Dall’antico al contemporaneo, una stagione ricca di sorprese
Dodici mesi per viaggiare nell’arte: ecco i prossimi progetti degli Uffizi
Sala dei Niobidi, Gallerie degli Uffizi. Credits Gallerie degli Uffizi
Francesca Grego
07/08/2019
Firenze - Dai capolavori della classicità alle novità del contemporaneo, l’arte si svela in tutte le sue sfumature nella prossima stagione espositiva delle Gallerie degli Uffizi. Il museo fiorentino ha appena presentato le mostre dei 12 mesi a venire in un programma denso di progetti ad alto tasso di ricerca, pensato per incontrare il gusto e gli interessi dei visitatori più diversi.
La grande scultura antica con ritrovamenti freschi di scavo, la pittura romantica, la natura vista da una protagonista del Seicento al femminile affiancano preziosi codici miniati sottratti al crimine organizzato, lo sguardo spregiudicato di Pietro Aretino sul Rinascimento e perfino un excursus nella storia delle calzature, fino a dipinti concepiti da uno dei più celebri pittori tedeschi contemporanei appositamente per gli spazi di Palazzo Pitti, da qualche tempo al centro di un progetto di valorizzazione.
Gli spunti per solleticare la curiosità non mancano di certo. Scopriamoli nei dettagli con un occhio al calendario.
Le mostre d’autunno
L’autunno 2019 è pronto a partire all’insegna della varietà. Se dal 18 settembre Plasmato dal fuoco. La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici punta l’attenzione sui capolavori del Barocco con nuove scoperte e acquisizioni, Neo Rauch. Opere dal 2006 al 2019(16 ottobre-12 gennaio) presenta per la prima volta in Italia una pittura dal sapore contemporaneo ed enigmatico, in dialogo con gli ambienti dell’Andito degli Angioini ma capace di fondere, nella Germania Est post riunificazione, ispirazioni provenienti dal Romanticismo tedesco, dal Realismo socialista e dal Surrealismo. Dal 26 novembre, poi, Pietro Aretino e l’arte del Rinascimentoesplorerà l’epoca d’oro della “Maniera Moderna” inseguendo le orme del controverso poeta: da Tiziano, artefice di un famoso ritratto, a Michelangelo e Raffaello, una stagione cruciale dell’arte si racconta attraverso dipinti e sculture, ma anche arazzi, libri antichi e preziosi esemplari di arti applicate.
Il viaggio continua con I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimento (10 dicembre- 8 marzo): tra i progetti dei Sangallo, di Giorgio Vasari, Carlo Maderno e Michelangelo, e poi dipinti, incisioni e una serie di installazioni multimediali interattive, si dipana un itinerario alla scoperta di capolavori capaci di incarnare insieme l’amore per l’antico e l’anelito verso una nuova cultura della decorazione.
Il fascino dell’archeologia caratterizza un altro appuntamento chiave di dicembre. Si tratta di Il mito ritrovato. I Niobidi dagli Horti Lamiani e dalla Villa di Valerio Messalla Corvino a confronto, che animerà una delle sale più amate degli Uffizi – quella di Niobe per l’appunto – con le statue dei Niobidi rinvenute nel 2013 nei pressi di Ciampino. La terribile leggenda di Niobe punita dall’ira di Artemide insieme ai suoi figli rivive nel dialogo tra i ritrovamenti recenti e i celebri marmi della collezione medicea, in una narrazione che spazia tra le suggestioni del mito, la propaganda di Augusto, la storia di interessanti scoperte e la straordinaria ricchezza scultorea della Roma imperiale.
La fine dell’anno segna inoltre l’esordio di uno dei progetti più originali della stagione: dal 16 dicembre Ai piedi degli dei. Le calzature dal mondo classico al contemporaneo ci farà viaggiare nel tempo e nello spazio, tra i Greci e l’archeologia del Nord Europa fino al Novecento, per indagare l’attrazione esercitata dalla calzatura antica nella moda e nel cinema: le rappresentazioni rinvenute su vasi, rilievi e statue incontreranno le creazioni di grandi stilisti e cult cinematografici come Cleopatra e Quo Vadis, Ben Hur e Il Gladiatore.
Gli appuntamenti del 2020
Il 2020 si aprirà invece con l’omaggio alla pittura di due artisti speciali, ma ancora poco noti al grande pubblico. ‘La grandezza dell’universo’ nell’arte di Giovanna Garzoni(6 marzo-7 giugno) solleverà il sipario su una singolare interprete dell’epoca barocca. Discostandosi dai modelli femminili del tempo, la Garzoni viaggiò a lungo, accedendo alle più prestigiose collezioni di curiosità del Seicento. Tra prestiti importanti e capolavori delle collezioni degli Uffizi, scopriremo come mescolasse nei suoi dipinti immagini di porcellane cinesi, nautili del Pacifico, zucche e fiori messicani, piante del Sud America e cani da salotto inglesi, con l’obiettivo di stupire e divertire il pubblico colto e curioso delle corti.
