Cinque secoli di volti. Una società e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati

Palazzo Chiericati (esterno), Vicenza

 

Dal 04 Ottobre 2012 al 20 Gennaio 2013

Vicenza

Luogo: Palazzo Chiericati

Indirizzo: piazza Giacomo Matteotti 37

Orari: da martedì a giovedì 10-18; da venerdì a domenica 10-20

Telefono per informazioni: +39 0444 222811

E-Mail info: museocivico@comune.vicenza.it

Sito ufficiale: http://www.museicivicivicenza.it/


In concomitanza con la mostra in Basilica Palladiana, la Pinacoteca civica di Palazzo Chiericati ospiterà dal 3 ottobre al 20 gennaio 2013 la mostra "Cinque secoli di volti. Una società e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati", che sarà allestita negli ambienti a piano terra e negli spazi suggestivi dei seminterrati palladiani, oggetto di radicale intervento di recupero e funzionalizzazione che li renderà per la prima volta pienamente utilizzati, costituendo dunque una totale novità per il pubblico. La mostra, concepita come dialogo e risposta all'evento presso la Basilica Palladiana, prevede una scelta selezione di ritratti dal XVI al XX secolo appartenenti alle raccolte civiche. Le prime sale ospiteranno i ritratti delle aristocratiche famiglie vicentine, tutte legate ai proprietari del palazzo da rapporti di amicizia o parentela: i Gualdo e i Valmarana, Ippolito Porto, eroe di Mülberg e di Lepanto, il vescovo Ludovico Chiericati, la poetessa Maddalena Campiglia, Isabella di Savoia d'Este nella raffinata mise dipinta per lei da Pourbous.
La mostra prosegue attraverso il 1700, con l'Autoritratto di Louis Dorigny e il ritratto dell'incisore Cristoforo dell'Acqua, per giungere all'inizio del 1800 con il profilo in marmo di Ottavio Trento di Antonio Canova. L'Ottocento è rappresentato da opere del ritrattista Giovanni Busato e da sculture di Maria Scola Camerini. Il Novecento chiude la rassegna con opere di Alessandro Milesi, Achille Beltrame, Miro Gasparello, e Ubaldo Oppi. Una sezione della mostra sarà dedicata a Neri Pozza, di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita, con l'esposizione di un cospicuo numero di ritratti di sua mano, o appartenenti alla raccolta d'arte donata al Museo da lui e dalla moglie Lea Quaretti.
L'allestimento della mostra è basato su criteri espositivi di minimo impatto, ma di alta suggestione, ottenuta con una regia illuminotecnica di sapore teatrale che, esaltando il potere evocativo degli spazi, fa emergere dalla penombra i personaggi che, richiamati in vita da pennellate di luce, ricevono il visitatore in un incontro informale e diretto.

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