L'immagine della tela scelta da Sgarbi come copertina del catalogo della rassegna
Un Guido Reni di recente attribuzione nella mostra “Da Cimabue a Morandi”

Fortuna, Guido Reni
L.Sanfelice
12/02/2015
Bologna - La mostra “Da Cimabue a Morandi”, promossa da Genus Bononiae e curata da Vittorio Sgarbi aprirà il 14 febbraio a Palazzo Fava e, tra le oltre 180 opere (dipinti e sculture) provenienti da chiese, istituzioni e importanti collezioni private per mettere in risalto la specificità di Bologna nella storia dell’arte italiana ed europea per oltre sette secoli, dal Medioevo all’età barocca, i visitatori avranno occasione di ammirare un capolavoro recentemente attribuito a Guido Reni.
FOTO: Da Cimabue a Morandi. In Mostra a Palazzo Fava i tesori di Bologna
Tra la Santa Cecilia di Raffaello, dipinti di Giotto, opere di Parmigianino, Annibale, Carracci, Guercito, Niccolò dell’Arca, e i lavori di molti altri artisti conosciuti in tutto il mondo, ci sarà anche “Fortuna”, tela proveniente dall’Accademia nazionale di San Luca a Roma, che su illustre parere di Sir Denis Mahon e Stephen Pepper, era stata inizialmente presentata come mano di Giovanni Andrea Sirani con ritocchi di Guido Reni e che durante un recente restauro di carattere conservativo, dopo una serie di indagini e successivi approfondimenti, ha invece rivelato un più incisivo intervento del maestro bolognese.
Studi hanno infatti accertato che il dipinto fu realizzato da Antonio Giarola nell’atelier di Guido Reni per monsignor Altoviti, e che lo stesso Reni decise di ritoccarlo per renderlo autografo con l’intenzione di fare dispetto all’abate Gavotti, proprietario della prima versione della “Fortuna”, colpevole di aver disatteso alcune indicazioni del pittore.
Vittorio Sgarbi ha scelto proprio l’immagine di questo quadro per la copertina del catalogo della rassegna.
Consulta anche:
Scheda della mostra "Da Cimabue a Morandi. Felsina pittrice"
Guida d'arte di Bologna
FOTO: Da Cimabue a Morandi. In Mostra a Palazzo Fava i tesori di Bologna
Tra la Santa Cecilia di Raffaello, dipinti di Giotto, opere di Parmigianino, Annibale, Carracci, Guercito, Niccolò dell’Arca, e i lavori di molti altri artisti conosciuti in tutto il mondo, ci sarà anche “Fortuna”, tela proveniente dall’Accademia nazionale di San Luca a Roma, che su illustre parere di Sir Denis Mahon e Stephen Pepper, era stata inizialmente presentata come mano di Giovanni Andrea Sirani con ritocchi di Guido Reni e che durante un recente restauro di carattere conservativo, dopo una serie di indagini e successivi approfondimenti, ha invece rivelato un più incisivo intervento del maestro bolognese.
Studi hanno infatti accertato che il dipinto fu realizzato da Antonio Giarola nell’atelier di Guido Reni per monsignor Altoviti, e che lo stesso Reni decise di ritoccarlo per renderlo autografo con l’intenzione di fare dispetto all’abate Gavotti, proprietario della prima versione della “Fortuna”, colpevole di aver disatteso alcune indicazioni del pittore.
Vittorio Sgarbi ha scelto proprio l’immagine di questo quadro per la copertina del catalogo della rassegna.
Consulta anche:
Scheda della mostra "Da Cimabue a Morandi. Felsina pittrice"
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