Domani la presentazione del dipinto restaurato con un’apertura straordinaria dell’Accademia Carrara
Da Bergamo a Londra, il debutto del Mantegna ritrovato
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Dopo il restauro: Andrea Mantegna, La Resurrezione di Cristo, 1492-93 | Courtesy of Accademia Carrara, Bergamo
Francesca Grego
29/11/2018
Bergamo - Inizia domani la nuova vita della Resurrezione di Cristo di Andrea Mantegna: dopo la clamorosa attribuzione, raccontata da ARTE.it lo scorso maggio, il dipinto è stato sottoposto a un attento restauro e ora è pronto a incontrare il pubblico.
Un’apertura straordinaria dell’Accademia Carrara di Bergamo, che custodiva l’opera dal 1866, ne segna il debutto. Domani, venerdì 30 novembre, i visitatori potranno ammirarla da vicino con biglietto ridotto dalle 17.30 alle 22.00 e approfondirne la conoscenza in un incontro con i protagonisti della sua storia recente: la direttrice dell’Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini, il conservatore Giovanni Valagussa, autore delle ricerche che hanno condotto all’attribuzione, e la restauratrice Delfina Fagnani, che l’ha riportato all’antico splendore.
Dopodiché la tavola sarà pronta per il suo primo tour internazionale, che farà tappa alla National Gallery di Londra e alla Gemäldegalerie di Berlino in occasione della mostra Mantegna e Bellini realizzata in collaborazione dai due musei. Un’occasione per metterla a confronto con altre opere del maestro veneto, ma soprattutto per vederla finalmente ricongiunta alla Discesa al Limbo – proveniente dalla raccolta di Barbara Piasecka Johnson di Princeton - insieme alla quale formava originariamente un’unica pala d’altare. L’accostamento si fa ancor più interessante se pensiamo che è stato proprio il confronto con la parte inferiore della pala a confermare inequivocabilmente l’attribuzione.
“La conclusione di un restauro è un momento di grande soddisfazione e a maggior ragione di questo delicatissimo intervento su La Resurrezione di Cristo di Andrea Mantegna” ha commentato la direttrice Rodeschini: “Il generoso concorso di molti, la numerosa partecipazione di un pubblico interessatissimo che ne ha potuto seguire tutte le fasi del lavoro realizzato in una delle sale del museo, fanno di questo restauro un caso esemplare. La decisione di prestare l’opera, restituita ad Andrea Mantegna, a intervento conservativo concluso alla National Gallery di Londra è il degno coronamento di un luminoso percorso di ricerca”.
Già, perché oltre a rendere giustizia a un raffinato frutto della maturità del suo autore, il restauro e le indagini preliminari hanno consentito di ricavare un’eccezionale mole di informazioni sull’artista – che all’Accademia Carrara è presente anche con la magnifica tempera della Madonna con Bambino - e sul suo modo di dipingere. Per saperne di più non resta che partecipare all’incontro con chi del “Mantegna ritrovato” conosce ormai ogni dettaglio, previsto per le 20.30 di domani.
Leggi anche:
• Il Mantegna ritrovato: dai depositi dell’Accademia Carrara un capolavoro del maestro veneto
• All’Accademia Carrara al via il restauro aperto per il Mantegna ritrovato
• Alla National Gallery Mantegna e Bellini, artisti allo specchio
Un’apertura straordinaria dell’Accademia Carrara di Bergamo, che custodiva l’opera dal 1866, ne segna il debutto. Domani, venerdì 30 novembre, i visitatori potranno ammirarla da vicino con biglietto ridotto dalle 17.30 alle 22.00 e approfondirne la conoscenza in un incontro con i protagonisti della sua storia recente: la direttrice dell’Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini, il conservatore Giovanni Valagussa, autore delle ricerche che hanno condotto all’attribuzione, e la restauratrice Delfina Fagnani, che l’ha riportato all’antico splendore.
Dopodiché la tavola sarà pronta per il suo primo tour internazionale, che farà tappa alla National Gallery di Londra e alla Gemäldegalerie di Berlino in occasione della mostra Mantegna e Bellini realizzata in collaborazione dai due musei. Un’occasione per metterla a confronto con altre opere del maestro veneto, ma soprattutto per vederla finalmente ricongiunta alla Discesa al Limbo – proveniente dalla raccolta di Barbara Piasecka Johnson di Princeton - insieme alla quale formava originariamente un’unica pala d’altare. L’accostamento si fa ancor più interessante se pensiamo che è stato proprio il confronto con la parte inferiore della pala a confermare inequivocabilmente l’attribuzione.
“La conclusione di un restauro è un momento di grande soddisfazione e a maggior ragione di questo delicatissimo intervento su La Resurrezione di Cristo di Andrea Mantegna” ha commentato la direttrice Rodeschini: “Il generoso concorso di molti, la numerosa partecipazione di un pubblico interessatissimo che ne ha potuto seguire tutte le fasi del lavoro realizzato in una delle sale del museo, fanno di questo restauro un caso esemplare. La decisione di prestare l’opera, restituita ad Andrea Mantegna, a intervento conservativo concluso alla National Gallery di Londra è il degno coronamento di un luminoso percorso di ricerca”.
Già, perché oltre a rendere giustizia a un raffinato frutto della maturità del suo autore, il restauro e le indagini preliminari hanno consentito di ricavare un’eccezionale mole di informazioni sull’artista – che all’Accademia Carrara è presente anche con la magnifica tempera della Madonna con Bambino - e sul suo modo di dipingere. Per saperne di più non resta che partecipare all’incontro con chi del “Mantegna ritrovato” conosce ormai ogni dettaglio, previsto per le 20.30 di domani.
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