Pinacoteca Nazionale di Bologna
San Donato
Nell’attesa dell’apparizione sulla scena bolognese delle meraviglie del Mauritshuis dell’Aia (Bologna Palazzo Fava, 8 febbraio - 25 maggio) e sulla scia di essa, la Pinacoteca Nazionale di Bologna propone alcuni approfondimenti sulla propria collezione.
Il pubblico è invitato a scoprire o rileggere alcuni volti femminili, nel confronto con la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, protagonista della mostra di Palazzo Fava e capolavoro tra i capolavori del museo olandese.
Altri volti che non si dimenticano passeranno davanti agli occhi, come la Ragazza con la sciarpa pavone, dipinta con squisita grazia neo manierista e partecipazione sentimentale da Gaetano Gandolfi; altri gioielli fermeranno la nostra attenzione, resi con finezza fiamminga, come i puri cristalli delle lacrime preziose di Maddalena di Ercole Roberti. E alla chiara, azzurra, casta lucentezza della giovane olandese paragoneremo la calda, felina, sensuale morbidezza della Ragazza con la rosa e il gatto di Giuseppe Maria Crespi. Fino a scoprire nel Ritratto di adolescente la riscrittura del capolavoro di Vermeer, tratteggiata da Antonio Mancini negli stessi anni in cui la fotografa Julia Margaret Cameron atteggiava una Giovane donna come Santa Cecilia di Raffaello, vero mito figurativo della Pinacoteca bolognese.
Il pubblico è invitato a scoprire o rileggere alcuni volti femminili, nel confronto con la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, protagonista della mostra di Palazzo Fava e capolavoro tra i capolavori del museo olandese.
Altri volti che non si dimenticano passeranno davanti agli occhi, come la Ragazza con la sciarpa pavone, dipinta con squisita grazia neo manierista e partecipazione sentimentale da Gaetano Gandolfi; altri gioielli fermeranno la nostra attenzione, resi con finezza fiamminga, come i puri cristalli delle lacrime preziose di Maddalena di Ercole Roberti. E alla chiara, azzurra, casta lucentezza della giovane olandese paragoneremo la calda, felina, sensuale morbidezza della Ragazza con la rosa e il gatto di Giuseppe Maria Crespi. Fino a scoprire nel Ritratto di adolescente la riscrittura del capolavoro di Vermeer, tratteggiata da Antonio Mancini negli stessi anni in cui la fotografa Julia Margaret Cameron atteggiava una Giovane donna come Santa Cecilia di Raffaello, vero mito figurativo della Pinacoteca bolognese.
- Dove: Pinacoteca Nazionale di Bologna
- Indirizzo: Via della Belle Arti 56
- E-Mail: sbsae-bo@beniculturali.it
- Telefono: +39 051 4209411
- Apertura:
A partire da domenica 9 aprile 2017 la Pinacoteca Nazionale di Bologna, nelle due sedi di Sant’Ignazio in via Belle Arti 56 e di Palazzo Pepoli Campogrande in via Castiglione 7, aprirà per tutta la giornata dalle ore 8,30 alle ore 19,30, dal martedì alla domenica. Chiusura lunedì.
Faranno eccezione i soli mesi di luglio e agosto, in cui verranno attuati gli orari di apertura alternata delle due sedi:
Pinacoteca Nazionale di Bologna in Sant’Ignazio
martedì e mercoledì 8.30-14.00
da giovedì a domenica 13.45-19.30
Palazzo Pepoli Campogrande
martedì e mercoledì 13.45-19.30
da giovedì a domenica 8.30-14.00.
Per Pasqua e lunedì dell’Angelo (16-17 aprile 2017) apertura di entrambe le sedi dalle 8.30 alle 19.30, con chiusura per riposo settimanale il martedì (18 aprile 2017).
- Costo: Intero € 4, ridotto € 2
- Trasporti: Bus: linee 36 e 37 (fermata "Porta S. Donato")
- Durata Visita: 2 ore circa
- Servizi:
La pinacoteca ha sede nell'ex noviziato gesuitico di Sant'Ignazio, un severo edificio quadrangolare realizzato nel secolo XVII su progetto di Francesco Martini. Fu nel 1804 che l’edificio divenne sede della quadreria dell’Accademia delle Belle Arti. E' tuttavia alla settecentesca Accademia Clementina, antenata dell'istituto di Belle Arti, che risale la nascita della ricchissima collezione formatasi in seguito alla donazione di monsignor Francesco Zambeccari e all'arrivo di opere provenienti da chiese e conventi locali sottratte alle spoliazioni napoleoniche. Dopo la caduta di Napoleone, anche grazie all’intervento di Antonio Canova, la pinacoteca poté rientrare in possesso di 36 tele trafugate. Un’ulteriore aggiunta di opere si ebbe con l’unificazione dello Stato italiano e la conseguente soppressione di alcuni ordini religiosi. Il percorso espositivo prevede quattro sezioni principali: Medioevo, Rinascimento, Manierismo, Seicento-Settecento.
