Olga Danelone. In linea d’aria
![Olga Danelone. In linea d’aria Olga Danelone. In linea d’aria](http://www.arte.it/foto/600x450/15/36995-immagine_invito.jpg)
Olga Danelone. In linea d’aria
Dal 08 Settembre 2015 al 26 Settembre 2015
Trieste
Luogo: Consiglio Regionale Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Indirizzo: piazza Oberdan 6
Orari: dal lunedì al giovedì 9.30-12.30 / 14.30-17; venerdì 9.30-12.30
Curatori: Federica Luser, Claudio Cerritelli, TRART Edizioni
E-Mail info: info@danelone.it
Sito ufficiale: http://www.danelone.it/
Nell’arte di Olga Danelone i percorsi controversi dello spazio sono sempre collegati ai dubbi che la ragione incontra nei suoi spostamenti dalle memorie del vissuto alle implicazioni del presente in atto.
Nel corso delle ricerche grafiche e pittoriche, l’artista ha sperimentato molteplici codici, segni sospesi tra il referente figurale e l’immagine astratta, visioni generate da rigorose sintesi formali, conoscenze aperte alle incursioni dell’imprevedibile, ai tragitti immediati del segno, all’istantaneo fluire dell’ignoto nelle pieghe del pensiero costruttivo.
Segni istintuali, schemi lineari, colori evocativi, alfabeti primari, arie cromatiche, inventari di oggetti e icone simboliche: queste e altre sono le traiettorie che Danelone ha seguito per comunicare in modi diversi il senso del suo fare arte, armoniosa varietà di pensieri resi osservabili attraverso la pittura.
Il recente ciclo di ricerca è costituito da una serie di opere (tempere e chine su carte di diversa dimensione) dedicate al concetto scientifico di “trofallassi”, struttura iconica del coesivo scambio di nutrimenti tra insetti, riferimento per enunciare un’analoga configurazione dei processi di comunicazione.
L’analogia tra il “sistema trofallassi” e il campo dei dinamismi urbani (svincoli, raccordi, rotatorie) produce immagini trasposte nell’originale codice pittorico dell’artista, linguaggio segnico-cromatico caratterizzano dal senso del fluire, da vibrazioni che registrano la sensibilità percettiva in rapporto alla totalità.
Ogni opera indaga ossessivamente lo schema-trofallassi attraverso percorsi che s’innestano reciprocamente, energie in entrata (ma anche in uscita), scorrimenti ininterrotti dentro e fuori la mappa degli intrecci che fissano con sovrapposizioni lineari la loro identità provvisoria.
La poetica visiva di Olga Danelone rivaluta la funzione dell’immaginazione come accrescimento esistenziale, proponendo un racconto per immagini dove l’idea del nutrimento reciproco è un vincolo sociale ineludibile. Nella successione degli orientamenti “in linea d’aria” tracciati in queste opere, il lettore può sentirsi partecipe del “mondo trofallassi”, può viaggiare liberamente nelle alchimie del visibile, stabilendo un colloquio emozionale con la pittura attraverso il flusso dei suoi mondi possibili.
Nel corso delle ricerche grafiche e pittoriche, l’artista ha sperimentato molteplici codici, segni sospesi tra il referente figurale e l’immagine astratta, visioni generate da rigorose sintesi formali, conoscenze aperte alle incursioni dell’imprevedibile, ai tragitti immediati del segno, all’istantaneo fluire dell’ignoto nelle pieghe del pensiero costruttivo.
Segni istintuali, schemi lineari, colori evocativi, alfabeti primari, arie cromatiche, inventari di oggetti e icone simboliche: queste e altre sono le traiettorie che Danelone ha seguito per comunicare in modi diversi il senso del suo fare arte, armoniosa varietà di pensieri resi osservabili attraverso la pittura.
Il recente ciclo di ricerca è costituito da una serie di opere (tempere e chine su carte di diversa dimensione) dedicate al concetto scientifico di “trofallassi”, struttura iconica del coesivo scambio di nutrimenti tra insetti, riferimento per enunciare un’analoga configurazione dei processi di comunicazione.
L’analogia tra il “sistema trofallassi” e il campo dei dinamismi urbani (svincoli, raccordi, rotatorie) produce immagini trasposte nell’originale codice pittorico dell’artista, linguaggio segnico-cromatico caratterizzano dal senso del fluire, da vibrazioni che registrano la sensibilità percettiva in rapporto alla totalità.
Ogni opera indaga ossessivamente lo schema-trofallassi attraverso percorsi che s’innestano reciprocamente, energie in entrata (ma anche in uscita), scorrimenti ininterrotti dentro e fuori la mappa degli intrecci che fissano con sovrapposizioni lineari la loro identità provvisoria.
La poetica visiva di Olga Danelone rivaluta la funzione dell’immaginazione come accrescimento esistenziale, proponendo un racconto per immagini dove l’idea del nutrimento reciproco è un vincolo sociale ineludibile. Nella successione degli orientamenti “in linea d’aria” tracciati in queste opere, il lettore può sentirsi partecipe del “mondo trofallassi”, può viaggiare liberamente nelle alchimie del visibile, stabilendo un colloquio emozionale con la pittura attraverso il flusso dei suoi mondi possibili.
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