Dal 10 giugno al 24 settembre a Sansepolcro
Il Rinascimento di Luca Pacioli: tra Piero della Francesca e Leonardo
Leonardo da Vinci (e collaboratore?), Studio per la testa di Leda, 1505 circa, Milano, Castello Sforzesco, Civico Gabinetto dei Disegni | © Comune di Milano - Tutti i diritti sonoriservati
Francesca Grego
09/06/2017
Arezzo - Il fior fiore del Rinascimento italiano si riunisce a Sansepolcro intorno alla figura di Fra' Luca Bartolomeo Pacioli, matematico, filosofo, erudito professore in numerose università della Penisola, ispiratore e amico dei più illustri artisti della sua epoca.
Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti, Bramante, Raffaello, Albrecht Dürer, Melozzo da Forlì sono alcune delle personalità che si giovarono di un fecondo dialogo con la mente poliedrica del frate toscano.
Dopo Nel segno di Roberto Longhi. Da Piero della Francesca a Caravaggio, il Museo Civico di Sansepolcro convoca ancora una volta, a distanza di cinque secoli, un eccezionale simposio di artisti, a testimonianza del contributo di Pacioli alla stagione del Rinascimento.
Dipinti, incisioni, raffinati manufatti, volumi antichi e installazioni immersive disegnano una rete di relazioni emblematica degli stretti legami tra scienze, arti e sistemi di pensiero caratteristica dell'epoca, ma anche del periodo di profonde trasformazioni di cui lo studioso di Sansepolcro fu protagonista: gli anni d'oro della sua carriera si collocano infatti tra il 1492, segnato dalla rivoluzione copernicana della scoperta dell'America, al 1517, anno in cui l'avvio della Riforma protestante cambiò per sempre la storia dell'Occidente cristiano.
Insieme a tre grandi trattati matematici – Summa de Arithmetica, De ludo schaccorum o Schifanoia e De Divina Proportione, illustrato da Leonardo – sarà in mostra dal 10 giugno il celebre Studio per la Testa di Leda del genio vinciano, che nella Milano di Ludovico il Moro trovò in Pacioli un valido punto di riferimento per risolvere i propri quesiti, mentre il frate citò l'affresco del Cenacolo come il più fulgido esempio di un'accurata prospettiva architettonica, tale da animarsi di “vera vita”.
Tra i tesori esposti, tre preziose incisioni di Dürer, che con Melancholia diede fama ai quadrati magici elaborati dal matematico, nonché una Madonna col Bambino firmata dal Giampietrino, proveniente dal Museo Poldi Pezzoli di Milano.
Il percorso procede con capolavori il Martirio di San Quintino di Jacopo Pontormo e il San Giuliano di Piero della Francesca, i cui rapporti con Pacioli diedero luogo a decisive acquisizioni sull'uso della prospettiva, fino allle magnifiche tarsie lignee di Fra' Domenico Zambelli, provenienti dal Convento di San Domenico a Bologna, che riprendono con sorprendente maestria gli studi geometrici di Fra' Luca.
Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo sarà visibile al Museo Civico di Sansepolcro fino al 24 settembre, mentre un ricco calendario culturale celebrerà i 500 anni dalla morte del grande matematico, a partire dal convegno in programma dal 14 al 17 giugno.
Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti, Bramante, Raffaello, Albrecht Dürer, Melozzo da Forlì sono alcune delle personalità che si giovarono di un fecondo dialogo con la mente poliedrica del frate toscano.
Dopo Nel segno di Roberto Longhi. Da Piero della Francesca a Caravaggio, il Museo Civico di Sansepolcro convoca ancora una volta, a distanza di cinque secoli, un eccezionale simposio di artisti, a testimonianza del contributo di Pacioli alla stagione del Rinascimento.
Dipinti, incisioni, raffinati manufatti, volumi antichi e installazioni immersive disegnano una rete di relazioni emblematica degli stretti legami tra scienze, arti e sistemi di pensiero caratteristica dell'epoca, ma anche del periodo di profonde trasformazioni di cui lo studioso di Sansepolcro fu protagonista: gli anni d'oro della sua carriera si collocano infatti tra il 1492, segnato dalla rivoluzione copernicana della scoperta dell'America, al 1517, anno in cui l'avvio della Riforma protestante cambiò per sempre la storia dell'Occidente cristiano.
Insieme a tre grandi trattati matematici – Summa de Arithmetica, De ludo schaccorum o Schifanoia e De Divina Proportione, illustrato da Leonardo – sarà in mostra dal 10 giugno il celebre Studio per la Testa di Leda del genio vinciano, che nella Milano di Ludovico il Moro trovò in Pacioli un valido punto di riferimento per risolvere i propri quesiti, mentre il frate citò l'affresco del Cenacolo come il più fulgido esempio di un'accurata prospettiva architettonica, tale da animarsi di “vera vita”.
Tra i tesori esposti, tre preziose incisioni di Dürer, che con Melancholia diede fama ai quadrati magici elaborati dal matematico, nonché una Madonna col Bambino firmata dal Giampietrino, proveniente dal Museo Poldi Pezzoli di Milano.
Il percorso procede con capolavori il Martirio di San Quintino di Jacopo Pontormo e il San Giuliano di Piero della Francesca, i cui rapporti con Pacioli diedero luogo a decisive acquisizioni sull'uso della prospettiva, fino allle magnifiche tarsie lignee di Fra' Domenico Zambelli, provenienti dal Convento di San Domenico a Bologna, che riprendono con sorprendente maestria gli studi geometrici di Fra' Luca.
Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo sarà visibile al Museo Civico di Sansepolcro fino al 24 settembre, mentre un ricco calendario culturale celebrerà i 500 anni dalla morte del grande matematico, a partire dal convegno in programma dal 14 al 17 giugno.
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