Italiani brava gente. Amnesie e memorie del colonialismo italiano
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Italiani brava gente. Amnesie e memorie del colonialismo italiano
Dal 23 Ottobre 2018 al 27 Ottobre 2018
Roma
Luogo: Fondazione VOLUME!
Indirizzo: via di S. Francesco di Sales 86/88
Orari: dal martedì al venerdì dalle 17 alle 19.30
Curatori: Vasco Forconi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 6892431
E-Mail info: info@fondazionevolume.com
Martedì 23 ottobre alle ore 18:30, la Fondazione VOLUME!, in occasione di Videocittà e in partnership con l’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, presenta Italiani brava gente. Amnesie e memorie del colonialismo italiano una mostra collettiva con Alterazioni Video e Luca Babini, Bridget Baker e Fare Ala in collaborazione con Wu Ming 2. Il progetto, a cura di Vasco Forconi, segue la rassegna video A Messy Knot (in motion pictures) presentata lo scorso 9 ottobre al Bioscope Independent Cinema di Johannesburg.
Italiani brava gente affronta la memoria complessa del colonialismo italiano attraverso la prospettiva dell’amnesia, del vuoto di memoria, ovvero della sua cancellazione dal presente politico. I lavori in mostra sono accomunati dalla volontà di decostruire gli immaginari e le narrazioni generate durante l’epoca coloniale italiana, raccontandone la velenosa sopravvivenza nel discorso politico, nel linguaggio e nel repertorio iconografico popolare contemporaneo. Il falso mito degli «italiani brava gente», ovvero quello di un colonialismo in fondo docile e mai violento, viene smascherato con ironia e forza poetica in ciascuna delle opere proposte.
L’impresa coloniale avviata all’indomani dell’unità d’Italia, e proseguita durante la stagione fascista, ha svolto un ruolo centrale nella costruzione di un’identità nazionale ancora fragile e precaria. Le brutali strategie militari e repressive con le quali l’Italia ha occupato Etiopia, Eritrea, Libia e Somalia sono state accompagnate dalla diffusione di capillari politiche di razzializzazione volte a inscrivere nella presunta inferiorità del corpo e dell’identità dell’altro colonizzato i presupposti per l’affermazione dell’italiano in quanto soggetto dominante. La mancata rielaborazione all’interno della sfera pubblica di tale groviglio di memorie violente, stereotipi razziali e cronache revisioniste, ha permesso la sopravvivenza di narrazioni e immaginari razzisti che riemergono costantemente nel presente, generando politiche di chiusura e rifiuto nei confronti di qualunque forma di alterità. È precisamente all’interno di questo groviglio che si collocano le diverse ricerche visive messe a confronto negli spazi della Fondazione VOLUME!.
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