Lia Pasqualino. Il tempo dell'attesa
Dal 13 Giugno 2021 al 11 Luglio 2021
Napoli
Luogo: Museo di Capodimonte
Indirizzo: Via Miano 2
Orari: giovedì-domenica dalle 17.00 alle 20.00
Curatori: Giovanna Calvenzi
Enti promotori:
- Il progetto è parte di Campania Teatro Festival 2021
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://campaniateatrofestival.it
Circa cento fotografie ripercorrono oltre trent’anni di attività di Lia Pasqualino. Una mostra a cura di Giovanna Calvenzi dal 13 giugno all’11 luglio 2021 a Napoli, al Museo di Capodimonte all’interno del programma di Campania Teatro Festival.
Ritratti di artisti, scrittori, registi, musicisti, fotografe e fotografi, attrici e attori, il set di un film, un momento di pausa nel retropalco di un teatro, il gesto di un ragazzo per le strade di Palermo o uno sguardo assorto all’ospedale psichiatrico. Compagni di viaggio e occasioni di vita insieme per raccontare Lia Pasqualino, il suo mondo e il suo lavoro.
All’interno del programma di Campania Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio, l’esposizione mette in luce l’originalità dello sguardo della fotografa palermitana che, attraverso le immagini mostra il silenzio, il mistero e l’umanità di sguardi, occhi e mani tra le terre di Sicilia, le quinte di un teatro e un set cinematografico.
Non ho nessuna predisposizione a fare teoria sul lavoro che faccio. Fotografo artisti, scrittori, registi, fotografi, fotografe, attori, attrici perché fanno parte del mondo in cui vivo, sono gli amici con i quali condivido viaggi, film, cene, o altre occasioni di vita. A posteriori posso dire che ho sempre cercato di fotografare persone che non si lasciano afferrare del tutto, e che cercano di proteggere una parte di sé. Fotografarli è un modo per dare evidenza a questo qualcosa, lasciando una traccia del loro mistero. Lia Pasqualino
Un progetto, a cura di Giovanna Calvenzi, che ripercorre le fasi di una ricerca continua, dalla metà degli anni Ottanta a oggi, e la definizione di un linguaggio fotografico intenso quanto riservato.
E il dialogo che Lia Pasqualino riesce a intrecciare tra il ritratto, le “maschere teatrali”, l’attesa, la messa in posa, il momento rubato un attimo prima di una raggiunta consapevolezza, diventa la chiave interpretativa della sua fotografia. Giovanna Calvenzi
Il libro Il tempo dell'attesa, edito da Postcart, raccoglie testi di Roberto Andò, Letizia Battaglia, Giovanna Calvenzi, Dacia Maraini, Salvatore Silvano Nigro, Lia Pasqualino e Ferdinando Scianna.
Inequivocabile è la presenza, e la qualità, dello sguardo di Lia, stilisticamente di limpida semplicità, mai prevaricante, discreto, ma ironico anche, affettuoso, che arriva alla pietas, come nel caso dei malati dell’ospedale psichiatrico, che guardano in macchina, ci guardano, come per scrutare dentro di noi se sappiamo riconoscere in loro noi stessi. Ferdinando Scianna
Ai ritratti si accostano scatti del quotidiano palermitano, dal quartiere Zen al parco della Favorita, insieme alle immagini all’interno dell’ospedale psichiatrico: lavori che testimoniano l’intenso legame con l’insegnamento di Letizia Battaglia e la sua adesione alla fotografia dell’impegno. Il percorso si completa con le due serie, la prima dedicata ai gemelli di cui Salvatore Nigro scrive: "Seguono i giochi gemellari delle dieci coppie che si ingemellano con i loro riflessi e, in un caso, con l’altro doppio (anch’esso doppiamente riflesso) delle loro fotografie dell’infanzia", la seconda, Proprio come se nulla fosse avvenuto, realizzata durante le prove di uno spettacolo di Roberto Andò, in cui per la prima volta Lia Pasqualino mette in posa i soggetti come un regista, ritraendoli dietro una finestra.
Il libro Il tempo dell’attesa, edito da Postcart, raccoglie testi di Roberto Andò, Letizia Battaglia, Giovanna Calvenzi, Dacia Maraini, Salvatore Silvano Nigro, Lia Pasqualino e Ferdinando Scianna.
Lia Pasqualino è nata a Palermo in una famiglia di artisti e intellettuali. La nonna è la grande pittrice Lia Pasqualino Noto, sodale di Guttuso e del gruppo dei Quattro. Dal 1986 si è dedicata alla fotografia, alternando il reportage alla fotografia di scena. Ha pubblicato i volumi Il manoscritto del principe, edito da Federico Motta editore, 2000 e Intorno a Viaggio segreto edito da Contrasto, 2006. Nel 2008, a Milano, nello spazio di CorsoMagenta10 per l’Arte, ha fatto conoscere al pubblico per la prima volta la sua ventennale attività di ritrattista, con una mostra presentata da Ferdinando Scianna. Nel 2009 lo Studio Angeletti di Roma ha presentato la mostra a cura degli Incontri Internazionali d’Arte e a Palermo, ha partecipato alla mostra collettiva La camera dello sguardo a cura di Achille Bonito Oliva. Dal 2011 fino al 2016 ha partecipato alla mostra Darkroom Project tenuta a Muro Leccese. Nel 2017 la Galleria del Cembalo propone una sua mostra dal titolo Attraverso e partecipa alla collettiva Segreto, curata da Letizia Battaglia nel nuovo Centro internazionale di fotografia a Palermo. Nel 2018 partecipa alla mostra collettiva Il Mostro 10 curata da Luciano Corvaglia presso la galleria TAG di Roma. Vive a Roma, con il marito, Roberto Andò, e la figlia Giulia.
