Brescia riapre il Capitolium e porta in mostra il secolo breve

Novecento mai visto. Opere dalle collezioni bresciane. Da De Chirico a Cattelan e oltre
 

11/02/2013

Brescia - Brescia sta per vivere una stagione di grandi ritorni. Il primo è quello del Capitolium che, dal 7 marzo, riapre le sue porte al pubblico con un nuovo, suggestivo allestimento multimediale progettato dai videoartisti di Studio Azzurro. La città recupera così quel tesoro di età imperiale riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità e i cui resti, situati nella zona del Monastero benedettino di Santa Giulia, sede dell'omonimo museo civico, vennero riportati alla luce tra il 1823 e il 1826 per volontà dei membri dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti, grazie a una sottoscrizione pubblica. 
Oltre all'antico, però, la città riscopre anche il contemporaneo con l'evento "Novecento mai visto": dall'8 marzo al 30 giugno 2013, infatti, arriva per la prima volta in Italia una fra le collezioni d’arte contemporanea più importanti d’Europa: la collezione Daimler, che, conta circa duemila opere di oltre settecento artisti internazionali, duecento delle quali saranno esposte nel Museo di Santa Giulia nella mostra "Capolavori dalla Daimler Art Collection. From Albers to Warhol to (now)".
 
E non solo: perché per l'occasione lascerà i depositi del museo, dove fu relegata nel 1972 per far posto alle collezioni archeologiche e medievali, la prestigiosa raccolta pubblica che darà vita alla mostra "Opere dalle collezioni bresciane. Da de Chirico a Cattelan e oltre".  Tornerà così accessibile al pubblico, dopo oltre 40 anni di oblio, una tra le maggiori raccolte italiane pubbliche d'arte contemporanea, arricchita, per l'occasione, da prestiti di opere, diverse delle quali mai esposte prima, provenienti da importanti collezioni private della città.
Nicoletta Speltra 

 

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