Tante le attività culturali nell’antica Brixia romana

La lunga estate di Brescia, tra mostre all'aperto, visite guidate, cinema sotto le stelle

Photo Cristian Penocchio I Courtesy Comune di Brescia
 

Samantha De Martin

26/07/2024

Brescia - Praticare Tai Chi nel Viridarium del Museo di Santa Giulia, con la consapevolezza che l’incontro con la storia, l’arte e la cultura possa apportare benessere rigenerante. Esplorare i sotterranei, solitamente chiusi al pubblico, della Torre dei Prigionieri, dei Francesi e Coltrina, nel Castello di Brescia, o ammirare gli scatti del fotografo Antonio Lorenzo Predali grazie a una mostra diffusa per le vie del comune di Marone.
Accade a Brescia, dove l’estate invita a uscire dalle sale dei musei per godere dell’arte e della bellezza en plein air, grazie a una ricca agenda di iniziative che, tra mostre diffuse, cinema all’aperto, laboratori per famiglie, consentono di godere dell’arte in modo alternativo.

Una mostra diffusa dedicata a Giuseppe Bergomi
Fino al 1° dicembre una mostra diffusa tra i chiostri di San Salvatore e di Santa Maria in Solario del Museo di Santa Giulia e le sale del Grande miglio in Castello indaga il lavoro di Giuseppe Bergomi, artista bresciano tra i maggiori esponenti della scultura figurativa contemporanea. Giuseppe Bergomi. Sculture 1982 / 2024, curata da Fondazione Brescia Musei, abbraccia 84 opere in terracotta e in bronzo, realizzate lungo l’arco di tutta la carriera dell’artista.
In Santa Giulia, il dialogo con gli spazi del Corridoio Unesco si pone in ideale continuità con l’esperienza di Palcoscenici archeologici, che ha portato artisti come Francesco Vezzoli, Emilio Isgrò e Fabrizio Plessi a confrontarsi con le architetture del complesso monumentale di Santa Giulia e del Parco Archeologico.
Partendo dal 1978 - anno in cui Bergomi, fresco di diploma all’accademia di Brera, esordisce alla Galleria dell’Incisione con una mostra di soli dipinti - fino all’inizio della parabola nell’ambito della scultura, nel 1982, con la prima serie di terrecotte policrome, dalla fase a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta del secolo scorso, ai Duemila, che assistono al passaggio dalla terracotta al bronzo, la mostra attraversa la carriera del grande artista. Negli anni più recenti Bergomi accetta la sfida di confrontarsi con la statuaria pubblica come testimoniano Uomini, delfini, parallelepipedi realizzata nel 2000 per l’acquario di Nagoya in Giappone, o il monumento dedicato a Cristina Trivulzio di Belgiojoso, la prima scultura pubblica mai dedicata a Milano a una donna.


Giuseppe Bergomi, Ilaria con cuffia e spugna, 1997. Bronzo policromo

A Marone gli scatti di Antonio Lorenzo Predali
Per ripercorrere le tradizioni sebine degli anni Cinquanta e la cultura sul lago d’Iseo basta recarsi a Marone, a circa trenta chilometri da Brescia, dove la mostra diffusa PERCORSI – La fotografia sul lago, allestita tra le vie del centro, omaggia il lavoro del fotografo Antonio Lorenzo Predali. Nativo di Marone, attivo come fotografo dai primi anni del Novecento, Predali è stato “Testimone” dell’evoluzione di una società che ha vissuto il dramma della guerra, interpretandone con lucida puntualità i momenti più significativi negli ambiti del lavoro, del tempo libero, delle cerimonie e della trasformazione edilizia. Inserita nell’ambito di Testimoni, VII edizione del Brescia Photo Festival, la mostra anticipa il futuro Archivio storico fotografico Predali, un museo interamente dedicato alla fotografia, che l’amministrazione comunale sta realizzando all’interno dell’ex opificio Cittadini posto sulle rive del lago.

Il cinema sotto le stelle si accende con "Eden d’estate"
Dalla fotografia allo spettacolo sotto le stelle. La rilettura di un grande classico della settima arte va in scena giovedì 1° agosto nel Parco del Viridarium del Museo di Santa Giulia. Bergamo Film Meeting Onlus e Fondazione Brescia Musei - Cinema Nuovo Eden invitano il pubblico alla sonorizzazione dal vivo di Die Puppe /La bambola di carne (1919) - gioiello di humour nero e anti-misoginia, diretto da Ernst Lubitsch che sfoggia tutta la sua sfrenata creatività tra malcelato erotismo e un pizzico di anticlericalismo - a opera del chitarrista e compositore torinese Paolo Spaccamonti e di Ramon Moro alla tromba e al flicorno. L’appuntamento di Brescia rientra nella rassegna “L’EDEN D'ESTATE. Il cinema al Museo”, l’arena estiva del cinema Nuovo Eden, che porta a Brescia, fino all’8 settembre, ben 83 film e numerosi eventi tra cultura e arte, tra incontri con i critici, visite guidate, cult movie e film in lingua originale.

