La Pelle del Colore. Edward Evans e Giovanni Lombardini
Dal 18 Febbraio 2018 al 07 Aprile 2018
Rimini
Luogo: Avgeo Art Space
Indirizzo: corso d’Augusto 217
Curatori: Matteo Sormani, Gianluca Zamagni
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0541 53720
Sito ufficiale: http://www.augeoartspace.it
Nelle opere di Giovanni Lombardini il colore, come una pellicola, si evidenzia soprattutto in quelle sbordature ai margini della tela, lasciate volutamente non compiute. Così ci permette di non fermarci alla superficie ma ci spinge ad entrare visivamente nella profondità che si rivela sotto di esso. Quando egli afferma che gli “sembra di dipingere di più con gli occhi” il pensiero va a quella sensazione di forza che attira lo spettatore dentro il quadro.
Con l’abilità di un illusionista, il colore di Evans sembra uscire dall’opera allontanando dalla bidimensionalità della tela. Oltre a questi effetti trompe-l’oeil, c’è una straordinaria capacità di giocare con luci e ombre con sfumature fra il ruggine, il blu oltremare e talvolta il bianco abbacinante. Lo stile pittorico dell’artista americano cerca il contatto con il suo osservatore. Le opere di Evans spingono chi le guarda a desiderare un rapporto tattile, tanto è vivida la sensazione di lamiera metallica accartocciata o di un tessuto goffrato. Tutto è portato al limite della credibilità materica.
Entrambi partono dal colore, ma mentre con Lombardini è il mezzo per entrare nell’opera d’arte, che ci calamita come in un turbinio di aria e di acqua; in Evans è forza propulsiva che spinge verso l’osservatore, creando un effetto a sbalzo alla costante ricerca della tridimensionalità.
Così vicini e cosi distanti!
Anche Evans, come Lombardini, non usa il pennello ma affida la propria tecnica coloristica all’aerografo: uno strumento meccanico, una sorta di penna ad emissione d’aria e colore che non permette errori e richiede grande sapienza tecnica. E’ la via della sperimentazione di nuovi linguaggi dettata dall’utilizzo di mezzi non canonici. Edward Evans, nato e cresciuto in Minnesota, ha all’attivo più di 200 mostre tra Stati Uniti, Europa e Asia. Professore emerito di Arte presso la Southwest Minnesota State University fonda, nel prestigioso istituto, la Galleria-Museo che oggi continua a dirigere. Dal 2002 vive in Pennsylvania. Evans in mostra rappresenta il nuovo continente, il nuovo mondo e con esso si porta appresso le tecniche innovative sperimentate e che negli anni si sono concentrate sull’uso dell’aerografo.
Le immagini di Evans rimandano ad una realtà altra. Con una tecnica raffinatissima evoca superfici mosse, sbalzate, increspate. Per questo affermo che Edward Evans è un grande illusionista.
A guardare da vicino le superfici di Evans il ricordo corre alle pieghe irregolari e alla superficie timbrata della pelle, mai uguale e talvolta imperfetta. Pieghe e solchi che somigliano a rughe epidermiche. “La mia lunga esperienza – dice Evans - con la pittura ad aerografo mi consente di creare un illusionismo fluente. L’aerografia è così naturale per me che non penso più alla tecnica. Lavoro in uno stato meditativo, confidando in istinti e sentimenti, consentendo a pensieri e ricordi di inserirmi nei miei dipinti. Il realismo e l’astrazione si fondono, passati e presenti, ricordi e sentimenti - una comunione del mondo interiore ed esteriore”.
Le superfici non figurative di Evans si avvicinano alla fase puramente astratta di Corrado Cagli e ai principi del “primordialismo”, ma guardano anche più indietro, a detta stessa dell’artista, ai drappi e alle luci di El Greco e Rembrandt. L’arte contemporanea è un po’ come quel film giapponese intitolato Rashomon, dove ognuno dei protagonisti racconta la stessa storia in modo diverso. Così ogni secolo ha visto grandi artisti dialogare con la luce, il colore e le forme, e anche se i pigmenti sono sempre gli stessi, le sinergie e le declinazioni fra loro creano ogni volta effetti nuovi, sintomo del loro tempo ovvero termometro della propria epoca.
