Japan Now! Una mostra collettiva di arte giapponese contemporanea
Dal 27 Febbraio 2015 al 12 Aprile 2015
Pavia
Luogo: Castello Visconteo
Indirizzo: piazza Castello
Orari: da martedí a domenica 10-18
Curatori: Antonella Montinaro
Enti promotori:
- Comune di Pavia - Settore Cultura
- Regione Lombardia
- Università di Pavia
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8. Visite guidate e aperture straordinarie su prenotazione
Telefono per informazioni: +39 327.57.86.495
E-Mail info: info@mostrajapannow.com
Sito ufficiale: http://www.mostrajapannow.com/
La mostra é composta da circa cinquanta opere di otto artisti ed é realizzata con il patrocinio del Comune di Pavia (Ass.to Marketing Territoriale e Cultura) ed é a cura di Antonella Montinaro.
Attraverso circa cinquanta opere di otto artisti, provenienti da collezioni private internazionali, analizza le principali tendenze neopop nipponiche, principalmente connesse all’artista Takashi Murakami e al suo caratteristico stile Superflat (il ‘superpiatto’), che prosegue ipermodernizzandola la tradizione pittorica giapponese delle immagini piatte, già propria di Hokusai mischiandola alle principali culture contemporanee metropolitane, come il fenomeno sociologico ed estetico della cultura Kawaii caratterizzato dall’eccesso di icone dolci e puerili che si materializza nel cristallizzare l’età infantile a tempo indeterminato o quello degli otaku, termine con cui vengono definiti tutti coloro che nutrono una passione ossessiva verso manga, anime o videogiochi.
Molti artisti contemporanei giapponesi presentano un mondo personale pieno di visioni strane, quasi poetiche e si fanno domande sulla frontiera tra visione e percezione, creando un mondo onirico e delicato, in altri casi la peculiaritá radica nell’originalitá e nel potere delle immagini della cultura popolare giapponese che si muovono in un terreno intermedio che spazia dalla tradizione all’innovazione.
La mostra contiene principalmente opere di Takashi Murakami, considerato l’ Andy Warhol giapponese e riconosciuto internazionalmente per la sua particolare sintesi tra arte tradizionale e contemporanea giapponese mischiati con arte pop statunitense. Sono presenti anche numerose opere di Yoshitomo Nara, un artista di culto nel mondo pop giapponese, influenzato tanto dall’anime e dal manga come dalle principali subculture urbane occidentali, dalla musica punk rock al graffitismo, risultandone un’opera perversa e naif.
Si trovano all’interno della mostra anche alcune composizioni dei più promettenti talenti della scena nipponica (Aya Takano, Chiho Aoshima, Mr, Chinastu Ban, Mahomi Kunikata o Akane Koide) giovani artisti della factory di Murakami, la KaiKai Kiki Company.
Ciascuno di loro ha sviluppato una propria personale poetica e peculiarità: Aya Takano crea maliziose quanto inconsuete figure femminili, il mondo immaginato da Chiho Aoshima è un universo sorprendente di colori acidi generati al computer, gli esili adolescenti di Mr., sono ispirate ai manga, la peculiare estetica sviluppata da Chinatsu Ban é chiaramente legata al mondo dell’infanzia, l’opera di Mahomi Kunikata è connessa alla cultura otaku e legata al fenomeno cosplay, le atmosfere inquietanti della giovanissima Akane Koide, ritraggono le preoccupazioni proprie dell’adolescenza.
Dietro tutto ciò non solo il desiderio di portare una ventata di novità nel panorama artístico giapponese, ma soprattutto la volontà di dare una forma concreta alle ansie, ai turbamenti e alle contraddizioni di una generazione, una polemica estetica, sociale ed esistenziale che é palese in tutti gli artisti selezionati.
La mostra è accessibilie a persone con discapacità e sarà aperta tutti i giorni, secondo gli orari previsti e con la possibilitá di organizzare visite guidate per scuole e gruppi su prenotazione.
Attraverso circa cinquanta opere di otto artisti, provenienti da collezioni private internazionali, analizza le principali tendenze neopop nipponiche, principalmente connesse all’artista Takashi Murakami e al suo caratteristico stile Superflat (il ‘superpiatto’), che prosegue ipermodernizzandola la tradizione pittorica giapponese delle immagini piatte, già propria di Hokusai mischiandola alle principali culture contemporanee metropolitane, come il fenomeno sociologico ed estetico della cultura Kawaii caratterizzato dall’eccesso di icone dolci e puerili che si materializza nel cristallizzare l’età infantile a tempo indeterminato o quello degli otaku, termine con cui vengono definiti tutti coloro che nutrono una passione ossessiva verso manga, anime o videogiochi.
Molti artisti contemporanei giapponesi presentano un mondo personale pieno di visioni strane, quasi poetiche e si fanno domande sulla frontiera tra visione e percezione, creando un mondo onirico e delicato, in altri casi la peculiaritá radica nell’originalitá e nel potere delle immagini della cultura popolare giapponese che si muovono in un terreno intermedio che spazia dalla tradizione all’innovazione.
La mostra contiene principalmente opere di Takashi Murakami, considerato l’ Andy Warhol giapponese e riconosciuto internazionalmente per la sua particolare sintesi tra arte tradizionale e contemporanea giapponese mischiati con arte pop statunitense. Sono presenti anche numerose opere di Yoshitomo Nara, un artista di culto nel mondo pop giapponese, influenzato tanto dall’anime e dal manga come dalle principali subculture urbane occidentali, dalla musica punk rock al graffitismo, risultandone un’opera perversa e naif.
Si trovano all’interno della mostra anche alcune composizioni dei più promettenti talenti della scena nipponica (Aya Takano, Chiho Aoshima, Mr, Chinastu Ban, Mahomi Kunikata o Akane Koide) giovani artisti della factory di Murakami, la KaiKai Kiki Company.
Ciascuno di loro ha sviluppato una propria personale poetica e peculiarità: Aya Takano crea maliziose quanto inconsuete figure femminili, il mondo immaginato da Chiho Aoshima è un universo sorprendente di colori acidi generati al computer, gli esili adolescenti di Mr., sono ispirate ai manga, la peculiare estetica sviluppata da Chinatsu Ban é chiaramente legata al mondo dell’infanzia, l’opera di Mahomi Kunikata è connessa alla cultura otaku e legata al fenomeno cosplay, le atmosfere inquietanti della giovanissima Akane Koide, ritraggono le preoccupazioni proprie dell’adolescenza.
Dietro tutto ciò non solo il desiderio di portare una ventata di novità nel panorama artístico giapponese, ma soprattutto la volontà di dare una forma concreta alle ansie, ai turbamenti e alle contraddizioni di una generazione, una polemica estetica, sociale ed esistenziale che é palese in tutti gli artisti selezionati.
La mostra è accessibilie a persone con discapacità e sarà aperta tutti i giorni, secondo gli orari previsti e con la possibilitá di organizzare visite guidate per scuole e gruppi su prenotazione.
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castello visconteo ·
takashi murakami ·
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