Wouter Klein Velderman. Squadron Me
Dal 26 Novembre 2015 al 09 Gennaio 2016
Milano
Luogo: SpazioBorgogno
Indirizzo: Ripa di Porta Ticinese 113
Orari: da martedì a sabato 15 -19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 36695249
E-Mail info: spazioborgogno@gmail.com
Sito ufficiale: http://spazioborgogno.com
Squadron Me è il titolo di questa seconda personale dell’artista olandese Wouter Klein Velderman nel nostro spazio, che già lo aveva presentato in Italia con Speed of culture…nel 2012.
Klein Velderman presenterà tre famiglie di nuovi lavori: Revolting Mass, Squadron Me e Now It Can Rain. Le tre riproduzioni degli aerei da combattimento della prima guerra mondiale che formano l’opera Revolting Mass rappresentano le prime macchine per combattere i nemici dal cielo. Benché questi reperti storici abbiano già un centinaio di anni, sembrano essere più attuali che mai. Se si estende la linea temporale dalla comparsa di questi strumenti di distruzione di massa fino ad oggi, ci accorgiamo di essere di fronte a moltissime situazioni politiche complesse, in ogni parte del mondo, in cui essi sono tuttora protagonisti indiscussi. L’industria aeronautica contemporanea va infatti dal programma Joint Strike Fighter fino ai più recenti veicoli aerei senza equipaggio, i micidiali droni.
Klein Velderman inserisce una sua tipica bizzarria nell’ installazione Revolting Mass, costringendo questi aerei da combattimento alle strutture della galleria utilizzando la tecnica del bondage . Questa azione ambigua non li sottopone meramente alla suggerita dominazione erotica propria di questa antica arte giapponese ma ne evidenzia la bellezza plastica in contrapposizione al processo decostruttivo da lui utilizzato nella realizzazione di questi veivoli.
Squadron Me è una serie di nuovi collage basati sui disegni degli emblemi della squadriglia di appartenenza che ciascun pilota di un aereo da caccia ha cuciti sulla giacca indossata in missione. Tutte insieme, queste immagini costituiscono un immaginario ritratto di squadroni da combattimento schierati dall’inizio della storia aeronautica fino ad oggi.
Un analogo processo distruzione/ricostruzione ricorre nelle opere della serie Now It Can Rain. Sono teli impermeabili di copertura per tir e camion che, tagliati a mano, intrecciati e ricuciti seguendo un metodo rigoroso, attenuano il loro carattere industriale arricchendosi in questo prezioso processo rigenerativo.
Wouter Klein Velderman (1979, Amsterdam) ha ottenuto il suo MFA nel 2009 presso l’Istituto Sandberg dopo i suoi studi presso la Gerrit Rietveld Academy, ove ora insegna. Il suo lavoro è stato esposto in occasione di eventi artistici in spazi pubblici, musei e gallerie internazionali tra cui Stedelijk Museum, Hertogenbosch, W139, Gimme Shelter Foundation, CBK Amsterdam, Kunstve- reniging Diepenheim, Casa Testori, Milano, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato. Velderman è anche cofondatore di Beeld Hal Werk e Kafana ad Amsterdam. Sue le sculture dello spettacolo UT (OET) della coreografa Krisztina de Châtel.
Klein Velderman presenterà tre famiglie di nuovi lavori: Revolting Mass, Squadron Me e Now It Can Rain. Le tre riproduzioni degli aerei da combattimento della prima guerra mondiale che formano l’opera Revolting Mass rappresentano le prime macchine per combattere i nemici dal cielo. Benché questi reperti storici abbiano già un centinaio di anni, sembrano essere più attuali che mai. Se si estende la linea temporale dalla comparsa di questi strumenti di distruzione di massa fino ad oggi, ci accorgiamo di essere di fronte a moltissime situazioni politiche complesse, in ogni parte del mondo, in cui essi sono tuttora protagonisti indiscussi. L’industria aeronautica contemporanea va infatti dal programma Joint Strike Fighter fino ai più recenti veicoli aerei senza equipaggio, i micidiali droni.
Klein Velderman inserisce una sua tipica bizzarria nell’ installazione Revolting Mass, costringendo questi aerei da combattimento alle strutture della galleria utilizzando la tecnica del bondage . Questa azione ambigua non li sottopone meramente alla suggerita dominazione erotica propria di questa antica arte giapponese ma ne evidenzia la bellezza plastica in contrapposizione al processo decostruttivo da lui utilizzato nella realizzazione di questi veivoli.
Squadron Me è una serie di nuovi collage basati sui disegni degli emblemi della squadriglia di appartenenza che ciascun pilota di un aereo da caccia ha cuciti sulla giacca indossata in missione. Tutte insieme, queste immagini costituiscono un immaginario ritratto di squadroni da combattimento schierati dall’inizio della storia aeronautica fino ad oggi.
Un analogo processo distruzione/ricostruzione ricorre nelle opere della serie Now It Can Rain. Sono teli impermeabili di copertura per tir e camion che, tagliati a mano, intrecciati e ricuciti seguendo un metodo rigoroso, attenuano il loro carattere industriale arricchendosi in questo prezioso processo rigenerativo.
Wouter Klein Velderman (1979, Amsterdam) ha ottenuto il suo MFA nel 2009 presso l’Istituto Sandberg dopo i suoi studi presso la Gerrit Rietveld Academy, ove ora insegna. Il suo lavoro è stato esposto in occasione di eventi artistici in spazi pubblici, musei e gallerie internazionali tra cui Stedelijk Museum, Hertogenbosch, W139, Gimme Shelter Foundation, CBK Amsterdam, Kunstve- reniging Diepenheim, Casa Testori, Milano, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato. Velderman è anche cofondatore di Beeld Hal Werk e Kafana ad Amsterdam. Sue le sculture dello spettacolo UT (OET) della coreografa Krisztina de Châtel.
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