Le trame astratte di Bonizza Modolo
Dal 02 Marzo 2015 al 19 Aprile 2015
Bagnacavallo | Ravenna
Luogo: Museo Civico delle Cappuccine
Indirizzo: via Vittorio Veneto 1/a
Curatori: Diego Galizzi
Enti promotori:
- Comune di Bagnacavallo
- Gabinetto delle Stampe
- Sistema Museale Provinciale di Ravenna
Telefono per informazioni: +39 0545 280911
E-Mail info: gabinettostampe@comune.bagnacavallo.ra.it
Sito ufficiale: http://www.museocivicobagnacavallo.it
Un nuovo, importante, evento espositivo dedicato alla grafica d'arte si apre domenica 1 marzo, alle ore 11.00, al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo. Protagonista di questo appuntamento con l'arte è la sofisticata visione astratta della pittrice e incisore vicentina Bonizza Modolo, a cui il Gabinetto delle Stampe del museo bagnacavallese dedica una grande mostra antologica in occasione della donazione compiuta dall'artista alle collezioni museali un nutrito corpus di incisioni.
La mostra “Le trame astratte di Bonizza Modolo”, curata da Diego Galizzi, responsabile del Museo Civico delle Cappuccine, racconta attraverso un allestimento ricco di una ottantina di pezzi il percorso artistico della Modolo, con un taglio volutamente rivolto all'incisione, anche se in mostra non mancano i riferimenti alla sua parallela attività pittorica.
Figlia d'arte, Bonizza è cresciuta in un ambiente familiare rigoroso e ispirato che intendeva la professione artistica quasi come una vocazione. I primi passi compiuti con la frequentazione della Scuola d'Arti e Mestieri di Vicenza, poi il progressivo affrancamento e l'inizio di una ricerca personale che nel corso degli anni la vedrà sempre più attratta dalle evocative potenzialità dell'astrazione. Grazie all'incontro con Quaresimin, Dugo, Fantinato e Ferrara, che la introdussero al linguaggio dell'incisione durante gli anni trascorsi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, l'artista scopre nella forza del segno la purezza e l'intensità che meglio si addicono alla sua sensibilità e all'urgenza di esprimere le sue intime, vibranti e poetiche figurazioni.
Le successive esperienze maturate alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, alla Scuola Internazionale Il Bisonte di Firenze e al Centro della Grafica di via 7 Dolori di Matera, la portano ad una padronanza del linguaggio incisorio oltre che ad una familiarità col gesto grafico tali che oggi possiamo con facilità annoverare la Modolo tra i più significativi ed originali interpreti dell'astrazione nel panorama dell'incisione contemporanea in Italia.
Libere da ogni compiacimento estetizzante, le sue composizioni, fatte di solchi, di trame più o meno fitte, di segni ora modulati, ora guizzanti, ora nervosi, si caratterizzano per la particolare sintonia tra l'istintività del gesto inciso e la misurata restituzione di un entroterra interiore in cui il vissuto si sedimenta lento e inesorabile. La sua mano si fa così sismografo, che registra scampoli di memoria e di stati d'animo, delineando accenti di speranza, venature di inquietudini, o squarci che lasciano intravedere interrogativi irrisolti.
La mostra “Le trame astratte di Bonizza Modolo”, curata da Diego Galizzi, responsabile del Museo Civico delle Cappuccine, racconta attraverso un allestimento ricco di una ottantina di pezzi il percorso artistico della Modolo, con un taglio volutamente rivolto all'incisione, anche se in mostra non mancano i riferimenti alla sua parallela attività pittorica.
Figlia d'arte, Bonizza è cresciuta in un ambiente familiare rigoroso e ispirato che intendeva la professione artistica quasi come una vocazione. I primi passi compiuti con la frequentazione della Scuola d'Arti e Mestieri di Vicenza, poi il progressivo affrancamento e l'inizio di una ricerca personale che nel corso degli anni la vedrà sempre più attratta dalle evocative potenzialità dell'astrazione. Grazie all'incontro con Quaresimin, Dugo, Fantinato e Ferrara, che la introdussero al linguaggio dell'incisione durante gli anni trascorsi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, l'artista scopre nella forza del segno la purezza e l'intensità che meglio si addicono alla sua sensibilità e all'urgenza di esprimere le sue intime, vibranti e poetiche figurazioni.
Le successive esperienze maturate alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, alla Scuola Internazionale Il Bisonte di Firenze e al Centro della Grafica di via 7 Dolori di Matera, la portano ad una padronanza del linguaggio incisorio oltre che ad una familiarità col gesto grafico tali che oggi possiamo con facilità annoverare la Modolo tra i più significativi ed originali interpreti dell'astrazione nel panorama dell'incisione contemporanea in Italia.
Libere da ogni compiacimento estetizzante, le sue composizioni, fatte di solchi, di trame più o meno fitte, di segni ora modulati, ora guizzanti, ora nervosi, si caratterizzano per la particolare sintonia tra l'istintività del gesto inciso e la misurata restituzione di un entroterra interiore in cui il vissuto si sedimenta lento e inesorabile. La sua mano si fa così sismografo, che registra scampoli di memoria e di stati d'animo, delineando accenti di speranza, venature di inquietudini, o squarci che lasciano intravedere interrogativi irrisolti.
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