Anastasia Kurakina. Riflessioni
Dal 21 Febbraio 2017 al 10 Marzo 2017
Roma
Luogo: Centro Russo di Scienza e Cultura
Indirizzo: piazza Benedetto Cairoli 6
Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 18 (tranne il 23, 24, 25, 26 febbraio e il 4, 5, 8 marzo)
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.anastasiakurakina.com/
Si inaugura martedì 21 febbraio 2017 dalle 19.30 alle 21.30, a Roma, al Centro Russo di Scienza e Cultura, la mostra personale di Anastasia Kurakina, “Riflessioni”.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 10 marzo, tutti i giorni dalle 9 alle 18 (tranne il 23, 24, 25, 26 febbraio e nei giorni 4, 5, 8 marzo).
Il titolo “Riflessioni” indica il duplice significato di riflettere e insieme i riflessi allo specchio. I riflessi che ci fanno riflettere, dunque. Tanto che alcune opere saranno stampate su uno specchio, in modo che lo spettatore possa vedere se stesso nel ritratto di un uomo, di una donna o, forse, in un ritratto dello spettatore stesso non ancora dipinto.
Saranno esposte circa cinquanta opere, soprattutto ritratti prevalentemente fatti dal vivo, di varie dimensioni e dalle diverse tecniche: acquerello, china, tempera su carta. Alcuni dipinti verranno affiancati da foto e video che illustrano il processo creativo e spiegano allo spettatore il significato più profondo del ritratto, ovvero un modo per conoscere se stessi, per scoprire e riscoprire aspetti nascosti e sconosciuti dell’animo.
In mostra anche la proiezione di un video di alcuni live painting realizzati precedentemente a Roma, a Londra e alla Biennale dell’acquerello a Fabriano.
La mostra presenta solo una parte delle opere realizzate negli ultimi due anni nei diversi luoghi dove l’artista ha esposto e dove ha eseguito dei ritratti e dei live painting su commissione: Monte Carlo, Losanna, San Pietroburgo, Milano, Londra, Mosca, Roma e altri.
Durante il vernissage d’apertura l'artista forse si esibirà in una sessione di live painting.
Dopo una personale all’Ambasciata Americana a Roma, una al Museo dell’Arte Contemporanea a Porto Cervo la scorsa estate e una a San Pietroburgo al Pushkinskaya-10 Art Center, nella Art Ligue Gallery lo scorso dicembre, dopo questa mostra, Anastasia Kurakina inaugurerà in primavera una personale in Svizzera e una a Londra.
Anastasia Kurakina ha esposto a Mosca, in Messico, a Los Angeles, a Londra, a Milano, a Venezia, in Svizzera, a Oxford, a Cambridge, a San Pietroburgo, a Roma, a Porto Cervo e in altre località. Inoltre è vincitrice di numerosi premi d’arte nazionali e internazionali.
Il Live painting di Anastasia Kurakina è una sessione di pittura ad acquarello eseguita direttamente al pubblico. I ritratti sono eseguiti dal vivo e in brevissimo tempo, in grande formato e senza disegno preparatorio. Le pennellate sono ampie e larghe ma allo stesso tempo descrivono minuziosamente i tratti essenziali del soggetto ritratto: i colori prendono il posto delle sue emozioni e dei suoi sentimenti sino a restituire fedelmente il suo sguardo.
Nelle sue opere Anastasia porta con sè le tradizioni e i fondamenti della scuola russa ma li reinventa, scrivendo una nuova pagina nella storia del ritratto contemporaneo ad acquerello.
Anastasia Kurakina nasce a Mosca nel 1987 ed è cresciuta in una famiglia d’artisti: suo padre Sergey, è l’autore dell’icona «Novorusskaya Bogomater». La nonna materna, Olga Kondratieva, fu allieva di V. Veizberg (le cui opere sono presenti nella collezione della Galleria Statale Tret’jakov a Mosca) che a sua volta fu allievo di Giorgio Morandi. Suo zio ha realizzato le principali sculture per il Parco Nazionale Losiny Ostrov a Mosca.
Vive e lavora a Roma.
Collezioni:
Nina lobanova-Rostovskaya (London), Dorothy Circus Gallery, National Museum of Art Humor of Tolentino, National Museum of Sacred Art of Nonantola (Italy), Marchese Sacchetti (Rome), National Centre for Manzoni’s Studies (Milan) and etc.
Testo critico a cura di Massimo Seymour Montaldi, psicanalista
La presentazione dei Workshop ad acquarello nelle esibizioni dal vivo della pittrice moscovita Anastasia Kurakina ben rappresenta quanto di autentico possa esserci nel setting psicoanalitico che l’acquarello, al contrario dell’acrilico e dell’olio, costruisce partendo dai colori più chiari arrivando a quelli più scuri. L’incontro con l’altro, con il ritratto dell’altro, richiama da vicino quanto l’analizzante autorizza di sé al suo mentore, presentando una coscienza dapprima evanescente, per poi lasciandosi approfondire nelle più oscure istanze del desiderio, dell’abbandono e dell’oblio. Anastasia Kurakina trascina pennellate leggere e mette a suo agio l’immagine facendola emergere da un incredibile fantasmatico di colature e sferzate rapide, tipiche della contemporaneità nella quale tutti siamo e che segue la catena di idee segue la catena di regole per le quali ogni pensiero o idea che si possa trasformare in azione, dimostra risolvere il dilemma costituito tra autenticità e apparenza, qualora si assume la regola che l’identità si situa nell’autenticità e che il conflitto nasce nella disputa tra l’identità autentica, e l’apparenza della facciata. Quando cioè diviene preponderante la facciata sull’autenticità, l’identità entra in crisi attraverso la consapevolezza che la ragione spinge ciò di cui è ragionevolmente cosciente di riconoscere e riconoscersi. Sono trasparenze che appunto mettono in crisi quanto abbiamo stabilito di noi, cogliendo forse l’essenza ed il senso di ciò che siamo. E’ un acquarello post moderno, poco incline ai compromessi ottocenteschi che spaziarono in tutta Europa, contribuendo al crescente successo di questa pittura e alla sua rapida espansione presso un pubblico di collezionisti colti e appassionati. Sull'esempio e la scorta di quanto accade allora, al di là della tecnica formale, l’acquarello della Kurakina si colloca in quell’ampia avanguardia dei ritrattisti che scrutano, fin dalle provocazioni di Schiele e Klimt, l’animo umano, e che recisero ogni relazione pudica con la fissità, e con quel mondo classico e moralista che impedì di traslare le grandi responsabilità dell’arte pittorica di quel tempo immobile, nelle nascenti dinamiche psicoanalitiche, nella scoperta dell’inconscio rivoluzionario, nella modernità. Cosa ci può essere di più “avangarde” se gli artisti s'impegnano nella riscoperta e nella progressiva affermazione di questa tecnica. Declinato essenzialmente, e inizialmente nel genere del ritratto in miniatura, l'acquarello trova con Kurakina quell’immediatezza necessaria ad un fertile terreno di crescita, nella prestigiosa cornice del sintomo, il saint-homme, come Jaques Lacan designò la significazione di tale termine. Ebbene “l’acquarello ritratto” come sintomo che, di ognuno se ne possono ammirare le fantasmatiche trasparenti ambiguità.
Inaugurazione e cocktail martedì 21 febbraio 2017 dalle 19.30 alle 21.30 (ultimo ingresso ore 20.50)
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