L’essenziale verità delle cose. Francesco Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961)
Dal 12 Ottobre 2017 al 11 Marzo 2018
Roma
Luogo: Galleria d’Arte Moderna di Roma
Indirizzo: via Francesco Crispi 24
Orari: da martedì a domenica ore 10 - 18.30. La biglietteria chiude mezz'ora prima
Curatori: Giovanna Caterina De Feo, Associazione Amici di Villa Strohl-Fern, Sovrintendenza Capitolina
Enti promotori:
- Assessorato alla Crescita culturale di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: Intero € 7.50, Ridotto € 6.50. Residenti € 6.50 / € 5.50
Telefono per informazioni: +39 060608
E-Mail info: info@galleriaartemodernaroma.it
Sito ufficiale: http://www.galleriaartemodernaroma.it
Esposte 60 tele, dipinte tra il 1915 e il 1961, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private di tutta Italia, 25 disegni, libri, cataloghi di mostre e articoli di giornale provenienti dall'Archivio dell'artista, custodito nel suo studio a Villa Strohl-Fern.
Moderna non è certo l’arte perché rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione di moda e formale. L’arte, moderna come anche antica, è solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle cose con profonda umanità e spiritualità …
È una considerazione di Francesco Trombadori che, chiarendone le aspirazioni e il coerente percorso pittorico, ha ispirato il titolo di questa mostra antologica di largo respiro.
Pur non essendo romano di nascita, per Francesco Trombadori la capitale è fonte di ispirazione per molti dipinti, ma soprattutto luogo di aggregazione in cui insieme a scrittori, critici ed artisti partecipare all’intenso dibattito artistico e culturale, dando impulso alla creazione di mostre d’arte e a riviste d'arte e di cultura.
Il pittore prende parte attiva al dibattito artistico nazionale sin dagli esordi nel vivace ambiente della cosiddetta Terza Saletta del Caffè Aragno, nel primo decennio del XX secolo, dove l’artista si avvicina al formativo ambiente de “Il Convito”, la rivista d’arte e letteratura fondata da Adolfo De Bosis con Gabriele d’Annunzio e Angelo Conti.
Di questo primo periodo - raccontato in mostra anche dai disegni giovanili e da alcune, poco note, prove di illustratore condotte sotto l’influenza dello “Jugend Münchner illustrierte” – si propongono, tra le altre, anche le opere “Siracusa mia!” (1919), considerata il punto di arrivo del periodo “divisionista”, “Il Viale di Villa Strohl-Fern” (1919 circa), che apre alla nuova fase nella pittura di Trombadori e “Alberi controluce” (1920), un raro dipinto di stampo simbolista.
La seconda sezione della mostra è incentrata sulle opere dipinte all’indomani della Prima Guerra Mondiale. Trombadori è ora vicino all'ambiente di “Valori Plastici”, la rivista fondata da Mario Broglio e, sulla scorta delle suggestioni del cosiddetto “Realismo Magico” di Bontempelli, avvia una profonda riflessione sull’antico in rapporto dialettico con le istanze dell’avanguardia e della tradizione.
Alle Biennali di Venezia e di Roma e alle Mostre del Novecento Italiano cui è invitato in questi anni perviene ad un proprio, personale neoclassicismo, immergendo in atmosfere domestiche di raffinata purezza formale i suoi ritratti, nudi e nature morte, quali, ad esempio, la “Natura morta con piatto olandese e frutta” (1922, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), la “Natura morta con i limoni”, (1923) già in collezione Ugo Ojetti, la “Natura morta con i cavoli” (1925) esposta alla Prima mostra del Novecento italiano nel 1926 e la bellissima “Fanciulla Nuda” (1929) in mostra. In questi anni Trombadori inizia un'intensa attività espositiva, in occasione della quale i suoi quadri vengono acquistati dal Comune di Roma ed entrano a far parte delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale.
Negli anni Trenta prosegue l'ininterrotto rapporto con la città che si approfondisce nel contatto con la rivista “Circoli” (1931- 1939) fondata dal poeta Adriano Grande, per cui scrive come critico d’arte, i cui collaboratori sono Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Giacomo
Debenedetti, Giuseppe Ungaretti, Marcello Gallian, Alberto Savinio, Umberto Saba, Romano Bilenchi e Rosso di San Secondo. In questo periodo dipinge la “Natura morta con i cavoli rossi, boccale e tela” (1937, Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale) e l'altra bellissima
“Fanciulla nuda” (1934, Collezione della Civica Galleria d’Arte Moderna, Palermo), opere mature, ricche di suggestioni musicali e letterarie.
La mostra prosegue con un accenno al difficile decennio 1940-1950, tra guerra e ricostruzione, con l’anomalo quadro “Lo sbarco del pilota ferito” (1942, Studio Francesco Trombadori, Villa Strohl-Fern) e l’insolito “La fabbrica” (1950, Galleria del Premio Suzzara, Mantova) che in
quest’occasione torna nella città in cui venne dipinto dopo più di mezzo secolo.
Il percorso espositivo si conclude, infine, con i dipinti dal 1950 al 1961. In questi anni i luoghi d'incontro sono il Caffè Greco o Rosati a Piazza del Popolo e Trombadori dipinge prevalentemente paesaggi quasi tutti dedicati a Roma, scorci immersi in un'atmosfera deserta e lunare: i “paesaggi del silenzio”. Tra questi si segnala il rimarchevole “Colosseo” (1958, Galleria d'Arte Moderna di Roma), “Piazza del Popolo” (1959, Studio Francesco Trombadori, Villa Strohl-Fern) e il “Campidoglio” (1960).
Ogni sezione della mostra è corredata dal ricco patrimonio documentario proveniente dall'Archivio dell'Artista a Villa Strohl-Fern, oggi Casa Museo, con cui si intende illustrare anche l'importante attività di critico che Trombadori svolse, dagli anni Venti, scrivendo per diverse
testate nazionali.
Nel corso della mostra sono previsti incontri-conferenze di approfondimento dedicati all’artista e alle sue opere.
Ognuno degli incontri esplora e approfondisce un aspetto della vita artistica del pittore, dal mondo ideale e internazionale della Villa Strohl-Fern dove Trombadori visse e lavorò per oltre quarant’anni alla sua partecipazione alle Quadriennali romane, dal suo interesse e lo stretto legame tra pittura e fotografia e infine alla realtà delle tante modelle che prestarono i loro corpi e volti alle opere dell’artista.
Questi gli appuntamenti:
7 novembre ore 17.00
Francesco Trombadori e gli artisti di Villa Strohl-Fern
Giovanna Caterina De Feo
29 novembre ore 17.00
Deiva e le altre. Vite e volti di modelle tra Roma e Anticoli Corrado
Giovanna Caterina De Feo
19 gennaio ore 16.30
Trombadori, caso emblematico di tutela dello studio dell’artista
Maria Beatrice Mirri
Roma tra pittura, poesia e fotografia: i percorsi paralleli di Francesco Trombadori e Mario dell'Arco
Carolina Marconi
23 gennaio ore 17,00
Francesco Trombadori e le Quadriennali
Carlo Fabrizio Carli
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