Palazzo Asinari di San Marzano apre le porte ai visitatori
Dal 30 Giugno 2016 al 10 Novembre 2016
Torino
Luogo: Palazzo Asinari di San Marzano
Indirizzo: via Maria Vittoria 4
Orari: 10-13 / 14.30-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Giovedì 30 giugno Palazzo Asinari di San Marzano, magnifica dimora nobiliare di Torino, sita in via Maria Vittoria 4 e costruita nel 1684 su progetto di Michelangelo Garove, architetto del duca di Savoia e del principe di Carignano, apre le porte ai visitatori partecipando alla manifestazione “Arte alle Corti”.
Negli spazi di Palazzo Asinari verrà esposta l’installazione “Blue sky circle” di Richard Long, fotografo e scultore britannico, artista visivo, esponente di primo piano della Land Art, movimento che si colloca nell'ambito dell'arte concettuale.
“Un cerchio minerale, con frammenti di marmo bianco e granito rosa che disegnano composizioni geometriche, che indicano cammini. Un mandala sciamanico che Richard Long ha creato con parti antichissime della Terra, trasformandole in pittura naturale, giocata su due colori netti. Il grande Blu Sky Circle sta al centro del cortile di Palazzo Asinari, e sembra che tutto gli ruoti attorno. Il forte contrasto, che si innesca tra l’aspetto primitivo e puro di quest’opera e la ricchezza ricercata del contesto che l’accoglie, suggerisce allo sguardo una visione essenziale del luogo, ne fa ipotizzare la struttura “ossea”, al di sotto di stucchi, colonne tortili e statue.” Olga Gambari
Sabato 16 luglio e domenica il 17 luglio Palazzo Asinari di San Marzano sarà inoltre il palcoscenico di due concerti di Torino Classical Music Festival.
PALAZZO ASINARI DI SAN MARZANO
Palazzo Asinari di San Marzano venne edificato nel 1684 su progetto di Michelangelo Garove, architetto del duca di Savoia e del principe di Carignano, e appartiene, con i Palazzi Barolo, Graneri e Morozzo, al gruppo di dimore nobiliari erette a fine Seicento.
Palazzo Asinari di San Marzano è qualcosa che va oltre le sue pietre, il suo ordine architettonico, i suoi delicati cromatismi, è stata la cornice pulsante della vita di due figure che hanno segnato la vita torinese e italiana. Il Palazzo, ex sede della direzione Carpano, vuole dire Attilio Turati e Romilda Bollati di Saint Pierre. Lui, l’industriale illuminato che cogliendo l’importanza del messaggio pubblicitario affidato al segno innovativo di artisti come Dudovic o alla creatività esplosiva dell’amico Armando Testa, aveva fatto delle aziende di famiglia Carpano e Baratti&Milano un gruppo internazionale apprezzato in tutto il mondo e del suo Punt&Mes l’aperitivo per eccellenza, lei, Romilda, la protagonista affascinante e discreta della cultura italiana, che era stata anche capace, dopo la morte prematura del marito Attilio, di muoversi con intelligenza e determinazione, mai disgiunte dal suo fascino irresistibile, sui terreni impervi del mondo imprenditoriale.
Ampliato in una fase successiva dagli architetti Benedetto Alfieri e Francesco Martinez, il Palazzo - pur privo dello sviluppo verticale di Palazzo Graneri - si pone in termini più innovativi proprio per quanto riguarda l'atrio, risolto con una volta a spicchi che già prelude alle soluzioni adottate in Palazzo Provana di Collegno.
Nella stessa originale linea architettonica si rileva l'assenza della canonica galleria al piano nobile, nonché lo sdoppiamento del salone principale in un ambiente a doppia altezza rivolto al cortile e in una sala di altezza normale verso la facciata.
Il Palazzo presenta caratteri di spiccata sontuosità: ornato da colonne tortili, stucchi, statue e forme guariniane, al suo interno si trovano appartamenti decorati su disegno di Benedetto Alfieri a metà Settecento.
Il giardino, arricchito nell'Ottocento da piante esotiche molto rare, è stato cancellato dallo sviluppo urbano, e dal 1885 il cortile si chiude con il fondale neobarocco disegnato da Camillo Boggio.
Costruito per la famiglia Asinari di San Marzano, il Palazzo venne ceduto successivamente alla famiglia Ceriana e, nel 1946, al cavaliere del lavoro Silvio Turati, che ne fece la sede della società Carpano. Giulio Franco Turati e i suoi nipoti sono tutt'ora proprietari del Palazzo.
Il progetto “Arte alle Corti”, ideato da Silvio Ferrero e con la curatela artistica di Olga Gambari e Francesco Poli, è un invito a scoprire la città attraverso i suoi luoghi più nascosti, quelle corti custodite all’interno di palazzi cittadini, che raccontano secoli di storia torinese. Architetture che diventano musei all’aperto di arte contemporanea, ospitando istallazioni di artisti chiamati a misurarsi con questi spazi. Si tratta di una mostra diffusa in nove corti e due giardini (arte in movimento), che per l’edizione 2016 presenta un nuovo gruppo di 22 artisti.
La città che con i suoi palazzi diventa narrazione, intreccio di pensieri, scoperta di angoli segreti dove le pietre e i cortili dialogano con le installazioni artistiche in un linguaggio che ha la leggerezza della poesia capace di animare e raccontare il passaggio del tempo, delle epoche, degli uomini. Un teatro in movimento in cui le opere d’arte assorbono la luce e i cromatismi dei palazzi che le ospitano ed esaltano i loro messaggi che vanno oltre il visibile invitando lo sguardo a perdersi nell’immaginazione. Un poema topografico che ha come protagonisti la creazione artistica che invita allo sconfinamento, all’immaginazione, che diventa riflessione, pensiero, energia, e i palazzi torinesi che nelle loro modulazioni architettoniche, nei loro spazi che hanno ospitato la storia della città, si fanno cornice vivente di un progetto che invita lo sguardo dello spettatore a perdersi nelle linee inedite, nelle forme, nei colori inattesi della città in cui vive.
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