Yeast Photo Festival 2024
Dal 20 Giugno 2024 al 20 Settembre 2024
Milano
Luogo: Babs Art Gallery
Indirizzo: Via Maurizio Gonzaga 2
Sito ufficiale: http://www.babsartgallery.it
Dal 20 giungo al 20 settembre con la mostra From Our Archive Babs Art Gallery apre il suo archivio per presentare gioielli d’artista che sono una sintesi della storia dell’arte dal Novecento a oggi.
Dalla sua apertura nel 2018 la galleria ha portato avanti un duplice lavoro, raccogliere e custodire pezzi storici, iconici, realizzati da artisti storicizzati e insieme coordinare il lavoro di contemporanei per realizzare gioielli concepiti come piccole “sculture da indossare”, pezzi unici o a tirature limitate, creati in esclusiva per la galleria, proposte in 21 mostre personali.
Nel tempo Babs Art Gallery ha messo insieme così un tesoro fatto di opere rare o su commissione, che sono un unicum in Italia e in Europa. Sono raccolti qui i gioielli scultura di Giò e Arnaldo Pomodoro, Fausto Melotti, Niki de Saint Phalle, Man Ray, Jean Cocteau, Salvator Dalì, Pietro Consagra e molti altri.
Tutte le opere ospitate racchiudono una grazia particolare, legata alla poetica degli artisti, alla manualità degli orafi e ai materiali con cui sono realizzate, e sono in grado di trasferire nella dimensione e nelle misure del corpo la cifra stilistica dei loro autori.
Sui tavoli e nelle vetrine dello spazio espositivo si possono vedere pezzi unici o numerati in serie limitata, realizzati a partire dal 1950. Le produzioni dei grandi nomi della scena dell’arte raccontano come, a partire dal Novecento, il gioiello permise agli artisti di trovare nuove vie espressive, e sperimentare con forme e materiali. C’è Fausto Melotti (1901-1986), con la sua collana Ruote (1984) in oro rosa, un lavoro in cui si legge tutta la sua capacità di sintesi, la maestria nel dare vita a composizioni senza peso, perfette. Giorgio Facchini (1947) sceglie oro bianco e smeraldi per realizzare una collana (1961) preziosa e sofisticata, fatta di complessi incastri geometrici. La bellissima collana Sfere meccaniche, (1970) di Giò Pomodoro (1930 - 2002), in oro puro, oro rosso e oro bianco, rimodula in scala le ricerche plastiche dell’artista, illustrandone anche le finissime abilità orafe e incisorie.
Per restituire con più forza il contesto e il clima culturale nel quale si è sviluppato questo genere la galleria ha allestito alle pareti una serie di scatti di Ugo Mulas (1928-1973). Si tratta di una serie fotografica in bianco e nero realizzata nel 1969 che immortala con stile pulito e minimalista i gioielli di Pietro Consagra, Lucio Fontana, Man Ray e Edival Ramosa, Lidia Silvestri e molti altri.
In mostra anche i lavori recenti realizzati dagli artisti invitati dalla galleria, parte di serie e collezioni. Tra questi Alex Pinna (1967) in mostra con due opere: l’anello How deep is your love? (2018) in oro e legno ebano e la collana Last night a DJ saved my life (2018) in argento. Creazioni caratterizzate dalla presenza dei suoi omini dalle forme sottili e allungate. Anche Chiara Dynys (1958) è rappresentata con due collane realizzate nel 2019, Look at youin argento e smalti e A stone in a cage, una gabbia in bronzo e argento che protegge una luminosa pietra rossa. Di Piero Gilardi (1942) è proposta una collana Gioiello (2022) che mescola il suo materiale d’elezione, il poliuretano, all’argento. Il bracciale Città di Ugo Nespolo (1941) del 2019 in argento e smalti è un paesaggio urbano che sintetizza la giocosa allegria delle sue sculture più grandi. Tania Pistone (1969) è presente con la coppia di orecchini Rongorongo, (2022) che declina in oro e smalto la sua ricerca sugli alfabeti indecifrabili.
Dalla sua apertura nel 2018 la galleria ha portato avanti un duplice lavoro, raccogliere e custodire pezzi storici, iconici, realizzati da artisti storicizzati e insieme coordinare il lavoro di contemporanei per realizzare gioielli concepiti come piccole “sculture da indossare”, pezzi unici o a tirature limitate, creati in esclusiva per la galleria, proposte in 21 mostre personali.
Nel tempo Babs Art Gallery ha messo insieme così un tesoro fatto di opere rare o su commissione, che sono un unicum in Italia e in Europa. Sono raccolti qui i gioielli scultura di Giò e Arnaldo Pomodoro, Fausto Melotti, Niki de Saint Phalle, Man Ray, Jean Cocteau, Salvator Dalì, Pietro Consagra e molti altri.
Tutte le opere ospitate racchiudono una grazia particolare, legata alla poetica degli artisti, alla manualità degli orafi e ai materiali con cui sono realizzate, e sono in grado di trasferire nella dimensione e nelle misure del corpo la cifra stilistica dei loro autori.
Sui tavoli e nelle vetrine dello spazio espositivo si possono vedere pezzi unici o numerati in serie limitata, realizzati a partire dal 1950. Le produzioni dei grandi nomi della scena dell’arte raccontano come, a partire dal Novecento, il gioiello permise agli artisti di trovare nuove vie espressive, e sperimentare con forme e materiali. C’è Fausto Melotti (1901-1986), con la sua collana Ruote (1984) in oro rosa, un lavoro in cui si legge tutta la sua capacità di sintesi, la maestria nel dare vita a composizioni senza peso, perfette. Giorgio Facchini (1947) sceglie oro bianco e smeraldi per realizzare una collana (1961) preziosa e sofisticata, fatta di complessi incastri geometrici. La bellissima collana Sfere meccaniche, (1970) di Giò Pomodoro (1930 - 2002), in oro puro, oro rosso e oro bianco, rimodula in scala le ricerche plastiche dell’artista, illustrandone anche le finissime abilità orafe e incisorie.
Per restituire con più forza il contesto e il clima culturale nel quale si è sviluppato questo genere la galleria ha allestito alle pareti una serie di scatti di Ugo Mulas (1928-1973). Si tratta di una serie fotografica in bianco e nero realizzata nel 1969 che immortala con stile pulito e minimalista i gioielli di Pietro Consagra, Lucio Fontana, Man Ray e Edival Ramosa, Lidia Silvestri e molti altri.
In mostra anche i lavori recenti realizzati dagli artisti invitati dalla galleria, parte di serie e collezioni. Tra questi Alex Pinna (1967) in mostra con due opere: l’anello How deep is your love? (2018) in oro e legno ebano e la collana Last night a DJ saved my life (2018) in argento. Creazioni caratterizzate dalla presenza dei suoi omini dalle forme sottili e allungate. Anche Chiara Dynys (1958) è rappresentata con due collane realizzate nel 2019, Look at youin argento e smalti e A stone in a cage, una gabbia in bronzo e argento che protegge una luminosa pietra rossa. Di Piero Gilardi (1942) è proposta una collana Gioiello (2022) che mescola il suo materiale d’elezione, il poliuretano, all’argento. Il bracciale Città di Ugo Nespolo (1941) del 2019 in argento e smalti è un paesaggio urbano che sintetizza la giocosa allegria delle sue sculture più grandi. Tania Pistone (1969) è presente con la coppia di orecchini Rongorongo, (2022) che declina in oro e smalto la sua ricerca sugli alfabeti indecifrabili.
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