de Chirico e Ventrone. La vittoria della pittura
Dal 14 Giugno 2021 al 03 Novembre 2021
Erice | Trapani
Luogo: Istituto Wigner–San Francesco / Polo Museale “Antonino Cordici”
Indirizzo: Sedi varie
Orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 19
Curatori: Vittorio Sgarbi e Victoria Noel-Johnson
E-Mail info: info@fondazioneericearte.org
E’ un vero “trionfo della pittura” quello in scena a Erice, dal 14 giugno e fino al 3 novembre 2021, con la mostra “de Chirico e Ventrone. La vittoria della pittura”, inedito confronto fra il maestro della metafisica - del quale saranno esposte due opere che giungono per la prima volta in Sicilia - e venti tele del “Caravaggio del XX secolo”, come Federico Zeri ebbe a definire Luciano Ventrone, recentemente scomparso, autore di nature morte, tecnicamente impeccabili e stilisticamente ipnotiche fino all’illusione.
La mostra, da un’idea di Giordano Bruno Guerri, Lorenzo Zichichi e Vittorio Sgarbi che ne firma la curatela con Victoria Noel-Johnson, è organizzata dalla Fondazione Erice Arte del Comune di Erice, dalla Fondazione Ettore Majorana e dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. Sarà allestita negli spazi dell’Istituto Wigner–San Francesco e del Polo Museale “Antonino Cordici” (che racconta la storia di Erice dall’VIII secolo ad oggi e ospita una straordinaria Annunciazione in marmo del 1525 dello scultore Antonello Gagini) e la visita è inserita nel circuito Erice Card, ticket che al costo di 6 euro include l’accesso al Castello di Venere, ad altri siti culturali e tariffe agevolate per altri servizi, tra cui la funivia.
L’inaugurazione alla presenza di Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali, del sindaco Daniela Toscano Pecorella, di Giordano Bruno Guerri (sovrintendente della Fondazione Erice Arte), di Lorenzo Zichichi (Fondazione Ettore Majorana) e della co-curatrice Noel-Johnson.
A introdurre il progetto espositivo è lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, che spiega come “accostare Giorgio De Chirico a Luciano Ventrone è audace, ma assolutamente coerente e conseguente. A distanza di cento anni dalle estreme e assolute prove metafisiche della prodigiosa fantasia dechirichiana, certamente nessuno sembra aver realizzato in modo più compiuto di Ventrone i propositi del “pictor optimus”. Forte e determinato, inizia a dipingere, con la tecnica e il magistero della grande pittura, formidabili nature morte, in un crescendo sorprendente che va oltre il realismo e l’iperrealismo. Ventrone spariglia, stupisce, aumenta la realtà e la supera, lascia alle sue spalle vittime che hanno tentato di ostacolarlo (…) Conquista quello spazio che a De Chirico fu precluso, immaginandolo involuto in una irrimediabile decadenza (cui oggi si guarda con rinnovato interesse), o ripetitività’”.
E se, come scrive de Chirico “Nell’arte, che è un prodotto del genio, la forma mostra ancora in modo più evidente di quanto lo faccia la natura, il mistero della creazione”, è proprio Ventrone a inseguire con insistenza questo miraggio. Scrive la co-curatrice, Victoria Noel Johnson: “Mediante la meticolosa applicazione di una tecnica e di uno stile iperrealistici, Ventrone entra in profonda risonanza con la produzione metafisica di de Chirico, in primis attraverso il rispettivo uso della luce (…) insieme rappresentano visioni complementare del ‘non vero’ (…) la grande illusione di una ‘iperrealtà’ che alimenta il nostro bisogno primordiale di un mondo soprannaturale”.
E dopo i lunghi mesi di pandemia e di isolamento, è grande l’attesa ad Erice per questa mostra che ha per protagonisti due maestri della pittura del Novecento. L’assessore Alberto Samonà: “Anche quest’anno Erice, uno dei borghi più affascinanti della Sicilia dove la spiritualità di antichi monasteri convive da quasi sessant’anni con la dialettica e il confronto fra gli scienziati di tutto il mondo riuniti dal Centro Studi Ettore Majorana, ospita progetti di altissimo spessore culturale, in linea con il genius loci di questa antichissima cittadina. Abbiamo da una parte il richiamo alla pittura moderna e contemporanea con de Chirico e Ventrone, dall’altra l’apertura di una stagione di mostre e convegni dedicati al popolo degli Elìmi, che appunto sono all’origine di Erice e della civiltà sviluppatasi nella Sicilia nord occidentale”
“Un magnifico appuntamento per la città – spiega il sindaco Daniela Toscano Pecorella – pronta ad aprire nuovamente le porte ai visitatori dopo questi lunghi mesi di pandemia: un invito a percorrerla tutta, fra le nitide vedute del mare e dei suoi scorci metafisici anche fuori dalla mostra”. Mentre Giordano Bruno Guerri (Fondazione Erice Arte, che ospita una parte dell’allestimento) sottolinea il punto di incontro fra i due maestri: “Il virtuosismo della loro arte rende la metafisica da un lato e l’adesione al vero dall’altro, un luogo di confine, punto di frontiera di valori simbolici”. Alla mostra è dedicato un catalogo (Il Cigno GG Edizioni).
