Marina Haas. La libertà delle ali

Marina Haas. La libertà delle ali

 

Dal 17 Luglio 2020 al 30 Agosto 2020

Todi | Perugia

Luogo: Tower Gallery di Diego Costantini

Indirizzo: viale Abdon Menecali 4

Curatori: Tower Gallery di Diego Costantini e Roberta Giulieni



Venerdì 17 luglio 2020, dalle ore 16.00 la Tower Gallery di Diego Costantini a Todi sarà abitata dalle fantasie di Marina Haas, da sagome di persone care e da farfalle leggere che come i pensieri cercano di tornare finalmente libere, di uscire dalle case divenute prigioni e baluardi di difesa contro un nemico invisibile che ha occupato troppo a lungo le menti ed ha attirato a sé, negli ultimi mesi, tutta l’attenzione sociale, mediatica, politica ed umana. Alcune di queste nuove presenze si aggirano tra i letti di Tommaso Franchi, proprio quei letti, che con la loro carica drammatica, hanno anticipato delle immagini e degli scenari divenuti poi terribilmente quotidiani.
Ma adesso è finalmente ora di far volare lontano il pensiero, di riempire gli occhi con forme nuove e utilizzare altre parole che non siano sempre e solo Coronavirus!
Marina Haas ci guida con una grande leggerezza in questo percorso di liberazione con la consapevolezza che l’uomo ha in sé tutte le capacità per poter trasformare la realtà in una dimensione più ampia del mero dato di fatto e che sappia trovare altri mondi che gli appartengono profondamente all’interno delle opere d’arte.
Marina ci dà nuovi occhi e un nuovo nutrimento per affrontare la vita stessa.
 
“Marina dirige sapientemente un eterno Carnevale.
Marina ci libera con le sue ali, con i suoi colori, tovaglie come tappeti volanti per viaggi infiniti, ci libera con le sue Maschere!
Non c’è niente di chirurgico!
È solo un grande teatro....
Le Maschere di Marina ci accompagnano nel più grande spettacolo che è la vita, come l’albatro di Baudelaire per i marinai:” esule in terra fra gli scherni”.
Sagome di ricordo, cimitero per il futuro tra sogno e realtà, farfalle simboliche, morte, forse finte, ma in movimento!

Ali sicuramente!”

(Diego Costantini)

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