Maurits Cornelis Escher. Escher
Dal 20 Settembre 2014 al 22 Febbraio 2015
Roma
Luogo: Chiostro del Bramante
Indirizzo: via Arco della Pace 5
Orari: tutti i giorni 10-20; sabato e domenica 10-21
Curatori: Marco Bussagli
Enti promotori:
- Roma Capitale
- DART Chiostro del Bramante
- Arthemisia Group
- Fondazione Escher
Costo del biglietto: intero € 13, ridotto € 11 / € 9, gruppi € 10, scuole € 5
Telefono per informazioni: +39 06 916508451
E-Mail info: info@chiostrodelbramante.it
Sito ufficiale: http://chiostrodelbramante.it/
“Sono andato nei boschi di Baarn,
ho attraversato un ponticello e davanti a me avevo questa scena.
Dovevo assolutamente ricavarne un quadro!”
Con queste parole, Maurits Cornelis Escher allude alla litografia dal titolo Tre mondi, in cui superficie, profondità e riflesso sono poste su un unico piano, quello dell’acqua, che accavalla mondi reali e mondi riflessi fra sogno e geometria, invenzione e percezione visiva, fantasia e rigore.
Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente (M.C. Escher Foundation), Giorno e notte (Collezione Giudiceandrea), Altro mondo II (Collezione Giudiceandrea), Casa di scale (relatività) (Collezione Giudiceandrea) s’inaugura a Roma, al Chiostro del Bramante, una grande mostra antologica interamente dedicata all’artista, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica.
Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra ESCHER vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale - perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato - a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.
Non è un caso che la spinta verso il meraviglioso e l’inconsueto sia nata nella mente e nel cuore di Escher grazie allo stupore che provava per le bellezze del paesaggio italiano, dalla campagna senese al mare di Tropea, dai declivi scoscesi di Castrovalva ai monti antropomorfi di Pentadattilo. Su questi paesaggi si allungava il suo sguardo che scorgeva la regolarità dei volumi, la dimensione inaspettata degli spazi, la profondità storica delle città e dei borghi. Fu la dimestichezza con questi luoghi, così diversi dalla dolcezza orizzontale della sua Olanda, a porsi alla radice di un percorso artistico che s’avventurò negli spiazzi sconfinati della geometria e della cristallografia, divenendo terra fertile per giochi intellettuali dove la fantasia regnava sovrana. Quello di Escher, infatti, è uno sguardo che sa cogliere la realtà del reticolo geometrico dietro le cose, per poi farne le premesse compositive per costruire quelle che più tardi prenderanno il nome di «immagini interiori».
Così, quando lasciata definitivamente l’Italia Escher giunse a Cordova e all’Alhambra nel 1936, il gioco di tassellature - l’elemento di attrazione dell’apparato decorativo di quei monumenti moreschi - fu causa scatenante di un ulteriore processo creativo che coincise con il riemergere della cultura art nouveau della sua formazione artistica.
Il percorso della mostra vuole seguire letteralmente lo sguardo di Escher, che ha preso le mosse dall’osservazione diretta e puntuale della natura, sull’onda del fascino che esercitò su di lui il paesaggio italiano. Così, gli occhi del grande artista si sono posati tanto sulle meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese, quanto sulle piccole cose, dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, ai ramarri, ai cristalli che egli osservava come straordinarie architetture naturali.
La mostra dedicata a questo grande intellettuale, mago nell’iper suggestione del disegno, racconta attraverso le opere di Escher la compenetrazione di mondi simultanei, il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali, ma anche le ricerche della Gestalt - la corrente sulla psicologia della forma incentrata sui temi della percezione -, le implicazioni matematiche e geometriche della sua arte, le leggi della percezione visiva e l’eco della sua opera nella società del tempo.
Nel percorso della mostra anche opere comparative quali Marcel Duchamp, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla e Luca Maria Patella.
ho attraversato un ponticello e davanti a me avevo questa scena.
Dovevo assolutamente ricavarne un quadro!”
Con queste parole, Maurits Cornelis Escher allude alla litografia dal titolo Tre mondi, in cui superficie, profondità e riflesso sono poste su un unico piano, quello dell’acqua, che accavalla mondi reali e mondi riflessi fra sogno e geometria, invenzione e percezione visiva, fantasia e rigore.