La mostra, da un’idea di Giordano Bruno Guerri, Lorenzo Zichichi e Vittorio Sgarbi che ne firma la curatela con Victoria Noel-Johnson, è organizzata dalla Fondazione Erice Arte del Comune di Erice, dalla Fondazione Ettore Majorana e dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. Sarà allestita negli spazi dell’Istituto Wigner–San Francesco e del Polo Museale “Antonino Cordici” (che racconta la storia di Erice dall’VIII secolo ad oggi e ospita una straordinaria Annunciazione in marmo del 1525 dello scultore Antonello Gagini) e la visita è inserita nel circuito Erice Card, ticket che al costo di 6 euro include l’accesso al Castello di Venere, ad altri siti culturali e tariffe agevolate per altri servizi, tra cui la funivia.
L’inaugurazione alla presenza di Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali, del sindaco Daniela Toscano Pecorella, di Giordano Bruno Guerri (sovrintendente della Fondazione Erice Arte), di Lorenzo Zichichi (Fondazione Ettore Majorana) e della co-curatrice Noel-Johnson.
A introdurre il progetto espositivo è lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, che spiega come “accostare Giorgio De Chirico a Luciano Ventrone è audace, ma assolutamente coerente e conseguente. A distanza di cento anni dalle estreme e assolute prove metafisiche della prodigiosa fantasia dechirichiana, certamente nessuno sembra aver realizzato in modo più compiuto di Ventrone i propositi del “pictor optimus”. Forte e determinato, inizia a dipingere, con la tecnica e il magistero della grande pittura, formidabili nature morte, in un crescendo sorprendente che va oltre il realismo e l’iperrealismo. Ventrone spariglia, stupisce, aumenta la realtà e la supera, lascia alle sue spalle vittime che hanno tentato di ostacolarlo (…) Conquista quello spazio che a De Chirico fu precluso, immaginandolo involuto in una irrimediabile decadenza (cui oggi si guarda con rinnovato interesse), o ripetitività’”.
E se, come scrive de Chirico “Nell’arte, che è un prodotto del genio, la forma mostra ancora in modo più evidente di quanto lo faccia la natura, il mistero della creazione”, è proprio Ventrone a inseguire con insistenza questo miraggio. Scrive la co-curatrice, Victoria Noel Johnson: “Mediante la meticolosa applicazione di una tecnica e di uno stile iperrealistici, Ventrone entra in profonda risonanza con la produzione metafisica di de Chirico, in primis attraverso il rispettivo uso della luce (…) insieme rappresentano visioni complementare del ‘non vero’ (…) la grande illusione di una ‘iperrealtà’ che alimenta il nostro bisogno primordiale di un mondo soprannaturale”.
E dopo i lunghi mesi di pandemia e di isolamento, è grande l’attesa ad Erice per questa mostra che ha per protagonisti due maestri della pittura del Novecento. L’assessore Alberto Samonà: “Anche quest’anno Erice, uno dei borghi più affascinanti della Sicilia dove la spiritualità di antichi monasteri convive da quasi sessant’anni con la dialettica e il confronto fra gli scienziati di tutto il mondo riuniti dal Centro Studi Ettore Majorana, ospita progetti di altissimo spessore culturale, in linea con il genius loci di questa antichissima cittadina. Abbiamo da una parte il richiamo alla pittura moderna e contemporanea con de Chirico e Ventrone, dall’altra l’apertura di una stagione di mostre e convegni dedicati al popolo degli Elìmi, che appunto sono all’origine di Erice e della civiltà sviluppatasi nella Sicilia nord occidentale”
“Un magnifico appuntamento per la città – spiega il sindaco Daniela Toscano Pecorella – pronta ad aprire nuovamente le porte ai visitatori dopo questi lunghi mesi di pandemia: un invito a percorrerla tutta, fra le nitide vedute del mare e dei suoi scorci metafisici anche fuori dalla mostra”. Mentre Giordano Bruno Guerri (Fondazione Erice Arte, che ospita una parte dell’allestimento) sottolinea il punto di incontro fra i due maestri: “Il virtuosismo della loro arte rende la metafisica da un lato e l’adesione al vero dall’altro, un luogo di confine, punto di frontiera di valori simbolici”. Alla mostra è dedicato un catalogo (Il Cigno GG Edizioni).
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