Piero Raspi. Dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005

Opera di Piero Raspi

 

Dal 28 Ottobre 2021 al 06 Febbraio 2022

Roma

Luogo: Musei di Villa Torlonia - Casino dei Principi

Indirizzo: Via Nomentana 70

Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00-19.00; 24 e 31 dicembre ore 9.00-14.00. Giorni di chiusura: Lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

Curatori: Marco Tonelli

Enti promotori:

  • Roma Culture
  • Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Prolungata: fino al 6 febbraio 2022

Telefono per informazioni: +39 060608

E-Mail info: info@museivillatorlonia.it

Sito ufficiale: http://www.museivillatorlonia.it


Piero Raspi: dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005, al Casino dei Principi di Villa Torlonia, è la prima antologica del pittore spoletino (nato nel 1926) che si tiene a Roma, dopo quella dedicata nel 2019 a dipinti e collages presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola Spoleto.

Promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta dall’Associazione Sinergie Culturali con la collaborazione della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola Spoleto, l’esposizione è curata da Marco Tonelli, Direttore artistico della Galleria. Con il patrocinio della Quadriennale di Roma.Organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Questa mostra, sostenuta dall’Archivio Raspi, vuole avere un carattere esaustivo sulla vicenda di uno dei protagonisti del periodo informale italiano, la cui pittura si è evoluta dalle esperienze più costruttive degli anni Sessanta a quelle più liriche tipiche degli anni Ottanta, Novanta e Duemila, con fasi dedicate più espressamente ad opere materico/oggettuali.

La mostra dispiega la vicenda pittorica di Raspi a partire dal 1955, in particolare dal dipinto Paesaggio verde, con la quale l’artista prese parte al Premio Spoleto di cui vinse due edizioni e a cui partecipò undici volte. Un premio fondamentale per l’affermazione dell’informale a partire dalle esperienze dell’ultimo naturalismo di Francesco Arcangeli (da Raspi filtrato attraverso il Gruppo dei pittori spoletini fin dal 1954) e per l’influenza che vi esercitò in quel periodo il grande scultore Leoncillo Leonardi, sostenitore del Gruppo dei sei pittori di Spoleto.

Il percorso espositivo lungo le sale del Museo, segue un andamento cronologico prevedendo la presenza di opere del periodo informale (1955-1961), dipinti e carte realizzati tra metà anni Sessanta e fine Settanta e opere prodotte tra anni Novanta e Duemila. In una delle sale è stata inoltre allestita una grande vetrina con alcuni documenti d’archivio (cataloghi e carteggi)  provenienti dalla Quadriennale di Roma, mentre la stanza conclusiva del percorso è stata dedicata agli artisti informali compagni di strada di Raspi, italiani e internazionali, riuniti e presentati dalla Galleria l’Attico di Roma (Canogar, Marignoli, De Gregorio, Bendini, Leoncillo, Hoehme, Götz, Bogart) con opere provenienti proprio dalla collezione dell’Attico.

Cinque opere di piccolo formato costituiscono infine un’appendice alla mostra, che documenta, con bozzetti e progetti, la grande scultura a rilievo metallico Omaggio a Burri allestita permanentemente a Spoleto presso l’Hotel Albornoz.

Le opere provengono in gran parte dall’Archivio Raspi e dalla Galleria l’Attico di Roma, oltre a tre prestiti della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola.

Sarà presente in mostra il film-documentario su Piero Raspi: Dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005, regia di Luisa Galdo.

I testi in catalogo di Marco Tonelli – ICONA EDITORE, Città di Castello (Pg) – sono arricchiti da un’intervista a Fabio Sargentini a cura di Lorenzo Fiorucci.

