Villa medicea di Castello

Castello

Villa medicea di Castello
Villa di Castello, Firenze

  • Dove: Villa medicea di Castello
  • Indirizzo: Via di Castello 46
  • E-Mail: accademiadellacrusca@cscsigma.it
  • Telefono: +39 055 2340742
  • Apertura: L'Accademia della Crusca e Sigma CSC organizzano visite guidate alla Villa di Castello, sede dell'Accademia della Crusca. Le visite si svolgono, su prenotazione, ogni mercoledì e giovedì, e senza prenotazione ogni ultima domenica del mese.
  • Costo: Ingresso libero
  • Trasporti: Per gli autobus la fermata utile è in via Sestese (fermata Sestese 5)

    Dall'aeroporto "Amerigo Vespucci" di Firenze si trova molto vicino all'Accademia, da qui è possibile raggiungere la sede direttamente in taxi in circa 10 minuti

    Dalla stazione di Firenze Castello, dove fermano solo i treni locali, si raggiunge l’Accademia in 20 minuti a piedi.
     
    Dalla stazione centrale di Firenze Santa Maria Novella (circa 30 minuti), oppure dalla stazione di Firenze Rifredi (10 minuti), le linee dell'autobus che collegano la villa sono la 2 o la 28.
La villa fu acquistata intorno al 1480 da Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco de' Medici che ampliarono l’edificio e l’abbellirono con un’importante collezione di opere d'arte. Lorenzo, in particolare, fu uno dei più grandi committenti di Sandro Botticelli che proprio per la Villa dipinse i capolavori La Primavera e La nascita di Venere, oggi vanto degli Uffizi.
Durante l’assedio di Firenze (1529-1530), la villa venne depredata e data alle fiamme, destino comune a quasi tutte le strutture fuori mura cittadine, ma tutto sommato i danni furono contenuti.
Dal 1538, Cosimo I, divenuto granduca, fece quindi ristrutturare la villa da Giorgio Vasari e commissionò il giardino a Niccolò Tribolo, istruendolo a realizzare un progetto magnifico con funzione di rappresentanza e di propaganda politica. Un’emanazione del suo potere personale e dinastico che si tradusse in uno dei primi grandi esempi di giardino all'italiana ed esercitò forte influenza sul Giardino di Boboli, realizzato successivamente dallo stesso Tribolo. L’idea originale era di creare una rappresentazione della Toscana con l’Appennino simboleggiato dalla statua dell’Ammannati, e i fiumi Arno e Mugnone che bagnano Firenze simboleggiati dai rivoli d’acqua di due fontane rustiche. Di questo gruppo faceva parte anche la fontana di Venere-Fiorenza, poi spostata alla Villa La Petraia. Cosimo però finì per trascurare questo progetto per dedicarsi alle ristrutturazioni di Palazzo Pitti e Palazzo Vecchio e l’opera fu completata dal figlio Ferdinando I con un ampliamento, la decorazione delle facciate interna ed esterna e un nuovo ingresso.
Quando la dinastia si estinse, dai Medici il possedimentò passò ai Lorena che apportarono modifiche funzionali ma estranee alla coerenza del parco celebrativo e smantellarono diverse sculture e fontane. Leopoldo II volle anche riunire i possedimenti di Castello e Petraia con un collegamento stradale.
Nel 1919 la proprietà fu donata allo Stato Italiano. Oggi è sede dell'Accademia della Crusca e dell'Opera del Vocabolario Italiano ed è visitabile solo su prenotazione. Invece nel 1984 il giardino è stato parificato a un Museo Nazionale ed è pertanto aperto al pubblico.