Laurina Paperina. From Outer Space

Laurina Paperina, How to kill the artist

 

Dal 05 Novembre 2016 al 03 Dicembre 2016

Torino

Luogo: Fusion Art Gallery

Indirizzo: piazza Peyron 9g

Orari: dal giovedì al sabato dalle 16 alle 19.30 e su appuntamento

Curatori: Alfredo Sigolo

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 3493644287

E-Mail info: info.fusionartgallery@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.fusionartgallery.net



La Fusion Art Gallery presenta FROM OUTER SPACE, mostra personale di Laurina Paperina curata da Alfredo Sigolo.
La mostra rientra nel circuito off di NEsxT Independent Art Network e fa parte di COLLA la nuova piattaforma delle gallerie torinesi.
L’inaugurazione coincide con la notte delle arti contemporanee a cura di sistema Arte Contemporanea – ContemporaryArt Torino Piemonte.

(Di)dietrologia a proposito di Laurina Paperina

di Alfredo Sigolo
 
Nel campo delle comunicazioni, le cartoline illustrate sono un raro caso di sopravvivenza di un supporto analogico alla rivoluzione digitale. E, per un verso quasi antitetico, si potrebbe dire che la cartolina abbia costituito una sorta di precursore dei moderni social media; mentre infatti questi ultimi si caratterizzano per la diffusione di messaggi individuali tramite uno spazio condiviso, la cartolina illustrata nasce per diffondere uno spazio condiviso tramite messaggi individuali.
Lo spazio condiviso contenente l’illustrazione nel recto delle cartoline ha reso popolare i luoghi raffigurati grazie alla produzione seriale di un supporto destinato ad inviare messaggi e saluti ai propri cari. Attraverso la formula “Gruss aus…” (“Saluti da…”), a partire dall’’800 in area germanica e via via ovunque nel corso del ‘900, grazie alla diffusione della fotografia, si fissano le immagini archetipiche di paesi, scorci, monumenti e paesaggi fino ad allora sconosciuti ai più.
 
L’intervento sulle cartoline è un lavoro che accompagna da sempre Laurina Paperina (Rovereto, 1980) ma per la prima volta che viene presentato in modo organico. Per gli intenti di fascinazione e di suggestione, ma anche per la connotazione stereotipica, la cartolina è un oggetto profondamente pop, ambito nel quale si iscrive la ricerca dell’artista.
La cultura di massa e la società consumistica che hanno alimentato la corrente della Pop Art negli anni ‘50 e ‘60 hanno, nel corso dei decenni, cambiato pelle, si sono evoluti diventando fenomeno globale, ma sono tutt’oggi contesto vivo e reale, il cui linguaggio, nel bene e nel male, costituisce una koinè nella quale riconoscersi universalmente.
 
Il disegno è alla base della ricerca di Laurina Paperina, indipendentemente dal fatto che le sue opere si mostrino nella veste di dipinto, video, scultura o installazione; lo è perché il disegno, si guardi alle pitture rupestri preistoriche o alle prime espressioni in età infantile, è il mezzo più immediato e naturale con il quale l’uomo rappresenta e descrive il mondo che lo circonda.
 
L’ironia che connota il lavoro di Laurina Paperina si sposa con una tecnica facile e veloce, fatta a bell’apposta per una comunicazione tanto immediata quanto efficace. Niente messaggi nascosti, niente retropensieri o concetti inespressi tra le righe, tutto è reso nella piena banalità corrosiva, tutto si svolge sul piano bidimensionale del foglio, non c’è niente “dietro l’immagine”  di Federico Zeri e quella Magritte “c’est une pipe” e niente altro.
 
