Who's Afraid of the Dark. Daria Dmytrenko / Achaintre Après Achaintre. Caroline Achaintre
Dal 19 Settembre 2024 al 09 Novembre 2024
Milano
Luogo: Secci Milan
Indirizzo: Via Olmetto 1
Orari: Tuesday - Saturday, 10 - 13:00 - 14:00 - 19:00
Curatori: Chiara Guidi
Telefono per informazioni: +39 02 38248728
E-Mail info: milano@seccigallery.com
Sito ufficiale: http://www.seccigallery.com
In uno dei due spazi della Galleria presenteremo la mostra personale di Daria Dmytrenko dal titolo “Who’s Afraid of the Dark” a Milano. L'esposizione aprirà il 19 settembre 2023 alle ore 18:00 e sarà curata da Chiara Guidi. Questa mostra segna un momento importante nella nostra continua collaborazione con Daria Dmytrenko, un'artista che rappresentiamo con orgoglio e di cui siamo immensamente lieti di presentare il lavoro. Dopo la sua mostra di successo a Firenze, siamo entusiasti di portare le sue opere nella nostra sede di Milano.
Attraverso la sua pratica pittorica, Daria Dmytrenko attinge alla rappresentazione visiva del subconscio. Quando inizia una nuova tela, raramente utilizza disegni o schizzi preparatori. Invece, mira a bypassare il pensiero conscio, utilizzando impulsi intuitivi per scoprire e trasmettere ricordi profondamente radicati come composizioni visive. Queste composizioni si manifestano spesso come creature antropomorfe o figure mitologiche. La fase successiva consiste nel trovare una combinazione di colori che racchiuda l'atmosfera desiderata. Come spiega la Dmytrenko: "Spesso devo lottare con la mia pittura durante il processo. Giro la tela, cambio i colori e modifico le forme molte volte prima che si arrenda a me". Questo approccio permette al suo lavoro di evolversi organicamente, risultando in pezzi ricchi di emozione e profondità psicologica.
Nel secondo spazio verrà presentata la mostra “Achaintre Après Achaintre”, la prima personale italiana di Caroline Achaintre, a cura di Chiara Guidi, che inaugura giovedì 19 Settembre dalle ore 18.00.
Caroline Achaintre, attraverso una compiuta selezione dei suoi lavori recenti, disegna la sua ramificata ricerca nelle più ampie estensioni, dove le molteplici tecniche adottate e gli insoliti soggetti si innestano in quella originale cifra linguistica che la contraddistingue.
Come in una Suite si ritrovano le sue opere tessute nella lana, in dilatati arazzi dall’accenno antropomorfo come maschere purificatorie. Dipinti in acquerelli, dai colori intensi e palpitanti, sculture modellate in un’epidermide esotica di spolia, di squame o come l’armatura degli alligatori, o nei materiali della natura come le cortecce, nell’uso della terracotta e della porcellana, così ogni suo lavoro apre al suo esclusivo panorama liminale.
Attraverso la sua pratica pittorica, Daria Dmytrenko attinge alla rappresentazione visiva del subconscio. Quando inizia una nuova tela, raramente utilizza disegni o schizzi preparatori. Invece, mira a bypassare il pensiero conscio, utilizzando impulsi intuitivi per scoprire e trasmettere ricordi profondamente radicati come composizioni visive. Queste composizioni si manifestano spesso come creature antropomorfe o figure mitologiche. La fase successiva consiste nel trovare una combinazione di colori che racchiuda l'atmosfera desiderata. Come spiega la Dmytrenko: "Spesso devo lottare con la mia pittura durante il processo. Giro la tela, cambio i colori e modifico le forme molte volte prima che si arrenda a me". Questo approccio permette al suo lavoro di evolversi organicamente, risultando in pezzi ricchi di emozione e profondità psicologica.
Nel secondo spazio verrà presentata la mostra “Achaintre Après Achaintre”, la prima personale italiana di Caroline Achaintre, a cura di Chiara Guidi, che inaugura giovedì 19 Settembre dalle ore 18.00.
Caroline Achaintre, attraverso una compiuta selezione dei suoi lavori recenti, disegna la sua ramificata ricerca nelle più ampie estensioni, dove le molteplici tecniche adottate e gli insoliti soggetti si innestano in quella originale cifra linguistica che la contraddistingue.
Come in una Suite si ritrovano le sue opere tessute nella lana, in dilatati arazzi dall’accenno antropomorfo come maschere purificatorie. Dipinti in acquerelli, dai colori intensi e palpitanti, sculture modellate in un’epidermide esotica di spolia, di squame o come l’armatura degli alligatori, o nei materiali della natura come le cortecce, nell’uso della terracotta e della porcellana, così ogni suo lavoro apre al suo esclusivo panorama liminale.
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