Francesco Stefan. Forme Oniriche
Dal 10 Febbraio 2023 al 26 Febbraio 2023
Treviso
Luogo: Galleria Dell'Artistico
Indirizzo: Via Carlo Alberto 5
Orari: venerdì 10:00-12:00; sabato 10:00-12:00 / 15:00-18:00, domenica 15:00-18:00
Curatori: Roberta Gubitosi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 339 7697362
E-Mail info: info@stefanscultore.it
La storica Galleria dell’Artistico di Treviso riapre le portecon l’installazione Forme Oniriche, di Francesco Stefan, percorso espositivo curato dalla prof.ssa Roberta Gubitosi, e patrocinata dalla Commissione Galleria e dal Comune di Treviso.
La mostra riunisce circa 20 opere e tavole grafiche dell’artista, una narrazione multi-materica tra bronzo, terracotta, resina e grafiche, rappresentative dell’evoluzione artistica di Stefan che da un approccio più figurativo, attraversa l'informale, tocca il futurismo e arriva alla sintesi contemporanea con figure stilizzate di eterea e sinuosa eleganza.
Il percorso artistico di Francesco Stefan vede le sue origini negli anni Settanta, in stretta relazione con l’attività presso la fonderia del fratello Sidelio. Le tecniche del modellato, l'elaborazione di stampi e la realizzazione delle fusioni in bronzo costituiscono le basi di un’esperienza pratica che vede piena espressione nella personale produzione successiva.
Fondamentali sono le numerose collaborazioni con artisti conosciuti nel panorama nazionale e internazionale, come Pierluigi Sopelsa, Angeli Costa Radovan, Susan Luppino, Augusto Murer che contribuiscono allo sviluppo della sua prolifica ricerca formale.
In oltre l'interesse verso il ruolo del modellato nell’arte contemporanea spinge l’artista negli anni Ottanta a partecipare al “Gruppo Veneto Di Ricerca Plastica” con l’impegno di far conoscere l’attività degli artisti veneti.
Si delinea così una ricerca personale in cui gli spunti provenienti dai diversi artisti contemporanei si fondono con gli stimoli formali derivati dalla tradizione plastica trevigiana, condizionata in particolare dall’opera di Arturo Martini
Osservando il complesso delle sue opere, sorprende la varietà di figure e di gruppi compositivi elaborati con una freschezza di modellato che rende la perfezione anatomica nell’immediatezza del gesto. Spesso l’armonioso articolarsi delle masse si contrappone alle forti tensioni delle pose dei corpi, creando un lirico equilibrio.
Le irregolarità delle superfici, segnate dalle morbide tracce delle dita, lasciano intuire il piacere di plasmare l'argilla.
Per Francesco Stefan l'elaborazione plastica diviene ricerca dell’origine della forma che sempre più spesso si libera dalla definizione realistica per lasciare spazio all’ abbozzo della figura colta nel suo nascere. Il processo del modellare permette quindi di dare forma all’informe e spinge l’artista a osservare la realtà con uno sguardo nuovo, tanto da vedere nascere il movimento di una figura anche dalle irregolarità di un sasso.
Nella produzione recente, l’artista giunge a una particolare sintesi formale, in cui l’articolato dinamismo dei corpi si ricompone e si fonde in una singolare unità plastica. Solo alcuni particolari delle teste, dei capelli e degli accessori esprimono certo gusto narrativo rivolto alla quotidianità.
Le figure diventano monoliti d’argilla che svettano monumentali verso l’alto ed esprimono tutta la loro teatralità nelle torsioni, nelle flessioni e nelle tensioni lineari del blocco materico unitario.
Prof.ssa Roberta Gubitosi
La mostra riunisce circa 20 opere e tavole grafiche dell’artista, una narrazione multi-materica tra bronzo, terracotta, resina e grafiche, rappresentative dell’evoluzione artistica di Stefan che da un approccio più figurativo, attraversa l'informale, tocca il futurismo e arriva alla sintesi contemporanea con figure stilizzate di eterea e sinuosa eleganza.
Il percorso artistico di Francesco Stefan vede le sue origini negli anni Settanta, in stretta relazione con l’attività presso la fonderia del fratello Sidelio. Le tecniche del modellato, l'elaborazione di stampi e la realizzazione delle fusioni in bronzo costituiscono le basi di un’esperienza pratica che vede piena espressione nella personale produzione successiva.
Fondamentali sono le numerose collaborazioni con artisti conosciuti nel panorama nazionale e internazionale, come Pierluigi Sopelsa, Angeli Costa Radovan, Susan Luppino, Augusto Murer che contribuiscono allo sviluppo della sua prolifica ricerca formale.
In oltre l'interesse verso il ruolo del modellato nell’arte contemporanea spinge l’artista negli anni Ottanta a partecipare al “Gruppo Veneto Di Ricerca Plastica” con l’impegno di far conoscere l’attività degli artisti veneti.
Si delinea così una ricerca personale in cui gli spunti provenienti dai diversi artisti contemporanei si fondono con gli stimoli formali derivati dalla tradizione plastica trevigiana, condizionata in particolare dall’opera di Arturo Martini
Osservando il complesso delle sue opere, sorprende la varietà di figure e di gruppi compositivi elaborati con una freschezza di modellato che rende la perfezione anatomica nell’immediatezza del gesto. Spesso l’armonioso articolarsi delle masse si contrappone alle forti tensioni delle pose dei corpi, creando un lirico equilibrio.
Le irregolarità delle superfici, segnate dalle morbide tracce delle dita, lasciano intuire il piacere di plasmare l'argilla.
Per Francesco Stefan l'elaborazione plastica diviene ricerca dell’origine della forma che sempre più spesso si libera dalla definizione realistica per lasciare spazio all’ abbozzo della figura colta nel suo nascere. Il processo del modellare permette quindi di dare forma all’informe e spinge l’artista a osservare la realtà con uno sguardo nuovo, tanto da vedere nascere il movimento di una figura anche dalle irregolarità di un sasso.
Nella produzione recente, l’artista giunge a una particolare sintesi formale, in cui l’articolato dinamismo dei corpi si ricompone e si fonde in una singolare unità plastica. Solo alcuni particolari delle teste, dei capelli e degli accessori esprimono certo gusto narrativo rivolto alla quotidianità.
Le figure diventano monoliti d’argilla che svettano monumentali verso l’alto ed esprimono tutta la loro teatralità nelle torsioni, nelle flessioni e nelle tensioni lineari del blocco materico unitario.
Prof.ssa Roberta Gubitosi
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