Ritratti di artisti, scrittori, registi, musicisti, fotografe e fotografi, attrici e attori, il set di un film, un momento di pausa nel retropalco di un teatro, il gesto di un ragazzo per le strade di Palermo o uno sguardo assorto all’ospedale psichiatrico. Compagni di viaggio e occasioni di vita insieme per raccontare Lia Pasqualino, il suo mondo e il suo lavoro.
All’interno del programma di Campania Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio, l’esposizione mette in luce l’originalità dello sguardo della fotografa palermitana che, attraverso le immagini mostra il silenzio, il mistero e l’umanità di sguardi, occhi e mani tra le terre di Sicilia, le quinte di un teatro e un set cinematografico.
Non ho nessuna predisposizione a fare teoria sul lavoro che faccio. Fotografo artisti, scrittori, registi, fotografi, fotografe, attori, attrici perché fanno parte del mondo in cui vivo, sono gli amici con i quali condivido viaggi, film, cene, o altre occasioni di vita. A posteriori posso dire che ho sempre cercato di fotografare persone che non si lasciano afferrare del tutto, e che cercano di proteggere una parte di sé. Fotografarli è un modo per dare evidenza a questo qualcosa, lasciando una traccia del loro mistero. Lia Pasqualino
Un progetto, a cura di Giovanna Calvenzi, che ripercorre le fasi di una ricerca continua, dalla metà degli anni Ottanta a oggi, e la definizione di un linguaggio fotografico intenso quanto riservato.
E il dialogo che Lia Pasqualino riesce a intrecciare tra il ritratto, le “maschere teatrali”, l’attesa, la messa in posa, il momento rubato un attimo prima di una raggiunta consapevolezza, diventa la chiave interpretativa della sua fotografia. Giovanna Calvenzi
Il libro Il tempo dell'attesa, edito da Postcart, raccoglie testi di Roberto Andò, Letizia Battaglia, Giovanna Calvenzi, Dacia Maraini, Salvatore Silvano Nigro, Lia Pasqualino e Ferdinando Scianna.
Inequivocabile è la presenza, e la qualità, dello sguardo di Lia, stilisticamente di limpida semplicità, mai prevaricante, discreto, ma ironico anche, affettuoso, che arriva alla pietas, come nel caso dei malati dell’ospedale psichiatrico, che guardano in macchina, ci guardano, come per scrutare dentro di noi se sappiamo riconoscere in loro noi stessi. Ferdinando Scianna
Ai ritratti si accostano scatti del quotidiano palermitano, dal quartiere Zen al parco della Favorita, insieme alle immagini all’interno dell’ospedale psichiatrico: lavori che testimoniano l’intenso legame con l’insegnamento di Letizia Battaglia e la sua adesione alla fotografia dell’impegno. Il percorso si completa con le due serie, la prima dedicata ai gemelli di cui Salvatore Nigro scrive: "Seguono i giochi gemellari delle dieci coppie che si ingemellano con i loro riflessi e, in un caso, con l’altro doppio (anch’esso doppiamente riflesso) delle loro fotografie dell’infanzia", la seconda, Proprio come se nulla fosse avvenuto, realizzata durante le prove di uno spettacolo di Roberto Andò, in cui per la prima volta Lia Pasqualino mette in posa i soggetti come un regista, ritraendoli dietro una finestra.
Il libro Il tempo dell’attesa, edito da Postcart, raccoglie testi di Roberto Andò, Letizia Battaglia, Giovanna Calvenzi, Dacia Maraini, Salvatore Silvano Nigro, Lia Pasqualino e Ferdinando Scianna.
Lia Pasqualino è nata a Palermo in una famiglia di artisti e intellettuali. La nonna è la grande pittrice Lia Pasqualino Noto, sodale di Guttuso e del gruppo dei Quattro. Dal 1986 si è dedicata alla fotografia, alternando il reportage alla fotografia di scena. Ha pubblicato i volumi Il manoscritto del principe, edito da Federico Motta editore, 2000 e Intorno a Viaggio segreto edito da Contrasto, 2006. Nel 2008, a Milano, nello spazio di CorsoMagenta10 per l’Arte, ha fatto conoscere al pubblico per la prima volta la sua ventennale attività di ritrattista, con una mostra presentata da Ferdinando Scianna. Nel 2009 lo Studio Angeletti di Roma ha presentato la mostra a cura degli Incontri Internazionali d’Arte e a Palermo, ha partecipato alla mostra collettiva La camera dello sguardo a cura di Achille Bonito Oliva. Dal 2011 fino al 2016 ha partecipato alla mostra Darkroom Project tenuta a Muro Leccese. Nel 2017 la Galleria del Cembalo propone una sua mostra dal titolo Attraverso e partecipa alla collettiva Segreto, curata da Letizia Battaglia nel nuovo Centro internazionale di fotografia a Palermo. Nel 2018 partecipa alla mostra collettiva Il Mostro 10 curata da Luciano Corvaglia presso la galleria TAG di Roma. Vive a Roma, con il marito, Roberto Andò, e la figlia Giulia.
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