Con oltre 150 opere, tra cui i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente (M.C. Escher Foundation), Giorno e notte (Collezione Giudiceandrea), Altro mondo II (Collezione Giudiceandrea), Casa di scale (relatività) (Collezione Giudiceandrea) s’inaugura a Roma, al Chiostro del Bramante, una grande mostra antologica interamente dedicata all’artista, incisore e grafico olandese, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano, invece, in una dimensione visiva decisamente unica.
Prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group e, in collaborazione con la Fondazione Escher, grazie ai prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea, curata da Marco Bussagli, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra ESCHER vuole sottolineare l’attitudine di questo intellettuale - perché il termine artista, nell’accezione con cui siamo abituati ad usarlo, pare in parte inadeguato - a osservare la natura in un altro modo, con un punto di vista diverso, tale da far emergere in filigrana quella bellezza della regolarità geometrica che talora diviene magia e gioco.
Non è un caso che la spinta verso il meraviglioso e l’inconsueto sia nata nella mente e nel cuore di Escher grazie allo stupore che provava per le bellezze del paesaggio italiano, dalla campagna senese al mare di Tropea, dai declivi scoscesi di Castrovalva ai monti antropomorfi di Pentadattilo. Su questi paesaggi si allungava il suo sguardo che scorgeva la regolarità dei volumi, la dimensione inaspettata degli spazi, la profondità storica delle città e dei borghi. Fu la dimestichezza con questi luoghi, così diversi dalla dolcezza orizzontale della sua Olanda, a porsi alla radice di un percorso artistico che s’avventurò negli spiazzi sconfinati della geometria e della cristallografia, divenendo terra fertile per giochi intellettuali dove la fantasia regnava sovrana. Quello di Escher, infatti, è uno sguardo che sa cogliere la realtà del reticolo geometrico dietro le cose, per poi farne le premesse compositive per costruire quelle che più tardi prenderanno il nome di «immagini interiori».
Così, quando lasciata definitivamente l’Italia Escher giunse a Cordova e all’Alhambra nel 1936, il gioco di tassellature - l’elemento di attrazione dell’apparato decorativo di quei monumenti moreschi - fu causa scatenante di un ulteriore processo creativo che coincise con il riemergere della cultura art nouveau della sua formazione artistica.
Il percorso della mostra vuole seguire letteralmente lo sguardo di Escher, che ha preso le mosse dall’osservazione diretta e puntuale della natura, sull’onda del fascino che esercitò su di lui il paesaggio italiano. Così, gli occhi del grande artista si sono posati tanto sulle meraviglie offerte dagli scorci del nostro paese, quanto sulle piccole cose, dai soffioni agli scarabei, dalle foglie alle cavallette, ai ramarri, ai cristalli che egli osservava come straordinarie architetture naturali.
La mostra dedicata a questo grande intellettuale, mago nell’iper suggestione del disegno, racconta attraverso le opere di Escher la compenetrazione di mondi simultanei, il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali, ma anche le ricerche della Gestalt - la corrente sulla psicologia della forma incentrata sui temi della percezione -, le implicazioni matematiche e geometriche della sua arte, le leggi della percezione visiva e l’eco della sua opera nella società del tempo.
Nel percorso della mostra anche opere comparative quali Marcel Duchamp, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla e Luca Maria Patella.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 25 marzo 2025 al 24 agosto 2025 Brescia | Museo di Santa Giulia
Joel Meyerowitz. A Sense of Wonder. Fotografie 1962-2022
-
Dal 22 marzo 2025 al 20 luglio 2025 Ferrara | Palazzo dei Diamanti
Alphonse Mucha / Giovanni Boldini
-
Dal 22 marzo 2025 al 08 giugno 2025 Venezia | Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Raoul Schultz. Opere 1953-1970
-
Dal 22 marzo 2025 al 21 settembre 2025 Abano Terme | Museo Villa Bassi Rathgeb
WOMEN POWER. L'universo femminile nelle fotografie dell’agenzia MAGNUM dal dopoguerra a oggi
-
Dal 23 marzo 2025 al 21 giugno 2025 Possagno | Museo Gypsotheca Antonio Canova
CANOVA E LA NASCITA DELLA SCULTURA MODERNA. IL TESEO SUL MINOTAURO
-
Dal 16 marzo 2025 al 20 luglio 2025 Firenze | Palazzo Strozzi
Tracey Emin. Sex and Solitude