I Santillana. Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana
Dal 06 Aprile 2014 al 03 Agosto 2014
Venezia
Luogo: Le Stanze del Vetro
Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore 1
Orari: 10-19; chiuso mercoledì
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 5229138
E-Mail info: info@lestanzedelvetro.it
Sito ufficiale: http://www.lestanzedelvetro.it
I Santillana. Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana è la quarta mostra del programma espositivo de Le Stanze del Vetro a Venezia, progetto di Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung. Concepita come il risultato di una lunga conversazione e scambio di opinioni tra gli artisti e Martin Bethenod, la mostra esplora, in accordo con la missione del progetto culturale de Le Stanze del Vetro, un'altra pagina della storia del vetro contemporaneo. Attraverso un confronto tra i lavori dei due fratelli de Santillana, discendenti della dinastia vetraria fondata da Paolo Venini, l'esposizione indaga le potenzialità e le innumerevoli declinazioni della materia vetraia, in particolare la sua natura scultorea.
La mostra è suddivisa nelle otto sale che compongono lo spazio espositivo de Le Stanze del Vetro, in un allestimento inedito realizzato dagli artisti con la collaborazione di Martin Bethenod. L'asse portante di tutto il racconto espositivo è il corridoio centrale, rinominato per l'occasione "la Rue" e concepito come un racconto biografico ed emozionale in cui i percorsi artistici autonomi intrapresi da Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana si incontrano a dialogare e riscoprire i tratti comuni e condivisi di una poetica diversa ma altresì intrecciata in un gioco di corrispondenze e rimandi ma anche di punti di contrasto, mai obbligati e forzati, ma al contrario esplicativi delle similitudini formali, delle peculiarità e delle differenze artistiche tra le opere e i processi creativi dei due artisti.
Nessuna delle circa 170 opere in mostra - alcune realizzate appositamente per questa occasione - è il risultato di un lavoro a quattro mani, ma al contrario indagano ciascuna singolarmente l'universo creativo e progettuale dei due artisti. Per questo motivo ogni ambiente è dedicato al lavoro del singolo artista, ad eccezione di due sale: la prima, mette a confronto due superfici bidimensionali di Alessandro ("Dittico", 2013) con la serie "Teste" (2009-2013) di Laura; nella quinta sala, invece, un paesaggio scultoreo di Laura dialoga con le tele in vetro di Alessandro. L'intensità del colore scuro e la planarità disturbata delle superfici delle opere di Alessandro fa da contraltare alla trasparenza e alla tridimensionalità delle sculture di Laura.
La seconda sala accoglie nove grandi opere scultoree di Laura de Santillana, realizzate tra il 2009 e il 2013 - una serie cominciata durante un periodo di residenza al Museum of Glass di Tacoma, Washington, negli Stati Uniti - che, pur nascendo all'interno della tradizione del vetro soffiato, ne contraddice in ultimo i suoi principi fondamentali: l'artista sgonfiando il vetro dell'aria in esso contenuta, mette alla prova le caratteristiche fisiche della materia. Laura, nell'arco della sua carriera, ha sperimentato molto anche con l'uso del colore, come è evidente nell'installazione nella quarta sala. Disposti all'interno di una biblioteca, che diventa una sorta di memoria (1999-2011) una serie di "libri-sculture" verranno di volta in volta, nel corso della mostra, esposti e mostrati uno a uno al pubblico, modificando dunque l'allestimento e la percezione complessiva di questo ambiente. L'ottava e ultima sala raccoglie il gruppo di opere "Meru" (Montagne, 2010), quattro grandi sculture che si ispirano ai temi cosmologici e della nascita dell'universo.
Le opere di Alessandro Diaz de Santillana si distribuiscono nella terza, sesta e settima sala. La terza sala ospita tre opere a parete, in cui l'elemento della planarità, una caratteristica del lavoro dell'artista, è negato in favore della tridimensionalità. Tre superfici in vetro soffiato e specchiato amplificano, nel continuo rimbalzo di riflessi, l'ambiente espositivo e inglobano lo spettatore all'interno dell'opera. La sesta e la settima sala, invece, ospitano, sempre a parete, una serie di superfici piane, sulle quali l'artista è intervenuto a disturbare la linearità della composizione. Le due sale sono, simbolicamente, l'una l'opposto dell'altra: mentre la sesta, infatti, esalta le caratteristiche della luminosità del vetro, la settima, al contrario le nega. Questo corpus di opere è il risultato di un continuo lavoro di ricerca dell'artista sulle caratteristiche, anche fisiche, della materia vetraria: concepite come delle tele su cui dipingere, ciascuna di queste superfici è infatti il risultato di un processo chimico e meccanico del vetro, che dopo essere stato soffiato, viene "srotolato" al fine di ottenere una forma piana, più o meno ondulata, sulla quale l'artista interviene.
