Francesco Messina. Novecento Contemporaneo

Francesco Messina, Novecento Contemporaneo, Casino dei Principi, Roma I Ph. Alberto Lagomaggiore

 

Dal 13 Aprile 2022 al 04 Settembre 2022

Roma

Luogo: Musei di Villa Torlonia - Casino dei Principi

Indirizzo: Via Nomentana 70

Orari: dal martedì alla domenica 9.00-19.00. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Giorni di chiusura: Lunedì 1° maggio

Curatori: Maria Fratelli, Chiara Fabi, Chiara Battezzati

Enti promotori:

  • Roma Culture
  • Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
  • In collaborazione con il Comune di Milano e lo Studio Museo Francesco Messina

Costo del biglietto: Casino Nobile e Mostra: intero € 9, ridotto € 8 (residenti intero € 8, ridotto € 7)

Telefono per informazioni: +39 060608

E-Mail info: info@museivillatorlonia.it

Sito ufficiale: http://www.museivillatorlonia.it


Arriva a Roma, al Casino dei Principi di Villa Torlonia dal 14 aprile al 4 settembre 2022, Francesco Messina. Novecento Contemporaneo, una mostra cheriporta all’attenzione del pubblico e degli studiosi la personalità di un artista che seppe imporsi sul piano nazionale, le cui opere furono più volte esposte nelle principali rassegne italiane – dalla Quadriennale d’Arte Nazionale alla Biennale di Venezia – e spesso pubblicate su autorevoli riviste quali “Domus” e “Casabella”. 
 
Francesco Messina (1900-1995), siciliano di nascita, ma milanese di adozione, delinea fin dall’inizio del proprio percorso artistico un preciso orientamento verso la grande tradizione artistica della scultura di figura, con l’uso di tecniche e materiali classici – il bronzo, il marmo, la cera, la terracotta, il gesso – intercettando il gusto di un pubblico distante dalle sperimentazioni più ardite, che lo segue anche sui più noti rotocalchi italiani del secondo dopoguerra.
 
Nonostante il riferimento costante alla tradizione dell’intera produzione dell’artista, la mostra Francesco Messina. Novecento Contemporaneo non restituisce il profilo di uno scultore arroccato in un sentimento di nostalgia verso un passato remoto da cui trarre suggestioni e contaminazioni, ma viceversa ricostruisce una personalità dinamica che, in ogni stagione, ha saputo maturare un nuovo approccio alla tradizione, di volta in volta rielaborata e adeguata al linguaggio del proprio tempo, e che ha dimostrato, nella sua produzione, di saper precorrere ricerche poi sviluppatesi in epoche più recenti.
 
La mostra può essere considerata un banco di prova per verificare questa specifica vocazione dell’artista ovvero la sua appartenenza a un tempo senza tempo, quale depositario consapevole dell’antico mestiere del fare scultura. A questo scopo, trovano collocazione nelle sale del Casino dei Principi  81 opere (soprattutto bronziterrecotte e gessi) che appartengono alla collezione permanente dello Studio Museo Francesco Messina e opere di quindici artisti contemporanei (cyop&kaf, Vanni Cuoghi, Salvatore Cuschera, Giovanna Giachetti, Alberto Gianfreda, Andi Kacziba, Giulia Manfredi, Francesco Merletti, Daniele Nitti Sotres, Francesca Piovesan, Nada Pivetta, Dominique Robin, Daniele Salvalai, Elisabeth Scherfigg, Andreas Senoner), che si confrontano con le sculture di Francesco Messina e che illustrano, per tappe significative, la linea programmatica e l’attività di valorizzazione condotte dallo Studio Museo negli ultimi anni. 
 
La collezione permanente – selezionata, nel suo nucleo principale, dallo stesso Messina alla metà degli anni Settanta, al momento della nascita dello Studio Museo – riassume la produzione dell’artista in modo articolato, abbracciando un arco cronologico che, dagli anni Trenta, giunge fino ai primi anni Ottanta del secolo scorso. 
Di questo nucleo fanno parte opere emblematiche che saranno esposte a Villa Torlonia: le fusioni dagli originali che, negli anni Trenta, furono selezionate dalla Biennale di Venezia per rappresentare l’Italia nelle mostre all’estero organizzate da Antonio Maraini (come Bambino al mare, 1935); i ritratti che restituiscono il clima culturale degli anni compresi tra le due guerre (come il Ritratto di Salvatore Quasimodo, 1937); i bozzetti per importanti commissioni monumentali (la serie dei cavalli che precede la realizzazione del Cavallo della RAI del 1966, i bozzetti per il Monumento a Pio XII in San Pietro); le sculture femminili in terracotta e in gesso policromo degli anni Settanta.
 
L’esposizione romana si articola in sezioni che ruotano attorno ai temi principali della ricerca di Messina: il ritratto tra archeologia e contemporaneità, l’approccio alla tradizione con uno sguardo moderno, l’indagine anatomica, il colore, la scultura monumentale
Il percorso è arricchito da due video-interviste del 1973 che mostrano Francesco Messina all’interno dello Studio Museo (Io e… di Anna Zanoli, in cui lo scultore racconta il suo rapporto con la Pietà Rondanini di Michelangelo e Incontri – Fatti e personaggi del nostro tempo in cui Messina, intervistato da Franco Russoli, realizza un bozzetto in creta).  

Francesco Messina nasce il 15 dicembre 1900 a Linguaglossa, un piccolo paese alle pendici dell’Etna, in una famiglia poverissima che, presto, lascia la Sicilia nel tentativo di emigrare in America. 
Il viaggio dei Messina si ferma però a Genova, dove l’artista trascorre l’infanzia e l’adolescenza: nel capoluogo ligure, il giovane Francesco Messina si avvia al mestiere di scultore nelle botteghe dei marmorari che gravitano attorno al cimitero monumentale di Staglieno. Dagli anni Venti comincia a esporre le sue opere, partecipando a importanti iniziative culturali, stringendo amicizia con letterati – come Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo – ed entrando in contatto con artisti del calibro di Carlo Carrà e Arturo Martini. Nello stesso periodo conosce Bianca Fochessati Clerici che sposerà nel 1944.
A trentadue anni si traferisce a Milano, dove stringe rapporti con importanti esponenti della cultura e dell’arte, come Giorgio Morandi e Lucio Fontana. Nel giro di pochi anni Messina diventa un artista di fama, capace di rappresentare anche all’estero l’arte italiana. Nel 1934, l’ottenimento della cattedra di scultura all’Accademia di Brera sancisce la sua affermazione: qui insegnerà per oltre trent’anni. 
Anche gli anni Cinquanta e Sessanta costituiscono un periodo di intensa attività per lo scultore, autorevole maestro accademico e artista richiestissimo sia in Italia sia all’estero, per commissioni pubbliche e private. Fra le sue opere più famose, il Monumento a Santa Caterina per uno degli spalti di Castel Sant’Angelo a Roma, il Monumento a Pio XII per la Basilica di San Pietro in Vaticano – di cui lo Studio Museo Francesco Messina conserva due bozzetti – e il Cavallo per la sede romana della RAI. 
Messina muore il 13 settembre 1995 a Milano, città che lo ha accolto e ospitato per buona parte della vita e che gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
 
Sabato 4 giugno, giovedì 23 giugno, martedì 19 luglio e sabato 6 agosto alle ore 17.00
Le curatrici della mostra - Maria Fratelli, Chiara Fabi e Chiara Battezzati - propongono ai visitatori alcune visite guidate speciali per approfondire le tematiche dell’esposizione.
 
Inaugurazione 13 aprile 2022 ore 17.00 



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