Piero Raspi nasce il 12 febbraio del 1926 a Spoleto. Nel 1947 si iscrive alla facoltà di Architettura presso l'Università La Sapienza di Roma, città nella quale, dopo aver visitato una mostra di Morandi, sboccerà il suo amore per la pittura. È tra i fondatori, nei primi anni Cinquanta, del Gruppo di Spoleto, sostenuto dal critico Francesco Arcangeli, oltre ad essere uno dei promotori del Premio Spoleto, la cui prima edizione risale al 1953. Nel 1955 partecipa per la prima volta alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma oltre che alla collettiva del Gruppo di Spoleto, voluta da Francesco Arcangeli, alla galleria “La Loggia” di Bologna. L'incontro con il critico bolognese, segnerà una prima svolta nel suo iter artistico. Dal 1956 il riferimento principale diventa l’ambito informale, da cui apprende nuove possibilità espressive della materia al di fuori di ogni superstite esigenza figurativa. Nel 1957, entra a far parte del manipolo di artisti gravitanti attorno alla galleria “L’Attico” di Roma di Bruno Sargentini, dove esporrà ciclicamente. Il 1958 è l’anno in cui partecipa per la prima volta, con diverse opere, alla Biennale di Venezia, giungendo alla ribalta internazionale, mentre nel 1959 viene identificato come uno dei protagonisti dell'informale materico, affine alla poetica di Burri e Tàpies. A partire dalla fine degli anni Cinquanta, tiene mostre personali e collettive in Italia, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. All’estero espone in numerose città, tra le altre, Londra, Los Angeles, San Paolo del Brasile, Rio de Janeiro, Stoccarda, Parigi, Bruxelles, Colonia, Montreal, Madrid, Barcellona, Edimburgo, New York, Chicago, Lucerna, Tel Aviv, Philadelphia, Salisburgo, Zurigo e Tokyo. In questo periodo inizia a realizzare anche una serie di collages. Nel 1967 si reca negli Stati Uniti stabilendosi in Pennsylvania. Qui si confronta con le nuove ricerche dalla Pop Art. In questo periodo dipinge una serie di quadri che poi espone a Philadelphia e New York. Dopo l’esperienza americana, riduce la sua attività pittorica a favore di opere su carta. Questo periodo servirà certamente al riavvicinamento alla pittura su tela che avverrà alla fine degli anni Settanta. A partire dal 1978, inizia una nuova fase pittorica contrassegnata da opere di un inedito cromatismo. Con l'inizio del nuovo millennio, abbraccia anche altre forme di espressione creativa e ricorre all’uso di nuovi materiali come l’acciaio. Realizza nel 2001 a Spoleto, presso l’Albornoz Palace, una scultura parietale in lastre di acciaio. A partire dal secondo decennio degli anni Duemila, si concentra sulla catalogazione delle sue opere ed in particolar modo sulla realizzazione del proprio Archivio d’artista, oltre che sul restauro di alcune carte e collages degli anni Cinquanta e Sessanta. (pieroraspi.com)   Inaugurazione 28 ottobre ore 17.00  
Incontri/visite guidate

Domenica 9 gennaio, domenica 23 gennaio e domenica 6 febbraio 2022 si terranno tre incontri/visite guidate, promossi dall’Associazione Sinergie Culturali, tenuti da storici dell’arte, artisti e critici d’arte, finalizzati a rappresentare la poetica delle opere esposte, lungo il percorso della mostra, con riferimenti anche al contesto culturale e artistico nazionale e internazionale. 

Gli incontri/visite guidate alla mostra, di approfondimento, saranno tenuti dai seguenti relatori:
 
·        Domenica 9 gennaio ore 11.30 Claudio Verna
·        Domenica 23 gennaio ore 11.30 Lorenzo Fiorucci
·        Domenica 6 febbraio ore 11.30 Marco Tonelli
 
Claudio Verna. Considerato uno dei principali protagonisti, nonché fondatore, del movimento artistico “Pittura Analitica” (conosciuto anche come Pittura-Pittura), ha, con il suo lavoro, favorito un ritorno alla pittura nei suoi elementi costituenti. La corrente artistica fondata da Verna si è diffusa nel panorama europeo, ad esempio, come Radical Painting in Germania e Supports/Surface in Francia. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali nazionali e internazionali.

Lorenzo Fiorucci
. Storico e critico dell’arte, ha focalizzato la sua attenzione principalmente sull’arte italiana del secondo dopoguerra in particolare sulla scultura informale e sulla ceramica del Novecento. Collabora con l’Archivio Crispolti di Roma, la galleria Montrasio Arte Monza e Milano e la Manifattura Rometti di Umbertide (PG) di cui cura l’archivio storico. Scrive stabilmente per le riviste “Contemporart” ed “Hestetika” e collabora con la rivista “La ceramica moderna e antica”.

Marco Tonelli
. Curatore della mostra “Piero Raspi: dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005” è uno storico e critico d’arte. Dal 2019 è Direttore artistico di Palazzo Collicola e della Galleria d’Arte Moderna di Spoleto. È stato assessore alla Cultura e al Turismo per il Comune di Mantova, Caporedattore della rivista “Terzo Occhio”, Commissario inviti della XIV° Quadriennale di Roma e tra i curatori del 60° Premio Faenza presso il MIC. Attualmente insegna Storia dell’arte moderna e contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia e tiene regolarmente conferenze nazionali e internazionali sull’arte moderna e contemporanea.
 
Domenica 16 gennaio ore 11.00 Tavola rotondaL’arte di Piero Raspi”
a cura dell’Associazione CulturaleSinergie Culturali
Per aprire un dibattito sull’artista anche in riferimento al contesto nazionale e internazionale
  
Interverranno
Maria Vittoria MARINI CLARELLI Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali
Umberto CROPPI Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma
Marco TONELLI storico e critico dell’arte, curatore della mostra “Piero Raspi dalla luce al colore. Dipinti 1955-2005”
Lorenzo FIORUCCI storico e critico dell’arte
con la partecipazione del gallerista Fabio SARGENTINI
 
Ingresso con prenotazione al numero 060608, consentito esclusivamente agli ospiti muniti di green pass fino ad esaurimento di posti disponibili


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