La collezione permanente privilegia la scuola pittorica bolognese ed emiliana dal suo fiorire trecentesco con Vitale da Bologna fino alla pittura settecentesca dei Gandolfi. Non mancano però testimonianze fondamentali di artisti non bolognesi che ebbero contatti diretti e non con la città come Giotto e Raffaello. Ruolo dominante e caratterizzante nella raccolta riveste l’arte del seicento bolognese, rappresentata dai capolavori di Ludovico, Agostino e Annibale Carracci e dalla grandezza riconosciuta in tutto il mondo di Guido Reni e del Guercino.
La collezione permanente privilegia la scuola pittorica bolognese ed emiliana dal suo fiorire trecentesco con Vitale da Bologna fino alla pittura settecentesca dei Gandolfi. Non mancano però testimonianze fondamentali di artisti non bolognesi che ebbero contatti diretti e non con la città come Giotto e Raffaello. Ruolo dominante e caratterizzante nella raccolta riveste l’arte del seicento bolognese, rappresentata dai capolavori di Ludovico, Agostino e Annibale Carracci e dalla grandezza riconosciuta in tutto il mondo di Guido Reni e del Guercino.
OPERE
- Polittico con la Madonna in trono e santi Ambrogio o Angiolo di Bondone 1330
- Affreschi di Mezzaratta 1340
- San Giorgio e il drago 1330 - 1335
- Pala dei Mercanti - Madonna in trono col Bambino coi Santi Petronio, Giovanni Evangelista e il committente Alberto Cattanei Francesco del Cossa 1474
- Madonna col Bambino in gloria e i Santi Giovanni Evangelista, Apollonia, Caterina d’Alessandria e Michele Arcangelo Pietro di Cristoforo Vannucci 1500
- Santa Maria Maddalena piangente Ercole de’ Roberti 1487 - 1490
- Pala Feliciti - Madonna col Bambino in trono e i Santi Giovanni Battista, Monica, Agostino, Francesco d’Assisi, Proco, Sebastiano, il donatore Felicini e un angelo musicante Francesco Raibolini 1494
- Madonna col Bambino e i Santi Margherita, Girolamo e Petronio Girolamo Francesco Maria Mazzola 1529
- Annunciazione Ludovico Carracci 1584
- Strage degli innocenti Guido Reni 1611
- Pala della peste - Madonna col Bambino in gloria e i santi Petronio, Francesco, Ignazio, Francesco Saverio, Procolo e Floriano Guido Reni 1631
- Vestizione di San Guglielmo Giovanni Francesco Barbieri 1620
- Assunzione della Vergine Annibale Carracci 1592 - 1592
- Madonna col Bambino in gloria e i Santi Lodovico, Annibale Carracci 1587 - 1588
- Gesù Cristo incoronato di spine Annibale Carracci 1597 - 1598
- Ritratto di Gentildonna Guido Reni 1615 - 1620
- Arianna Guido Reni
- Visitazione e i Santi Giuseppe e Zaccaria Jacopo Robusti 1550 - 1550
- Gesù Cristo in casa di Marta Giorgio Vasari 1539 - 1540
- Estasi di Santa Cecilia fra i Santi Paolo, Giovanni Evangelista, Agostino e Maria Maddalena Raffaello Santi 1513 - 1513
ARTISTI
- Giotto Vespignano 1267 - Firenze 1337
- Francesco del Cossa Ferrara 1436 - Bologna 1478
- Perugino Città della Pieve 1450 - Fontignano 1523
- Ercole de’ Roberti Ferrara 1451 - Ferrara 1496
- Francesco Francia Bologna 1450 - Bologna 1517
- Parmigianino Parma 1503 - Casalmaggiore 1540
- Ludovico Carracci Bologna 1555 - Bologna 1619
- Guido Reni Bologna 1575 - Bologna 1642
- Guercino Cento 1591 - Bologna 1666
- Carracci Bologna 1560 - Roma 1609
- Tintoretto Venezia 1519 - Venezia 1594
- Giorgio Vasari Arezzo 1511 - Firenze 1574
- Raffaello Sanzio Urbino 1483 - Roma 1520