra le collettive in cui in anni recenti è stato incluso il suo lavoro: Optik Schröder. Werke aus der Sammlung Schröder, Künstverein Braunschweig, 2006; U NTITLED (Ohne Titel), NGBK, Berlino, 2010; Time Again, The Sculpture Center, New York, 2011.
Tom Burr (New Haven - Connecticut, 1963) vive e lavora a New York. Dopo aver frequentato la School of Visual Arts di New York, tra il 1987 - 88 partecipa al Whithey Independent Study Program. Dall’inizio degli anni novanta a oggi sue mostre personali sono state presentate presso musei e istituzioni in tutto il mondo: Gravity Moves Me , FRAC Champagne - Ardenne, Reims, 2011; Bovincini/Burr , Museum für Gegenwartskunst, Basilea e Lenbachhaus, Monaco (con Monica Bonvicini), 2009; Addict - Love , Sculpture Center, New York, 2008; Swis s Institute, New York (con Walter Pfeiffer) , 2007; Anxiety – A Showcase, Schinkel Pavillon, Berlino, 2007; Moods, Secession, Vienna, 2007; Tom Burr: Extrospective: Works 1994 – 2006, Musée Cantonal des Beaux Arts, Losanna, 2006; Deep Purple, The Whitney Muse um of American Art, New York, 2002; Low Slung , Kunstverein Braunschweig, 2000; White Columns, New York,1992. Tra le numerose mostre collettive a cui ha partecipato ricordiamo: The Present of Modernism , MuMOK, Vienna, 2014; Deviance Credits , Center for Curi atorial Studies, Bard College, Annadale - on - Hudson, NY, 2014; Take It or Leave It: Institution, Image, Ideology, Hammer Museum, Los Angeles, 2014; Anamericana , American Academy, Roma, 2013; Outside the Lines, Contemporary Arts Museum, Houston, 2013; Moby Di ck, CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco, CA, 2009; Political/Minimal , Kunst - Werke – Institute for Contemporary Art, Berlino, 2008; Unmonumental: The Object in the 21st. Century, New Museum of Contemporary Art, New York, 2007; BODYPOLI TICX, Witte de With, Rotterdam, 2007; Das achte Feld. Geschlechter, Leben und Begehren in der Kunst seit 1960, Museum Ludwig, Cologne, 2006. Ha inoltre preso parte alla 12.a Biennale di Istanbul nel 2011 e alla Biennale del Whitney Museum of American Art, New York nel 2004.
Il suo percorso si inscrive all’interno di un contesto storico e artistico ben preciso che lo vede passare dagli studi all’Acca demia di Düsseldorf con Gerhard Richter, all’esperienza del “Whitney Ind e pende n t Study Program” a New York, dove vive a partire dal 1986. In un momento in cui si fa strada la seconda stagione dell’ In stitutional Critique e si guarda alla pittura con sospetto , Hohn assimila ed elabora in modo del tutto personale le tendenze e le teorie che animano il dib attito artistico di quegli anni trovando il modo di far convivere pensi ero critico e pura pratica pittorica.
Nel breve arco della sua vita l’artista sperime nta stili e registri diversi , muovendosi dall’astrazione a lla pittura di paesaggio che cita i dipinti ottocentesc hi di Albert Bierstadt e della Hudson River School ; dagli esercizi di natura didattica ispirati a Bob Ross e al suo programma televisivo “Joy o f Painting” , fino alla serie delle Revision , opere realizzat e prima di morire in cui riproduce alcuni soggetti dipinti prima degli studi in accademia. Sono questi alcuni esempi di u na promiscuità stilistica che , a uno sguardo retrospettivo , rivela la sua c oerenza proprio nel tentativo di Hohn di fare una pittura “al di là della pittura” senza rinunciar e all’affezione per questo linguaggio.
La mostra nasce dal desiderio di sottolineare il valore di questo assunto e di riflettere sull’attualità di una ricerc a che ha messo in discussione la pittura dal suo interno.
Painting, painting è la prima mostra istituzionale che ripercorre tutti i momenti della produzione di Hohn attraverso una selezione che attinge alle varie serie realizzate. La disposizione delle o pere, che non segue un andamento cronologico, è strutturat a a partire da due importanti serie del 1988, Nine Landscapes e Off The Wall , installate in due pareti diametralmente opposte all’inizio e alla fine dello spazio espositivo. All’interno di questi du e estremi, che condensano i nuclei fondamentali della ricerca di Ul l Hohn, sono presentate tutte le fasi del su o lavoro , in un percorso espositivo modulato e scandito dal dialogo con l’opera di Tom Burr.
Le premesse di questo accostamento vanno ricercate n ella profonda conoscenza da parte di Tom Burr del lavoro di Ull Hohn, che al di là del rapporto di natura privata che li legava va ricondotta al fatto che le rispettive ricerche affond a no le radici nel medesimo contesto storico - artistico e condivid o no anal oghe esperienze , a partire da quella del Whitney Program.
