Cena di san Gregorio Magno

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Cena di san Gregorio Magno
La grande tela, che ricopre l'intera parete di fondo dell'antico refettorio, è una delle celebri Cene di Paolo Veronese. Realizzata nel 1572, infatti, è cronologicamente inserita tra la Cena in casa di Simone (Milano, Brera, 1570) e il celebre Convito in casa di Levi (Parigi, Louvre, 1573).
Come nelle analoghe composizioni, la scena si svolge in uno spazio architettonico aperto, in questo caso rappresentato da un portico sostenuto da colonne corinzie che, soprattutto a Vicenza, non può non far riferimento agli edifici classicheggianti di Andrea Palladio.
La committenza a Veronese giunse da suo zio, il frate Domenico Grana raffigurato in abito talare alla sinistra della scena principale. La tradizione vuole che anche il pittore si sia autoritratto nella figura di spalle vestita di giallo a destra.
La scena, a tema caritatevole, rappresenta una delle consuete cene di san Gregorio con dodici pellegrini, tra i quali, secondo la leggenda, un giorno apparve Gesù, raffigurato di fianco al pontefice in posizione d'onore.
Il 10 giugno 1848 il dipinto venne tagliato in 32 pezzi dai soldati austriaci, ma l'imperatore si assunse l'onere di finanziare il successivo restauro.