Dalle evanescenze alle corposità

Opere di Angelita Mattioli
Dal 25 Settembre 2021 al 09 Ottobre 2021
Bomarzo | Viterbo
Luogo: Palazzo Orsini
Indirizzo: Via Borghese 10
Orari: tutti i giorni dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00
Curatori: Pierluigi Cattaneo e Gianfranco Mascelli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Prosegue nelle sale del Palazzo Orsini di Bomarzo fino al 9 ottobre la Mostra di Arte contemporanea “Dalle evanescenze alle corposità” a cura del Centro arte LuPier, curatori Pierluigi Cattaneo e Gianfranco Mascelli.
Sono presenti 23 artisti, provenienti da tutta Italia.
Presentazione in catalogo:
“Dalle evanescenze alle corposità altro non è che un viaggio, un’osservazione sulle modalità esecutive delle opere presenti in questa mostra e che esprimono le sensibilità e i tratti caratteriali degli autori, i modi peculiari e soggettivi di fare arte. Ognuno con il proprio racconto narra di sé, del proprio mondo interiore con tratti personali e riconoscibili, affermando una propria cifra stilistica.
Nel labirinto dell’arte visiva l’artista opera un’incessante e strenua ricerca di ciò che gli appartiene e che è nel limbo dell’approssimazione, imminente a svelarsi anche a se stesso.
Come in un gioco degli schieramenti, provo a posizionare gli artisti presenti in questa Esposizione nelle tendenze stilistiche che, per approssimazione ed in grandi linee, possono essere annoverati nella componente “evanescenze”, in quanto riescono pienamente a configurare il senso di una costruzione pur in assenza di codici reali della figurazione, che spaziano in un emisfero senza limiti perimetrici della composizione, pur contemplando lo spazio come superficie narrativa e celebrativa. In questo senso la proiezione di ciò che è visivo si priva di ogni orpello di realtà e l’opera perviene a misurarsi con il pensiero dell’artista. A questa componente, così importante per la storia dell’arte contemporanea, appartengono, a mio avviso, e per questa mostra: Claudia Angrisani, Jennifer Baker, Antonio Carbone, Enzo Consiglio, Luciano Pea, Achille Pace ed Elio Rizzo.
Nell’ambito della “corposità” quello che avviene è immediatamente visibile, perché è nella sua natura la visibilità che gli appartiene. Non ci sono misteri riconducibili all’io, perché l’io è manifesto, come è manifesto il perché che lo sostiene, l’architettura che lo indirizza, la poesia che lo rende comprensibile, la luce che lo investe, lo catalizza e gli elementi si regolano come in un calcolo matematico, dando vita a quella connessione meravigliosa che c’è tra l’artista e l’opera: l’ispirazione.
In questo ambito si annoverano gli artisti: Maria Bellante, Francesca Carle, Pierluigi Cattaneo, Alfredo Celli, Gio’ Coppola, Luce Delhove, Lucia Di Miceli, Mario La Carrubba, Angelita Mattioli, Michele Mautone, Barbara Migno, Isabella Nurigiani, Flavio Pellegrini, Elena Sevi, Edoardo Stramacchia e il sottoscritto.”
Sono presenti 23 artisti, provenienti da tutta Italia.
Presentazione in catalogo:
“Dalle evanescenze alle corposità altro non è che un viaggio, un’osservazione sulle modalità esecutive delle opere presenti in questa mostra e che esprimono le sensibilità e i tratti caratteriali degli autori, i modi peculiari e soggettivi di fare arte. Ognuno con il proprio racconto narra di sé, del proprio mondo interiore con tratti personali e riconoscibili, affermando una propria cifra stilistica.
Nel labirinto dell’arte visiva l’artista opera un’incessante e strenua ricerca di ciò che gli appartiene e che è nel limbo dell’approssimazione, imminente a svelarsi anche a se stesso.
Come in un gioco degli schieramenti, provo a posizionare gli artisti presenti in questa Esposizione nelle tendenze stilistiche che, per approssimazione ed in grandi linee, possono essere annoverati nella componente “evanescenze”, in quanto riescono pienamente a configurare il senso di una costruzione pur in assenza di codici reali della figurazione, che spaziano in un emisfero senza limiti perimetrici della composizione, pur contemplando lo spazio come superficie narrativa e celebrativa. In questo senso la proiezione di ciò che è visivo si priva di ogni orpello di realtà e l’opera perviene a misurarsi con il pensiero dell’artista. A questa componente, così importante per la storia dell’arte contemporanea, appartengono, a mio avviso, e per questa mostra: Claudia Angrisani, Jennifer Baker, Antonio Carbone, Enzo Consiglio, Luciano Pea, Achille Pace ed Elio Rizzo.
Nell’ambito della “corposità” quello che avviene è immediatamente visibile, perché è nella sua natura la visibilità che gli appartiene. Non ci sono misteri riconducibili all’io, perché l’io è manifesto, come è manifesto il perché che lo sostiene, l’architettura che lo indirizza, la poesia che lo rende comprensibile, la luce che lo investe, lo catalizza e gli elementi si regolano come in un calcolo matematico, dando vita a quella connessione meravigliosa che c’è tra l’artista e l’opera: l’ispirazione.
In questo ambito si annoverano gli artisti: Maria Bellante, Francesca Carle, Pierluigi Cattaneo, Alfredo Celli, Gio’ Coppola, Luce Delhove, Lucia Di Miceli, Mario La Carrubba, Angelita Mattioli, Michele Mautone, Barbara Migno, Isabella Nurigiani, Flavio Pellegrini, Elena Sevi, Edoardo Stramacchia e il sottoscritto.”
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