Pasquale Palmieri. Luce longobarda
Dal 24 Giugno 2023 al 16 Settembre 2023
Spoleto | Perugia
Luogo: Palazzo Mauri
Indirizzo: Via Brignone 14
Curatori: Associazione Italia Langobardorum
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Le principali testimonianze della civiltà longobarda in Italia conquistarono, nel 2011, il prestigioso riconoscimento di patrimonio UNESCO mediante l’iscrizione del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, L’Associazione Italia Langobardorum, struttura che gestisce il sito seriale, ha avvertito la necessità di compiere un viaggio attraverso i sette beni iscritti nel sito e di narrarne, attraverso una visione unitaria e armonica, gli aspetti più significativi, anche nel rapporto con i suoi fruitori.
A Pasquale Palmieri il compito di “mettere a fuoco” le unità e le differenze di questo prezioso patrimonio attraverso la fotografia, potente metodo d’indagine per conoscere il proprio passato e la propria identità.
Il risultato di questo viaggio attraverso la meravigliosa storia dei Longobardi in Italia e attraverso i territori in cui si trovano questi monumenti, ha dato vita ad una mostra con fotografie stampate su tela di grande formato, che raffigurano l’area della Gastaldaga con il tempietto Longobardo e il complesso Episcopale a Cividale del Friuli (UD), l’area monumentale con il complesso monastico di San Salvatore - Santa Giulia a Brescia, il castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio Torba (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG), il complesso di Santa Sofia a Benevento ed il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG).
Le architetture ritratte, oltre ad esprimere forme d’arte di singolare bellezza, identificano i luoghi segnati dalla presenza e il ruolo che questa popolazione di origine nordica ebbe nella penisola italiana. Le fotografie svelano architetture perfettamente conservate, testimonianza di un passato molto attuale, fatto di invasioni ma anche di integrazione tra culture diverse. Le immagini, pur narrando luoghi lontani nello spazio, dimostrano come in luoghi diversi prende forma quella “volontà di potere”, quel disegno programmatico delle élites longobarde che si vollero porre in continuità con l’insuperata civiltà romana.
L’autore racconta di essere partito per questo viaggio senza un progetto preciso, ma mosso da due attrazioni. Come architetto, spinto dalla voglia di indagare la complessità e la continua trasformazione dello spazio, le sue infinite informazioni, cercando di comprendere lo spirito del luogo e gli elementi con cui l’uomo ha inteso identificarsi. Come fotografo, consapevole di utilizzare un medium espressivo in cui l’imprevedibilità e la casualità giocano un ruolo primario, si è mosso come un esploratore di spazi ignoti.
A Pasquale Palmieri il compito di “mettere a fuoco” le unità e le differenze di questo prezioso patrimonio attraverso la fotografia, potente metodo d’indagine per conoscere il proprio passato e la propria identità.
Il risultato di questo viaggio attraverso la meravigliosa storia dei Longobardi in Italia e attraverso i territori in cui si trovano questi monumenti, ha dato vita ad una mostra con fotografie stampate su tela di grande formato, che raffigurano l’area della Gastaldaga con il tempietto Longobardo e il complesso Episcopale a Cividale del Friuli (UD), l’area monumentale con il complesso monastico di San Salvatore - Santa Giulia a Brescia, il castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio Torba (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG), il complesso di Santa Sofia a Benevento ed il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG).
Le architetture ritratte, oltre ad esprimere forme d’arte di singolare bellezza, identificano i luoghi segnati dalla presenza e il ruolo che questa popolazione di origine nordica ebbe nella penisola italiana. Le fotografie svelano architetture perfettamente conservate, testimonianza di un passato molto attuale, fatto di invasioni ma anche di integrazione tra culture diverse. Le immagini, pur narrando luoghi lontani nello spazio, dimostrano come in luoghi diversi prende forma quella “volontà di potere”, quel disegno programmatico delle élites longobarde che si vollero porre in continuità con l’insuperata civiltà romana.
L’autore racconta di essere partito per questo viaggio senza un progetto preciso, ma mosso da due attrazioni. Come architetto, spinto dalla voglia di indagare la complessità e la continua trasformazione dello spazio, le sue infinite informazioni, cercando di comprendere lo spirito del luogo e gli elementi con cui l’uomo ha inteso identificarsi. Come fotografo, consapevole di utilizzare un medium espressivo in cui l’imprevedibilità e la casualità giocano un ruolo primario, si è mosso come un esploratore di spazi ignoti.
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