L’intervento di Tom Burr in mostra parte proprio dalla memoria di questa esperienza, in particolare dal ricordo del la parete che separava il suo studio da quello di Ull Hohn. Ripensando a quell’el emento architettonico come un oggetto che separa e unisce allo stesso tempo, che definisce uno spazio e regola il movimento dei corpi al suo interno, Burr ha realizzato quattro strutture che alludono ai quattro muri di una stanza scomposti e dislocati in d iversi punti dello spazio. Ognuna di queste “pareti” riflette, ospita o oscura i dipinti di Ull Hohn, fa da cornice non solo alle opere , ma al pubblico che le osserva e attiva un meccanismo di mimesi e sdoppiamento dell a parete “ original e” , manifestazione formale del desiderio, della nostalgia , dell’ affetto.
La dicotomia di intimità e distacco cui queste strutture alludono è la stessa che ha contraddistinto dall’inizio alla fine la pratica artistica di Ull Hohn . O scillando costantemente tra una consapevol e presa di distanza e il coinvolgimento estetico con la pittura, Hohn ha dimostrato come un approccio teorico e concettuale alla stessa potesse nascere anche dal virtuosismo, dalla maestria pittorica, dagli stessi esercizi di stile che in quegli anni - ma ancora adesso - sono guardati con sospetto , e come la pittura possa essere “diversa” restando uguale a se stessa.
Ull Hohn (Trier, 1960 – Berlino, 1995) comincia a studiare pittura all ’ età di vent ’ anni quando si trasferisce a Berlino per frequentare la Scuola d ’ Arte e seguire le lezioni di Kuno Gonschior. Quattro anni più tardi, nel 1984, Hohn si iscrive alla K ü nstakademie di Düsseldorf e diventa allievo di Gerhard Richter. Nel 1986 lascia la Germania per trasferirsi a New York, dove l’anno successivo fr equenta il “ W h itney Independent Study Program ” , esperienza che ha un impatto fondamentale nella sua produzione e nel suo approccio alla pittura, che si fa più teorico e concettuale. L’ambiente newyorkese apre a Ull Hohn delle prospettive del tutto nuove. Q uestioni legate all’identità , al la sessualità e al la diversità di genere diventano in quegli anni centrali nel dibattito artistico e Hohn inizia a confrontarsi con gli stessi temi. È in questo momento, e precisamente nel 1988, che realizza alcune delle sue serie pittoriche più significative : Nine Landscapes e Untitled , entrambe presentate alla mostra conclusiva del Whitney Program , e Off The Wall . Nel 1989 espone con una mostra personale alla Julian Pretto / Berland Hall Gallery, l’anno successivo presso Wh ite Columns e nel 1991 da Randy Alexander , New York . N el 1993 espone all a American Fine Arts , New York. Due anni più tardi l’artista scompare prematuramente all’età di 35 anni. Tra le mostre personali postume a lui dedicate ricordiamo: Künstlerhaus Bethani en, Berlin (Philip Morris Art Sponsoring), 1996; Ull Hohn: Malerei, Galerie Neu, Berlino, 2000; Off the Wall, Galerie Neu, Berlino, 2006; Ull Hohn, Between Bridges, Londra, 2009; Ull Hohn, Algus Greenspon, New York, 2009; Galerie Neu, Berlino, 2010. Tra le collettive in cui in anni recenti è stato incluso il suo lavoro: Optik Schröder. Werke aus der Sammlung Schröder, Künstverein Braunschweig, 2006; U NTITLED (Ohne Titel), NGBK, Berlino, 2010; Time Again, The Sculpture Center, New York, 2011.
Tom Burr (New Haven - Connecticut, 1963) vive e lavora a New York. Dopo aver frequentato la School of Visual Arts di New York, tra il 1987 - 88 partecipa al Whithey Independent Study Program. Dall’inizio degli anni novanta a oggi sue mostre personali sono state presentate presso musei e istituzioni in tutto il mondo: Gravity Moves Me , FRAC Champagne - Ardenne, Reims, 2011; Bovincini/Burr , Museum für Gegenwartskunst, Basilea e Lenbachhaus, Monaco (con Monica Bonvicini), 2009; Addict - Love , Sculpture Center, New York, 2008; Swis s Institute, New York (con Walter Pfeiffer) , 2007; Anxiety – A Showcase, Schinkel Pavillon, Berlino, 2007; Moods, Secession, Vienna, 2007; Tom Burr: Extrospective: Works 1994 – 2006, Musée Cantonal des Beaux Arts, Losanna, 2006; Deep Purple, The Whitney Muse um of American Art, New York, 2002; Low Slung , Kunstverein Braunschweig, 2000; White Columns, New York,1992. Tra le numerose mostre collettive a cui ha partecipato ricordiamo: The Present of Modernism , MuMOK, Vienna, 2014; Deviance Credits , Center for Curi atorial Studies, Bard College, Annadale - on - Hudson, NY, 2014; Take It or Leave It: Institution, Image, Ideology, Hammer Museum, Los Angeles, 2014; Anamericana , American Academy, Roma, 2013; Outside the Lines, Contemporary Arts Museum, Houston, 2013; Moby Di ck, CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco, CA, 2009; Political/Minimal , Kunst - Werke – Institute for Contemporary Art, Berlino, 2008; Unmonumental: The Object in the 21st. Century, New Museum of Contemporary Art, New York, 2007; BODYPOLI TICX, Witte de With, Rotterdam, 2007; Das achte Feld. Geschlechter, Leben und Begehren in der Kunst seit 1960, Museum Ludwig, Cologne, 2006. Ha inoltre preso parte alla 12.a Biennale di Istanbul nel 2011 e alla Biennale del Whitney Museum of American Art, New York nel 2004.
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