Umberto Mariani
Dal 22 Gennaio 2020 al 01 Marzo 2020
Milano
Luogo: Gallerie d’Italia
Indirizzo: piazza della Scala 6
Orari: da martedì a domenica dalle 9:30 alle 19:30. Giovedì dalle 9:30 alle 22:30. Chiuso il lunedì. Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura
Costo del biglietto: Biglietto congiunto valido per la visita alle mostre e alle collezioni permanenti: intero 10 €, ridotto 8 €, ridotto speciale 5 €
Telefono per informazioni: 800.167619
E-Mail info: info@gallerieditalia.com
Sito ufficiale: http://www.gallerieditalia.com
Il nuovo appuntamento ospitato nella Sala delle Colonne alle Gallerie d’Italia di Milano – ormai da qualche anno dedicata a mostre-dossier che approfondiscono le più significative espressioni artistiche del contemporaneo – rende questa volta omaggio al maestro Umberto Mariani.
In un suggestivo dialogo tra storia e presente, quattordici lavori dell’artista sono posti a confronto con un nucleo di cinque opere tra XVII e XVIII secolo selezionate dalla collezione di icone russe di Intesa Sanpaolo, considerata dagli studiosi la più importante tra quelle conservate in Occidente.
Da tempo Umberto Mariani (nato a Milano nel 1936) desidera evidenziare il legame che i tratti essenziali del suo lavoro intrecciano con temi e momenti della storia dell’arte.
La piega è la forma insistita che caratterizza, nella serie La forma celata, la lavorazione delle lamine di piombo poi soggette a una colorazione intensa e assoluta. Preziosa nel suo valore ottico e tattile, non è solo superficie, ma diventa immagine, forma compiuta, “icona”. Anche nei suoi lavori precedenti essa affiorava, come motivo dipinto che copriva e velava le lettere di un alfabeto privo di consistenza comunicante e per questo “afono”.
I santi e le figure della storia biblica della tradizione orientale nella loro caratterizzazione iconografica sono definiti dai panneggi e dalle componenti cromatiche. Tali elementi alludono a una condizione in cui forme geometriche di carattere metafisico completano le rappresentazioni mistiche conducendo a una forma di astrazione spazio-temporale.
L’incontro che si verifica parte da motivi apparentemente formali e quasi secondari. Esso tuttavia vale a dimostrare come l’aspirazione di un artista come Mariani – che ha mosso i suoi passi dall’immaginario pop degli anni Sessanta per giungere a una pittura che si qualifica come cancellazione del valore significante, senza mai negare la forza della rappresentazione – sia rivolta all’affermazione di valori pittorici e simbolici che trascendono la materia, l’illusione e l’inganno visivo, per essere rivelazione dell’indicibile, dell’ineffabile, dell’ignoto che si nasconde dietro le pieghe della realtà.
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