La storia di Palazzo Cavalli, ora Franchetti, affonda le proprie radici nel '500 e per tre secoli vede convivere diverse famiglie proprietarie. Negli anni '40 dell'Ottocento l'arciduca Federico d'Austria riunifica la proprietà e dà avvio a un complesso progetto di ammodernamento funzionale degli interni. Le trasformazioni proseguiranno con il passaggio al conte di Chambord, che affida all'architetto Giambattista Meduna una massiccia opera di rinnovo e unificazione dell'edificio. Nel 1878 il Palazzo viene acquistato da Raimondo Franchetti e in questo periodo l'architetto Camillo Boito costruirà l'imponente scalone interno con marmi pregiati e rilievi quasi liberty e darà alle facciate il tipico aspetto gotico lagunare. Nel XX secolo il Palazzo diviene sede prima dell'Istituto Federale di Credito per il Risorgimento delle Venezie e poi dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, che qui svolge gran arte delle attività rivolte al pubblico.