Fabrizio Plessi. Il flusso della Ragione
Dal 27 Ottobre 2012 al 13 Gennaio 2013
Padova
Luogo: Palazzo della Ragione
Indirizzo: piazza delle Erbe
Orari: da martedì a domenica 9-19
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura del Comune di Padova
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 5, gruppi scolastici € 2
Telefono per informazioni: +39 049 8204501
E-Mail info: infocultura@comune.padova.it
Sito ufficiale: http://padovacultura.padovanet.it
Nell’ambito di RAM, il format dedicato ai linguaggi artistici contemporanei, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova propone al Palazzo della Ragione dal 27 ottobre 2012 al 13 gennaio 2013 il grande evento Il flusso della Ragione, una mostra di FABRIZIO PLESSI, uno tra i più noti ed apprezzati artisti italiani contemporanei.
L’intento della mostra è quello di rileggere la storia creativa dell’artista attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettuale delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni d’arte contemporanea del mondo. I disegni saranno parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la struttura sarà quel “flusso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori.
Presentando l’evento, Plessi ha ringraziato il Comune di Padova per il «privilegio straordinario» che gli ha concesso, nel permettergli di misurarsi con il Palazzo della Ragione, un «monumento che ha richiami ancestrali e una capacità liberatoria». «Un progetto espositivo - afferma l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio – pensato appositamente per il Palazzo della Ragione, che affronta con un linguaggio altamente tecnologico e al tempo minimale un dialogo rispettoso con uno straordinario e imponente monumento del passato, di grande valore civile e artistico».
Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere il titolo della mostra che, come precisa, «non si limiterà a ripercorrere la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande sfida, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del passato con la realtà tecnologica del presente».
Esperto di “umanizzazione delle tecnologie”, Fabrizio Plessi proporrà all’interno del percorso espositivo alcune macchine fotocopiatrici - rielaborate dall’artista e realizzate dal Gruppo Pellegrini – che permetteranno di acquisire le riproduzioni fotostatiche di alcune immagini delle opere in mostra e di inviarle in qualsiasi parte del mondo alle persone con cui condividere un’emozione.
I numerosi disegni presentati nella mostra, esposti per la prima volta e caratterizzati sempre da un’altissima qualità, verranno selezionati in base al loro valore emblematico riguardo la ricerca dell’artista e affastellati seguendo un flusso narrativo. Per Plessi il disegno è lo strumento per «sovvertire l’ordine statico delle cose» e una « attività naturale e vitale come il respiro».
Un percorso che si snoda appunto come un “flusso” di pensieri, di modifiche, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando l’insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo di far vedere il lavoro principale dell’artista, che è quello della progettazione. L’esposizione si pone quindi come indagine sul funzionamento del pensiero creativo, in cui il disegno rappresenta lo scheletro costitutivo dell’opera. Il catalogo con la presenza di numerosi interventi critici è curato da Annamaria Sandonà.
Note biografiche
Nato a Reggio Emilia nel 1940, veneziano d’adozione, Fabrizio Plessi è uno tra i più noti ed apprezzati artisti italiani contemporanei. La sua ricerca, pur esplorando differenti prassi operative e campi d’applicazione – numerose sono le esperienze dell’artista nell’ambito del cinema, del teatro, del design - ha trovato nella video installazione, spesso declinata in dimensioni monumentali, la forma d’espressione che meglio la identifica.
Già titolare della cattedra di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nonché dal 1990 al 2000 professore di “Umanizzazione delle tecnologie” e di “Scenografie elettroniche” alla Kunsthochschule für Medien di Colonia, Fabrizio Plessi ha fatto il suo esordio in ambito espositivo nel 1962, proprio nella città lagunare. Da allora, il crescente interesse suscitato dalla sua opera lo ha portato ad esporre sempre più frequentemente oltre i confini nazionali, conducendo le sue installazioni video nei “templi” mondiali dell’arte contemporanea. Il successo conosciuto dall’artista in numerosi Paesi europei ha avuto tra i suoi esiti una grande retrospettiva allestita nel 1982 al Centre Pompidou di Parigi, così come l’invito ad esporre a Documenta 8 di Kassel nel 1987; negli Stati Uniti ha avuto la sua celebrazione nel 1998 con una mostra organizzata al Guggenheim Museum di New York.