Tutto qui? Non proprio. Perché il vero obiettivo di Laurina è la demitizzazione, la desacralizzazione e la demolizione del mito, si tratti di una rock star o di un maestro dell’arte contemporanea, che si attua con strumenti come l’horror vacui, l’appropriazione, l’iperbole, ma soprattutto con una tecnica che potremmo chiamare “riduzionismo” (reductio ad unum), che consiste nel ricondurre ad uno stesso piano concettuale elementi culturali alti e bassi, contaminare messaggi universali e stereotipi della cultura di massa con le proprie esperienze autobiografiche, in una sorta di sgangherato e compresso melting pot.
From Outer Space certifica lo “spostamento” dell’oggetto-cartolina dall’ambito pop vintage a quello ultrapop dell’universo fumettistico di Laurina Paperina; il titolo cita Plan 9 from Outer Space, un B movie horror fantascientifico del 1959, famoso per due ragioni: l’essere l’opera più nota del suo autore e regista, il controverso Edward D. Wood Jr., e l’essere ritenuto convenzionalmente, a seguito delle stroncature ricevute dai critici, il più brutto film di tutti i tempi.
In mostra anche una selezione di cartoons, opere video tra le quali spiccano quelli della serie How to kill the artists, una quasi-storia dell’arte contemporanea visionaria, nella quale i più noti artisti della contemporaneità restano vittime delle loro stesse opere.
Laurina Paperina può a buon diritto rappresentare la disillusione e il disagio di una generazione, quella dei cosiddetti “losers” che, a cavallo del millennio, hanno manifestato il proprio rifiuto della cultura mainstream rivolgendo il proprio interesse a forme di espressione alternativa, dallo skating alla street art alla musica underground.
Anche per questo, la mostra personale torinese di Laurina è l’occasione per gettare uno sguardo retrospettivo al lavoro di un’artista che, muovendo da un contesto border line, ha saputo, con grande impegno e assecondando il proprio naturale talento, ottenere seguito e consensi sia in Italia che all’estero.

Laurina Paperina è nata a Rovereto nel 1980.
Vive e lavora tra Rovereto e Duckland, un piccolo villaggio nell’Universo.
Ha studiato presso l’Istituto d’Arte di Rovereto e si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Verona.
Ha partecipato a numerose mostre collettive presso musei e sedi istituzionali internazionali, tra cui: Triennale e Palazzo della Permanente di Milano, MART di Rovereto, MADRE di Napoli, Kunst Arte di Merano, Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, École Supérieure des Beaux-Arts di Nimes, FRAC Languedoc Roussillon di Montpellier, IAC Villeurbanne Rhone-Alpes, Biennale de Lyon, Kunsthaus di Essen, Schaufler Foundation di Sindelfingen, Stadtgalerie Kiel, NKV di Wiesbaden, The Royal Standard, Liverpool Biennial, Janco Dada Museum di Haifa, Elisabeth Foundation for the Arts di New York, J.M. Kohler Art Center di Sheboygan, The Pacific Design Center di Los Angeles
Sue recenti mostre personali si sono tenute presso: Galeria Ferran Cano di Palma di Maiorca (2013), Fouladi Projects di San Francisco (2014); Museo Carlo Zauli e Museo Civico di Scienze Naturali, Faenza (2015), galleria Mazel di Bruxelles (2016) e Studio d’Arte Raffaelli di Trento (2016).
Laurina Paperina ha partecipato a numerosi progetti di residenza, concorsi e fiere internazionali.
Nel 2013 è stata selezionata tra i finalisti del 14° Premio Cairo e nel 2014 è stata selezionata per la VI° edizione del Premio Fondazione VAF. Nel 2015 è stata invitata ad un incontro pubblico presso il College for Creative Studies di Detroit (Usa) e nel 2016 ha realizzato “Wall Of Fame”, installazione per Pitti Uomo in collaborazione con Rolling Stone Magazine. E’ stata selezionata per customizzare le livree dello Sky Racing Team VR46 per il Moto Gp di Misano e parteciperà a “My Hero! Contemporary Art & Superhero Action", mostra itinerante in musei e centri d’arte degli Stati Uniti.
 
In collaborazione con Fusion Project, Edizioni Inaudite, COLLA/To contemporary art network e
NEsxT / Independent Art Network

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