Il Maestro Edward Evans arriva dagli States in occasione dell’evento in programma sabato 17 e domenica 18 marzo. Evans e Giovanni Lombardini riceveranno il pubblico in Galleria per illustrare le opere esposte alla mostra “La Pelle del Colore.
Edward Evans ha esposto in centinaia di mostre personali negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. I suoi dipinti sono presenti in molte collezioni pubbliche, aziendali e private in tutto il mondo.
Primo appuntamento sabato, dalle 16.30 alle 20 alla mostra “La pelle del colore” con le opere di Edwans e Lombardini che seducono lo spettatore con affascinanti cromatismi che uniscono i due artisti in un dialogo universale tra Rimini e gli Stati Uniti, tra luce e ombra, emozione e passione.
“C’è un momento in cui l’opera ti cattura e ti sorprende. E capisci che più del soggetto ti attrae la superficie, il rivestimento, la sua pelle ovvero il colore. E’ quello che accade ogni volta che mi fermo a osservare le superfici traslucide di Giovanni Lombardini. Rispecchiano la mia immagine, mi conducono all’interno dell’opera. È un’autentica esperienza. Sono le magie che regala l’arte contemporanea, la quarta dimensione, dove il coinvolgimento può essere totale. Anzi totalizzante. Lombardini gioca con la superficie specchiata e scherza con la profondità usando il colore. Edward Evans invece attraverso il colore mi conduce ad immaginare spazi diversi dalla tela, che fuoriescono come crateri lunari”. Scrive la curatrice della mostra Sabrina Marin.
“La pelle del colore, titolo dell’esposizione, lo dedico all’uso sapiente dei pigmenti che ne sanno fare i due protagonisti di questa mostra alla Galleria Augeo, la prima assoluta con Giovanni Lombardini ed Edward Evans insieme. Evans in mostra rappresenta il nuovo continente, il nuovo mondo e con esso si porta appresso le tecniche innovative sperimentate e che negli anni si sono concentrate sull’uso dell’aerografo. Le immagini di Evans rimandano ad una realtà altra. Con una tecnica raffinatissima evoca superfici mosse, sbalzate, increspate. Per questo affermo che Edward Evans è un grande illusionista”....
Preziosa cornice al ricevimento di sabato pomeriggio, la musica raffinata del flauto traverso di Karsten Braghittoni e della chitarra classica e acustica di Carlo Borsari. Un viaggio sonoro nella musica di culto americana da Frank Sinatra a Bob Dylan come omaggio al Maestro Evans
Edward Evans e Giovanni Lombardini ricevono il pubblico in Augeo Art Spacesabato 17 marzo dalle 16.30 alle 20 e domenica dalle 16 alle 19. Ingresso Libero.
Sabrina Marin
Sabrina Marin è Storica dell’Arte oggi in carica di ruolo presso la Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici della città Mantova, sua città natale. Adottata dalla Romagna da più di 17 anni, ha intrapreso una serie di studi riguardo le tematiche trasversali che interessano l’arte con mondi a noi più conosciuti e vicini come il vino, il cibo e la fotografia. Laureata a pieni voti all’Università di Bologna, la sua tesi vince il premio Tina Bianchi nel ‘97 come miglior scritto nella sezione Storica/Artistica con la prima monografia scritta del pittore seicentesco Pietro Facchetti. Ad oggi la sua attività si arricchisce di numerose pubblicazioni su riviste di settore, è titolare di diverse rassegne letterarie e curatrice di mostre d’arte.