Il catalogo della mostra I Santillana – Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana è edito da Skira per Le Stanze del Vetro, e raccoglie contributi critici di Martin Bethenod e Peter Murray, direttore dello Yorkshire Sculpture Park (Wakefield, Inghilterra), insieme a una conversazione nella forma di intervista tra Bethenod e gli artisti Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana, illustrato dalle fotografie dell'allestimento della mostra.
Anche per questa mostra continuano le attività didattiche e le visite guidate organizzate da Le Stanze del Vetro e curate da Artsystem, sponsor tecnico della mostra. Tutte le proposte didattiche sono gratuite, prenotabili al numero verde 800 622 477 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 17.00) o inviando una email a: artsystem@artsystem.it. Il sabato e la domenica saranno disponibili visite accompagnate senza prenotazione, alle ore 11 in lingua inglese e alle ore 17 in lingua italiana.
Nessuna delle circa 170 opere in mostra - alcune realizzate appositamente per questa occasione - è il risultato di un lavoro a quattro mani, ma al contrario indagano ciascuna singolarmente l'universo creativo e progettuale dei due artisti. Per questo motivo ogni ambiente è dedicato al lavoro del singolo artista, ad eccezione di due sale: la prima, mette a confronto due superfici bidimensionali di Alessandro ("Dittico", 2013) con la serie "Teste" (2009-2013) di Laura; nella quinta sala, invece, un paesaggio scultoreo di Laura dialoga con le tele in vetro di Alessandro. L'intensità del colore scuro e la planarità disturbata delle superfici delle opere di Alessandro fa da contraltare alla trasparenza e alla tridimensionalità delle sculture di Laura.
La seconda sala accoglie nove grandi opere scultoree di Laura de Santillana, realizzate tra il 2009 e il 2013 - una serie cominciata durante un periodo di residenza al Museum of Glass di Tacoma, Washington, negli Stati Uniti - che, pur nascendo all'interno della tradizione del vetro soffiato, ne contraddice in ultimo i suoi principi fondamentali: l'artista sgonfiando il vetro dell'aria in esso contenuta, mette alla prova le caratteristiche fisiche della materia. Laura, nell'arco della sua carriera, ha sperimentato molto anche con l'uso del colore, come è evidente nell'installazione nella quarta sala. Disposti all'interno di una biblioteca, che diventa una sorta di memoria (1999-2011) una serie di "libri-sculture" verranno di volta in volta, nel corso della mostra, esposti e mostrati uno a uno al pubblico, modificando dunque l'allestimento e la percezione complessiva di questo ambiente. L'ottava e ultima sala raccoglie il gruppo di opere "Meru" (Montagne, 2010), quattro grandi sculture che si ispirano ai temi cosmologici e della nascita dell'universo.
Le opere di Alessandro Diaz de Santillana si distribuiscono nella terza, sesta e settima sala. La terza sala ospita tre opere a parete, in cui l'elemento della planarità, una caratteristica del lavoro dell'artista, è negato in favore della tridimensionalità. Tre superfici in vetro soffiato e specchiato amplificano, nel continuo rimbalzo di riflessi, l'ambiente espositivo e inglobano lo spettatore all'interno dell'opera. La sesta e la settima sala, invece, ospitano, sempre a parete, una serie di superfici piane, sulle quali l'artista è intervenuto a disturbare la linearità della composizione. Le due sale sono, simbolicamente, l'una l'opposto dell'altra: mentre la sesta, infatti, esalta le caratteristiche della luminosità del vetro, la settima, al contrario le nega. Questo corpus di opere è il risultato di un continuo lavoro di ricerca dell'artista sulle caratteristiche, anche fisiche, della materia vetraria: concepite come delle tele su cui dipingere, ciascuna di queste superfici è infatti il risultato di un processo chimico e meccanico del vetro, che dopo essere stato soffiato, viene "srotolato" al fine di ottenere una forma piana, più o meno ondulata, sulla quale l'artista interviene.
Il catalogo della mostra I Santillana – Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana è edito da Skira per Le Stanze del Vetro, e raccoglie contributi critici di Martin Bethenod e Peter Murray, direttore dello Yorkshire Sculpture Park (Wakefield, Inghilterra), insieme a una conversazione nella forma di intervista tra Bethenod e gli artisti Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana, illustrato dalle fotografie dell'allestimento della mostra.
Anche per questa mostra continuano le attività didattiche e le visite guidate organizzate da Le Stanze del Vetro e curate da Artsystem, sponsor tecnico della mostra. Tutte le proposte didattiche sono gratuite, prenotabili al numero verde 800 622 477 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 17.00) o inviando una email a: artsystem@artsystem.it. Il sabato e la domenica saranno disponibili visite accompagnate senza prenotazione, alle ore 11 in lingua inglese e alle ore 17 in lingua italiana.
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