We love Castello
Arroccato sul colle Cidneo, il Castello di Brescia è uno dei più affascinanti complessi fortificati d’Italia e il secondo più grande d’Europa, che presenta ancora oggi i segni delle diverse dominazioni. Grazie all’iniziativa We love Castello, fino al prossimo 8 settembre, la monumentale fortezza si anime grazie a un ricco programma di appuntamenti dedicati all’arte, alla cultura e alla musica, per un’estate all’aria aperta con manifestazioni rivolte a giovani e famiglie.
Sarà inoltre possibile visitare fino alle 19, con orario prolungato, il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia e il Museo delle Armi Luigi Marzoli grazie a visite guidate in compagnia degli amici a quattro zampe, e in passeggino (5 settembre ore 17.30) per i piccoli visitatori.
Dal trekking per famiglie alla scoperta di piccoli antri naturali dove idealmente potrebbero vivere piccole creature fantastiche (sabato 27 luglio ore 10.30) al divertente laboratorio per creare sorprendenti souvenir del Risorgimento (11 agosto ore 15.30) piacevoli scoperte attendono grandi e piccoli al Castello.
Domenica 8 settembre alle 15.30 l’iniziativa “I fiori sono giganti” vedrà adulti e bambini lavorare assieme sul segreto della forma dei fiori, dall’osservazione oggettiva all’astrazione, traendo ispirazione dai monumentali dipinti della grande artista americana Giorgia O’Keeffe.

Il Vittoriale degli italiani omaggia la fotografia
Da Brescia un percorso in auto di un’ora conduce nella suggestiva cornice del Vittoriale di Gardone Riviera. Fino al 30 settembre lo sguardo di dieci fotografe - Maria Vittoria Backhaus, Mariagrazia Beruffi, Patrizia Bonanzinga, Giusy Calia, Silvia Camporesi, Alessandra Chemollo, Caterina Matricardi, Luisa Menazzi Moretti, Antonella Monzoni, Ramona Zordini – racconta in modo originale la casa di Gabriele D’Annunzio, nell’ambito della mostra “Il Vittoriale delle italiane”. La collettiva inaugura Il Golfo Nascosto, un nuovo spazio espositivo al di sotto delle gradinate dell’anfiteatro, mentre alcune opere rimarranno in permanenza al Vittoriale, ad arricchire il grande museo a cielo aperto dedicato all’arte contemporanea italiana, ospitato all'interno del suo Parco. L’iniziativa rientra nella cornice del Brescia Photo Festival, giunto alla VII edizione, che ha visto la collaborazione tra Fondazione Brescia Musei e la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (BS) nel segno della sinergia già avviata lo scorso anno.


Caterina Matricardi, Ritratto di Gabriele d'Annunzio, 2024

La magica cornice del Vittoriale accoglierà inoltre il Festival della Bellezza con “Sonia Bergamasco. La Duse e noi. Ritratto plurale di un’artista” (il 1° agosto alle 21 all’Anfiteatro del Vittoriale) e con lo spettacolo di Massimo Cacciari, Immagine e parola (il 2 agosto alle 21).

Il 3, 10, 13 e 17 agosto dalle ore 21 andranno in scena i Notturnali, visite serali alla dimora del Vate e al Parco, accompagnati da una romantica illuminazione. Il 9 agosto alle 21 gli amanti delle colonne sonore dei film più belli si diletteranno con l’omaggio a Ennio Morricone.

Uno sguardo all’autunno
Lasciamo temporaneamente l’agenda estiva per volgere la mente alle mostre di punta del prossimo autunno.
Dal 24 settembre al 2 marzo, il progetto Massimo Sestini. Zenit della fotografia guiderà gli appassionati tra gli oltre quarant’anni di carriera del fotografo che ha documentato i principali episodi della storia italiana contemporanea, dalla strage di Capaci al naufragio della Costa Concordia. L’autore del celebre scatto Mare Nostrum, immagine simbolo dei viaggi della speranza, selezionata tra le Top 10 images of 2014 da TIME, è a Brescia con temi a lui cari, come il funerale di Giovanni Paolo II, il funerale di Benedetto XVI, il Covid e molto altro.
Il titolo della rassegna, Zenit della fotografia, allude alla capacità dell’artista, prima dell’avvento dei droni, di riconoscere il potere intrinseco della fotografia aerea e acrobatica della quale è diventato uno dei maestri indiscussi.
In occasione della mostra Sestini ha realizzato per Brescia una fotografia inedita che rende omaggio a due icone della città: Brixia Parco archeologico di Brescia romana e la 1000 Miglia.


Mare Nostrum © Massimo Sestini

Come si viveva nel Cinquecento in una delle città più popolose dell’Europa moderna? Quali mode erano in auge e a quali santi si era devoti? Come ci vestiva e come ci si faceva ritrarre? Su queste e altre curiosità farà luce una nuova mostra di Fondazione Brescia Musei, attesa a Brescia, al Museo di santa Giulia, dal 18 ottobre al 16 febbraio. Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552, questo il titolo del percorso a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza e Enrico Valseriati, presenterà oltre 50 opere d’arte, con prestiti nazionali e internazionali, provando a restituire al pubblico di oggi lo spirito di un’epoca.
Il percorso spiegherà anche perché la pittura abbia raggiunto risultati sorprendenti, facendosi linguaggio precursore di maestri come Moroni e Caravaggio. Tormentato da tensioni religiose e dai drammi della guerra, il Cinquecento bresciano si fa spazio in mostra attraverso dipinti, libri, armi, strumenti musicali, testimoni di un periodo che si apre con il brutale Sacco della città (1512), con la crisi sociale, economica, morale che ne consegue, per proseguire con la rinascita e con un nuovo tempo di pace e prosperità.
Ospite d'eccezione sarà il ritratto di Fortunato Martinengo, nobile bresciano nato nel 1512 e morto nel 1552, dipinto da Moretto e in mostra grazie allo straordinario prestito dalla National Gallery di Londra. Il pubblico avrà l’opportunità di ammirare un capolavoro caratterizzato da quella melanconia, trasognata e misteriosa, che sintetizza lo spirito del tempo.



Giovanni Girolamo Savoldo, Riposo durante la fuga in Egitto, 1540 circa, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo | Courtesy Fondazione Brescia Musei 

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