Negli ultimi anni, l’opera di Plessi ha fatto il suo ingresso al Parlamento Europeo di Strasburgo, dove è stata esposta nel 2003, mentre il 2011 ha registrato la dodicesima partecipazione dell’artista alla Biennale veneziana, unico protagonista del Padiglione Venezia con l’imponente ciclo titolato Mari Verticali.
L’intento della mostra è quello di rileggere la storia creativa dell’artista attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettuale delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni d’arte contemporanea del mondo. I disegni saranno parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la struttura sarà quel “flusso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori.
Presentando l’evento, Plessi ha ringraziato il Comune di Padova per il «privilegio straordinario» che gli ha concesso, nel permettergli di misurarsi con il Palazzo della Ragione, un «monumento che ha richiami ancestrali e una capacità liberatoria». «Un progetto espositivo - afferma l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio – pensato appositamente per il Palazzo della Ragione, che affronta con un linguaggio altamente tecnologico e al tempo minimale un dialogo rispettoso con uno straordinario e imponente monumento del passato, di grande valore civile e artistico».
Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere il titolo della mostra che, come precisa, «non si limiterà a ripercorrere la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande sfida, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del passato con la realtà tecnologica del presente».
Esperto di “umanizzazione delle tecnologie”, Fabrizio Plessi proporrà all’interno del percorso espositivo alcune macchine fotocopiatrici - rielaborate dall’artista e realizzate dal Gruppo Pellegrini – che permetteranno di acquisire le riproduzioni fotostatiche di alcune immagini delle opere in mostra e di inviarle in qualsiasi parte del mondo alle persone con cui condividere un’emozione.
I numerosi disegni presentati nella mostra, esposti per la prima volta e caratterizzati sempre da un’altissima qualità, verranno selezionati in base al loro valore emblematico riguardo la ricerca dell’artista e affastellati seguendo un flusso narrativo. Per Plessi il disegno è lo strumento per «sovvertire l’ordine statico delle cose» e una « attività naturale e vitale come il respiro».
Un percorso che si snoda appunto come un “flusso” di pensieri, di modifiche, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando l’insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo di far vedere il lavoro principale dell’artista, che è quello della progettazione. L’esposizione si pone quindi come indagine sul funzionamento del pensiero creativo, in cui il disegno rappresenta lo scheletro costitutivo dell’opera. Il catalogo con la presenza di numerosi interventi critici è curato da Annamaria Sandonà.
Note biografiche
Nato a Reggio Emilia nel 1940, veneziano d’adozione, Fabrizio Plessi è uno tra i più noti ed apprezzati artisti italiani contemporanei. La sua ricerca, pur esplorando differenti prassi operative e campi d’applicazione – numerose sono le esperienze dell’artista nell’ambito del cinema, del teatro, del design - ha trovato nella video installazione, spesso declinata in dimensioni monumentali, la forma d’espressione che meglio la identifica.
Già titolare della cattedra di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nonché dal 1990 al 2000 professore di “Umanizzazione delle tecnologie” e di “Scenografie elettroniche” alla Kunsthochschule für Medien di Colonia, Fabrizio Plessi ha fatto il suo esordio in ambito espositivo nel 1962, proprio nella città lagunare. Da allora, il crescente interesse suscitato dalla sua opera lo ha portato ad esporre sempre più frequentemente oltre i confini nazionali, conducendo le sue installazioni video nei “templi” mondiali dell’arte contemporanea. Il successo conosciuto dall’artista in numerosi Paesi europei ha avuto tra i suoi esiti una grande retrospettiva allestita nel 1982 al Centre Pompidou di Parigi, così come l’invito ad esporre a Documenta 8 di Kassel nel 1987; negli Stati Uniti ha avuto la sua celebrazione nel 1998 con una mostra organizzata al Guggenheim Museum di New York.
Negli ultimi anni, l’opera di Plessi ha fatto il suo ingresso al Parlamento Europeo di Strasburgo, dove è stata esposta nel 2003, mentre il 2011 ha registrato la dodicesima partecipazione dell’artista alla Biennale veneziana, unico protagonista del Padiglione Venezia con l’imponente ciclo titolato Mari Verticali.
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