Valerio Bispuri. Paco A Drug Story
Dal 24 Gennaio 2018 al 25 Febbraio 2018
Roma
Luogo: Museo di Roma in Trastevere
Indirizzo: piazza S. Egidio 1/b
Orari: Da martedì a domenica ore 10-20. Chiuso lunedì. La biglietteria chiude alle ore 19
Enti promotori:
- Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: Fino al 18 febbraio: Tariffe non residenti: Intero: € 9,50 Ridotto: € 8,50. Tariffe residenti: Intero: € 8,50 Ridotto: € 7,50; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente. Dal 19 febbraio: Tariffe non residenti: Intero: € 6 Ridotto: € 5. Tariffe residenti: Intero: € 5, Ridotto: € 4; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Telefono per informazioni: +39 060608
E-Mail info: museodiroma.trastevere@comune.roma.it
Sito ufficiale: http://www.museodiromaintrastevere.it
Dopo la tappa espositiva milanese, la mostra fotografica di Valerio Bispuri Paco. A drug story arriva a Roma ospitata al Museo di Roma in Trastevere. L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata da Contrasto in collaborazione con l’associazione fotografica “Il Mascherone”, servizi museali di Zètema Progetto Cultura, è un reportage di quaranta fotografie di paco, una droga devastante nata in Sudamerica, sul quale il fotografo ha lavorato per quattordici anni in contemporanea con un altro lavoro fotografico dal titolo Encerrados, che documenta un viaggio in 74 carceri sudamericane.
Diffusosi a partire dagli anni Novanta, soprattutto in alcuni quartieri di Buenos Aires e – in seguito – nelle favelas e nelle periferie di tutto il Sudamerica, il consumo di paco è aumentato notevolmente agli inizi del duemila. Si tratta di una droga estremamente nociva, ottenuta con gli scarti della lavorazione della cocaina, miscelati a cherosene, colla, veleno per topi o polvere di vetro. I giovani, che sono i consumatori più assidui, arrivano ad aver bisogno di assumere fino a venti dosi al giorno di paco con conseguenze devastanti poiché dà immediata assuefazione.
Valerio Bispuri è entrato in questo inferno di morti viventi per raccontare la sofferenza e la vita nei ghetti periferici, viaggiando tra Argentina, Brasile, Perù, Colombia e Paraguay e condividendo la quotidianità̀ dei consumatori di paco. Bendato per non riconoscere i luoghi in cui si muoveva, il fotografo è riuscito a farsi accompagnare nelle “cucine della droga” dove il paco è creato. Ha potuto seguire le vite distrutte dei consumatori di questa droga e le loro famiglie da vicino, ritraendoli nelle sue immagini dal grande impatto emotivo e narrativo.
“Credo che la fotografia abbia bisogno sempre di più del tempo per arrivare a una profondità, a quell’equilibrio magico tra emozione e realtà. Per questo ‘paco’ non vuole essere solo un’esposizione su una terribile droga, ma un’esplorazione antropologica e sociologica della nuova povertà in Sud America”, Valerio Bispuri. Accompagna la mostra il libro Paco. A drug story pubblicato da Contrasto. Valerio Bispuri, nato a Roma nel 1971. Fotoreporter professionista dal 2001, collabora con numerose riviste italiane e straniere, tra cui la Repubblica, Internazionale, Paris Match, Stern e El Pais. Ha realizzato reportage in Europa e Medio Oriente, ma è in America Latina che Valerio ha lavorato e lavora da tempo. Per dieci anni si è occupato di “Encerrados”, un progetto fotografico sulle condizioni di vita dei “rinchiusi” nelle carceri di tutti i paesi del continente latino-americano, visitando 74 carceri maschili e femminili. Il lavoro “Encerrados” è stato esposto al Visa pour l’Image a Perpignan (2011), al Palazzo delle Esposizioni di Roma, all’Università di Ginevra, al Browse Festival di Berlino, al Bronx Documentary Center (BDC) di New York. Nel 2015 “Encerrados” è diventato un libro edito da Contrasto. Nel 2017 Valerio ha terminato dopo oltre 14 anni un altro progetto a lungo termine per denunciare la diffusione e gli effetti di una nuova droga a basso costo denominata “Paco”, che sta uccidendo una generazione di giovani nei sobborghi delle metropoli sudamericane. “Paco” è stato esposto nel 2014 a Istanbul dalla Croce Verde Interazionale e nel 2016 al Visa pour l’Image di Perpignan, dove è arrivato finalista al Visa d’Or. Valerio si è occupato a lungo anche della vita dei Rom in Italia e in Bosnia e di un lavoro sul mondo lesbico, seguendo per sei anni Betania, una ragazza Argentina. Molti di questi lavori gli sono valsi numerose pubblicazioni e premi a livello internazionale, tra cui il Poy America Latina 2011, il Sony World Photography Awards 2013 (1° posto, Contemporary Issues), il Days Japan International Photojournalism Awards 2013, il Poy 2015 (2° posto, Feature Story Editing - Magazine). Recentemente Bispuri ha intrapreso altri tre progetti a lungo termine: uno dedicato agli istituti penitenziari italiani, diventando il primo fotografo ad avere accesso all’interno di alcune delle carceri più antiche e affollate, tra cui Poggioreale, Regina Coeli e l’Ucciardone; il secondo sulle donne vittime della tratta in Argentina e il terzo sulla realtà dei sordi.
Le stampe di Paco sono state realizzate dal festival Visa pour l’Image di Perpignan dove sono state esposte nel 2016.
Inaugurazione mercoledì 24 gennaio ore 18
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