Moebius. Alla ricerca del tempo

Moebius, Le Fil d’Ariane © Moebius-Production

 

Dal 30 Aprile 2020 al 07 Settembre 2020

Napoli

Luogo: MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Indirizzo: piazza Museo 19

Orari: tutti i giorni 9.00 – 19.30; chiuso il martedì

Curatori: COMICON

Enti promotori:

  • Moebius Production​
  • Con il patrocinio di
  • ​Regione Campania​
  • ​Comune di Napoli​
  • Institut Français de Naples

Costo del biglietto: Intero: € 18, Ridotto: € 2 per cittadini dell’UE tra i 18 e i 25 anni non compiuti, Ridotto speciale € 9: tutti i giorni, dal mercoledì al lunedì, dalle 17 a chiusura biglietteria; sempre per i titolari di Artecard e per accompagnatore di abbonato OpenMann. Gratuito per i minori di 18 anni e 18app

Sito ufficiale: http://www.museoarcheologiconapoli.it



Dal 30 aprile al 7 settembre 2020, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, arriva MOEBIUS - Alla ricerca del tempo​, la più grande mostra realizzata in Italia dedicata a Moebius (Jean Henri Gaston Giraud, 1938 – 2012), uno dei più importanti fumettisti e illustratori di tutti i tempi, massimo esponente della Nona arte francese e autore di opere visionarie note e tradotte in tutto il mondo come ​Blueberry, Arzach, Il garage ermetico ​o L’incal​. La mostra celebra l’arte di Moebius, ma anche il suo particolare ​legame con l’Italia e con Napoli​, città protagonista dei racconti a fumetti ​Vedere Napoli e​ ​Muori e poi vedi Napoli: “​ È strano, ogni volta che lavoro su una storia che riguarda Napoli non ci sono problemi: tutto fila liscio. Napoli ha qualcosa che mi affascina, che mi tocca sempre in un modo speciale...” (​ Moebius, ​Mourir et Voir Naples, ​Paris 2000). ​Il percorso espositivo farà immergere i visitatori nell’universo immaginifico di Moebius attraverso tavole a fumetti, schizzi, quadri, acquerelli, riproduzioni e Realtà Aumentata, fotografie, volumi e riviste.

L’esposizione è organizzata da ​COMICON ​sotto la direzione artistica di ​Moebius Production​, è inserita nell'ambito del progetto ​OBVIA ​(Out Of Boundaries Viral Art Dissemination) ​dell'Università di Napoli Federico II per il MANN ed è patrocinata dalla Regione Campania,​ dal ​Comune di Napoli ​e dall’​Institut Français.

"Cavalcare pterodattili attorno a fantastici scenari o muoversi all'interno di enormi carcasse di dinosauri, in un tempo che contempla un futuro al passato, rimandi a civiltà che furono, relitti superstiti di antichi mondi tecnologici non è una mera dimensione onirica: è un'esperienza concreta che si può fare addentrandosi nelle tavole a fumetti di Moebius. Per il secondo anno, dopo la straordinaria Mostra di Hugo Pratt dedicata a Corto Maltese, il MANN e COMICON, nell'ambito del Progetto Obvia, decidono di presentare al grande pubblico un altro gigante del fumetto.  Non c'era occasione più propizia dell'apertura della sezione della Preistoria per farlo", afferma il Direttore del MANN, ​Paolo Giulierini​.   “Nel 2010, interrogato dalla figlia Nausicaa sul lavoro che avrebbe scelto se non fosse stato un disegnatore, Moebius rispose senza esitazione: Archeologo.” - dichiara ​Isabelle Giraud - “​Scegliere l'archeologia significa portare alla luce la nostra storia.
Ma disegnando senza sosta Moebius scavava anche nella propria storia, per meglio volgersi al futuro. La pagina bianca era per lui come un deserto.

Scavò nella sabbia del suo deserto interiore per trovare la sua strada, come quando disegnò Inside Moebius​ o ​40 giorni nel deserto B.
Questi spazi vuoti, così frequenti nelle sue opere, sono pieni di tesori che ha fatto emergere da se stesso trascendendo il tempo. Ha adottato i metodi di un archeologo, affascinato dalle medesime ossessioni, dall'interrogazione del tempo, dalla continuità delle forme, dallo studio delle tracce...

Disegnare, scrivere, era per lui un modo per riappropriarsi di un destino umano, persino interstellare. È stato senza dubbio un modo per lasciare una traccia che speriamo tutti possa resistere alle sabbie del tempo”.

La mostra ​Moebius - Alla ricerca del tempo conferma la consolidata collaborazione che MANN porta avanti con COMICON: ​“Quando Jean Giraud divenne Moebius, tutto il mondo del fumetto ebbe finalmente la consapevolezza delle vere potenzialità di questo medium ed è anche e soprattutto grazie ad autori come lui se oggi il Fumetto ha il suo posto nelle forme d’Arte e di Espressione maggiori. Dopo venti anni dall’ultima volta che il suo lavoro è stato esposto a Napoli, siamo orgogliosi di poter offrire al pubblico del MANN un eccezionale percorso espositivo attraverso le opere di uno dei più grandi Artisti del XX secolo” - commenta​ C​laudio Curcio, Direttore Generale di COMICON.  
La mostra è accompagnata dal catalogo ​MOEBIUS - Alla ricerca del tempo ​con testi inediti firmati da esperti come Luca Boschi, Ferruccio Giromini, ma anche voci straniere come quella di Patrick Blϋmel che ha seguito l'elaborazione delle Realtà Aumentate.  
Jean Giraud, più noto con gli pseudonimi di Moebius e di Gir, è nato a Nogent-sur-Marne, Francia, l’8 maggio 1938. È uno dei più noti e importanti autori di fumetti di tutti i tempi. Nel 1963 crea per la rivista Pilote la serie western ​Blueberry,​ che continuerà a pubblicare fino alla morte. In quegli stessi anni Giraud, stanco della serialità e desideroso di spazi di maggiore libertà, crea lo pseudonimo Moebius e comincia a realizzare storie fantastiche con un stile onirico e visionario assai personale. La firma di Moebius riappare alla fine del 1974, quando con Philippe Druillet, Jean-Pierre Dionnet e Bernard Farkas fonda il gruppo Les Humanoïdes Associés che, nel 1975, inizia a pubblicare Métal Hurlant. Sulle pagine di questa rivista Moebius pubblica opere che rivoluzionano il fumetto internazionale, come Arzach (1975), ​The Long Tomorrow (1976, su testi di Dan O’Bannon), ​Il garage ermetico (1979) e, nel 1980, ​L’Incal su testi di Alejandro Jodorowsky, il cui successo lo colloca tra i grandi innovatori della fantascienza. I disegni di Moebius hanno inoltre affascinato il mondo del cinema, per il quale Giraud ha collaborato a creare i costumi di ​Alien d​ i Ridley Scott (1979), le scenografie e i costumi di ​Tron (1982) e alcuni personaggi de ​Il quinto elemento di Luc Besson (1997), ispirando anche indirettamente molti altri grandi progetti, da ​Blade Runner​ a ​Star Wars: L’impero colpisce ancora.​  

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