Cristiano Tassinari. 55m2 it’s our home!
Dal 20 Novembre 2016 al 08 Gennaio 2017
Ravenna
Luogo: MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna
Indirizzo: via di Roma 13
Curatori: Roberta Pagani
Enti promotori:
- MAR - Museo d’Arte della Città di Ravenna
Telefono per informazioni: +39 0544 482477
E-Mail info: info@museocitta.ra.it
Sito ufficiale: http://www.mar.ra.it
Con la mostra 55m2 it’s our home! l’immaginario post coloniale suggerisce una narrazione visiva dove la comunicazione passa attraverso l’inclusione di diversi simboli, sia provenienti dalla cultura di massa sia dalla storia dell’arte, e pone l’accento sul diffondersi, su scala globale, di una certa uniformità espressiva. Percorrendo la storia dell’Italia più recente e intrecciandola con quella domestica e famigliare, Cristiano Tassinari include nei suoi lavori immagini e ready made provenienti dal mondo della comunicazione (packaging, advertising, fotografie digitali e di smarthphone) trattandoli secondo l’estetica dell’arte contemporanea (installazione, pittura e scultura) con citazioni che vanno dal tedesco Joseph Beuys all'americano Cy Twombly e l'inglese Anthony Caro.
Le due sale del Museo sono allestite con griglie, espositori, calchi, fusioni, materiali industriali, disegni, pittura a olio procedendo per accumuli sistematici di segni e associazioni di senso costruite su diversi livelli interpretativi.
Africanella (2015) è il titolo è di una canzone italiana del 1935 e anche quello dell’opera di apertura: si tratta di un neon, alla maniera di un’insegna pubblicitaria, che ridisegna un logo aziendale di età post bellica secondo l’iconografia coloniale e tardo fascista (la fisionomia accentuata dell’uomo di colore) mischiata con quella della trinità cristiana; poco più in là, la scultura in piombo Auspicious Beast (2016) è la riscrittura di un antico credo cinese, il mostro/leone usato come segno di buon auspicio e posto all’ingresso di abitazioni e templi, qui plasmato da un materiale che ne fa perdere i dettagli semantici.
Cristiano Tassinari somma e poi procede per sottrazione andando a pescare in un ricco archivio visivo che costruisce, giorno dopo giorno, attraverso un’accurata indagine fotografia di luoghi visitati o di immaginari incontrati, sia reali sia digitali. Il suo linguaggio visivo spazia dalla figurazione all’installazione, dal ready made all’uso di materiali industriali - come la serie progressiva di sculture Object Oriented Objects - per approdare all’influenza digitale e post internet, secondo regole estetiche dettate dall’advertising e dalla cultura dell’oggetto in chiave pop. Per Tassinari la storia, sia geopolitica sia personale, è una questione di comunicazione ovvero di come il simbolo si inserisca con disinvoltura nel repertorio ordinario e di massa coordinando un unico paesaggio iconico. Oggi lo stereotipo è la nuova icona, promuove quel senso di comunità alla maniera di uno slogan pubblicitario che fa sentire a casa a Shanghai o in qualsiasi altra parte del mondo: non a caso, il titolo della mostra - 55m2 it’s our home! - è il motto usato dall’azienda IKEA per la promozione dei suoi prodotti in Cina. Il titolo ammicca al valore di un nuovo spazio diasporico, spiazzante, dove le categorie di casa, comunità, confine, luogo, interazione, transito, si rendono visibili in una poetica dell’universale, non planetaria e tantomeno locale, in cui non esiste “altrove” se non “qui”.
Orari:
martedì- domenica 9-18, chiuso lunedì; la biglietteria chiude mezz’ora prima
Aperture festive: 26 dicembre, 6 gennaio; chiuso 25 dicembre e 1 gennaio
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