“La pelle del colore” in mostra negli spazi di Augeo Art Space fino al 7 aprile, fa parte del progetto Cartello Rimini (promosso da Augeo Art Space e Angolo della Cornice) che mira alla divulgazione oltre confine degli artisti del territorio.
Orario Mostra: lun. dalle 16 alle 19 – dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 domenica dalle 16 alle 19.
Giovanni Lombardini è nato nel 1950 a Mulazzano di Coriano (Rimini). Ha compiuto gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel 1972, la sua opera “Scarpe con erba” diventa immagine per il “I Manifesto”, pubblicato dall’Ac - cademia di Urbino. Nello stesso anno riceve il II° Premio dal Ministero Affari Culturali al “Grand Concours International Musee 2000” in Lussem - burgo. Tiene le sue prime mostre personali a Rimi - ni (1980) e a Trieste (1982). La presenza materiale delle cose e degli oggetti ha condotto, negli anni ’70, la sua ricerca su binari dichiaratamente poveristi. Dai primi lavori con l’erba (1971-72), alle scritte e alle stelle di sapo - ne (1973-74), fino alle grandi superfici pittoriche, ottenute per strofinio di petali e fili d’erba su tela. La scelta dei materiali è ricavata da una cognizio - ne sia sulla primarietà dei fenomeni naturali che sulla struttura fenomenica dei comportamenti sensoriali. Dagli anni ’80 la sua ricerca si sposta tendenzial - mente su materiali più tecnologici; quindi super - fici lucide e non assorbenti; e poi calchi manuali di oggetti e persone con carta stagnola dipinta (1980-86), colate di vernici al rame e bronzo su lastre radiografiche vergini (1987) e fusioni di ghisa e sapone (1989). Le opere recenti di Lombardini, incentrate su luce, colore e riflesso, nascono dalla scoperta e dall’uso sperimentale di materiali inconsueti: co - lori mordenti e acrilico lucido trasparente appli - cati su formica, su tavola o su carta.
Edward Evans è nato e si è formato in Minnesota. Queste le sue lauree: Bachelor in Scienze presso l’Università del Minnesota, St. Cloud; master in Arti presso l’Università del Minnesota, Duluth; master in Belle arti presso l’Università del Minnesota, Minneapolis. Evans ha anche insegnato nelle scuole pubbliche e nell’Università del Minnesota a Mankato, e nell’università del Southwest Minnesota a Marshall. È professore emerito in arte presso l’Università del Southwest Minnesota. Evans e sua moglie Connie vivono a Stroudsburg, in Pennsylvania, non lontano da New York. Evans ha esposto in centinaia di mostre personali negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Inoltre ha tenuto mostre personali a Tokyo in Giappone, e a Seoul in Corea del Sud. Le sue mostre personali a New York includono: OK Harris Gallery, West Broadway Gallery, Alexander Carlson Gallery, Franklin 54 Gallery, China Gallery. Inoltre ha tenuto mostre personali in musei e gallerie a Philadelphia, Jersey City, Chicago, Detroit, Phoenix/ Scottsdale, Fort Worth/Dallas, Indianapolis, Minneapolis, St. Paul, Portland, San Diego e in molte altre città. Anche diverse città europee hanno ospitato mostre di Edward Evans: Ginevra, Lucerna e Baar in Svizzera; Parigi e Cannes in Francia; Londra in Inghilterra; Bruxelles in Belgio; Stoccolma e Göteborg in Svezia; Oslo e Arendal in Norvegia; Helsinki in Finlandia. Le mostre personali in Italia si sono svolte a Roma, Milano, Bologna, Urbino, Zola Predosa, Spoleto, Rimini. I dipinti di Edward Evans sono presenti in molte collezioni pubbliche, aziendali e private in tutto il mondo. In Italia le collezioni pubbliche nelle quali è presente sono: Università di Bologna; Ca’ la Ghironda a Zola Predosa; Museo Civico d’Arte Moderna a Spoleto; Antico Palazzo della Pretura di Castell’Arquato a Piacenza.
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