La mostra Giuseppe Bezzuoli (1789-1855). Un grande protagonista della pittura romanticapunterà invece i riflettori su una figura dell’Ottocento italiano che merita di essere riscoperta (2 aprile-31 luglio). Nei quadri di Bezzuoli le suggestioni della storia e del ritratto incontrano nuove interpretazioni di alcuni topos dell’immaginario collettivo: tutto da ammirare, per esempio, Eva tentata dal serpente, recentemente acquistato dagli Uffizi, dove la prima donna flirta con il rettile diabolico seduta nel bosco in tutta la sua nudità, dieci anni prima dello scandaloso Déjeuner sur l’herbe di Manet. Da non perdere il confronto con opere coeve di Hayez, Ingres, Thomas Cole, Giovanni Fattori.
Dal 3 marzo al 23 giugno, poi, i visitatori degli Uffizi potranno ammirare particolari tesori di carta. Manoscritti e miniature recuperati dal Nucleo Tutela del Patrimonio di Firenze presenterà nella Sala delle Nicchie di Palazzo Pitti antichi codici e pagine miniate trafugate e ritrovate grazie all’impegno dei Carabinieri impegnati nella difesa dell’arte, in un percorso interdisciplinare che documenterà i metodi utilizzati dagli studiosi per ricostruire la storia di oggetti spesso manomessi allo scopo di favorirne il commercio illegale.
Infine, a partire dal prossimo 26 maggio, la Limonaia grande del Giardino di Boboli ospiterà un progetto espositivo dedicato all’antica città di Hierapolis, nell’odierna Turchia. Hierapolis, Signora delle Ninfe. Miti e realtà di una città dell’Asiaripercorrerà la storia del fiorente centro dell’Impero romano e poi bizantino attraverso numerosi reperti provenienti dalle necropoli locali, dal Museo Archeologico di Pamukkale, dai magazzini della Missione archeologica italiana nonché da musei italiani ed europei. Ricostruzioni virtuali e grafiche accompagneranno il pubblico alla scoperta di pregevoli monumenti come il tempio di Apollo, il teatro, i ninfei e le terme, fino a tratteggiare un ritratto dinamico della città dal punto di vista dell’arte, della società, della religione o del suo ruolo negli scambi tra le civiltà del mondo antico.
Spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Con questa scelta di mostre abbiamo tenuto in considerazione tutte le categorie di visitatori. Abbiamo pensato di incuriosirli, di coinvolgerli nella discussione su problemi scottanti come il furto di opere d’arte (i codici miniati) e la tutela (i soffitti del Rinascimento); abbiamo voluto trasportarli dall’Asia Minore dell’antichità al mondo degli intellettuali del Rinascimento; farli spaziare dal mito dei Niobidi all’angoscioso campionario umano di Neo Rauch, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea in Europa; far dialogare le sculture della grande stagione barocca fiorentina con gli eventi che accadono adesso in città, come la Biennale di Palazzo Corsini. Tutto si basa su ricerche nuove, e spesso anche su acquisti recenti delle Gallerie degli Uffizi, che nei confronti della città, dei visitatori e dei giovani continuano ad attivare un dialogo propositivo. Negli spazi del Museo e del Giardino di Boboli le mostre diventano così uno scambio di idee e un’occasione di crescita consapevole”.
La grande scultura antica con ritrovamenti freschi di scavo, la pittura romantica, la natura vista da una protagonista del Seicento al femminile affiancano preziosi codici miniati sottratti al crimine organizzato, lo sguardo spregiudicato di Pietro Aretino sul Rinascimento e perfino un excursus nella storia delle calzature, fino a dipinti concepiti da uno dei più celebri pittori tedeschi contemporanei appositamente per gli spazi di Palazzo Pitti, da qualche tempo al centro di un progetto di valorizzazione.
Gli spunti per solleticare la curiosità non mancano di certo. Scopriamoli nei dettagli con un occhio al calendario.
Le mostre d’autunno
L’autunno 2019 è pronto a partire all’insegna della varietà. Se dal 18 settembre Plasmato dal fuoco. La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici punta l’attenzione sui capolavori del Barocco con nuove scoperte e acquisizioni, Neo Rauch. Opere dal 2006 al 2019(16 ottobre-12 gennaio) presenta per la prima volta in Italia una pittura dal sapore contemporaneo ed enigmatico, in dialogo con gli ambienti dell’Andito degli Angioini ma capace di fondere, nella Germania Est post riunificazione, ispirazioni provenienti dal Romanticismo tedesco, dal Realismo socialista e dal Surrealismo. Dal 26 novembre, poi, Pietro Aretino e l’arte del Rinascimentoesplorerà l’epoca d’oro della “Maniera Moderna” inseguendo le orme del controverso poeta: da Tiziano, artefice di un famoso ritratto, a Michelangelo e Raffaello, una stagione cruciale dell’arte si racconta attraverso dipinti e sculture, ma anche arazzi, libri antichi e preziosi esemplari di arti applicate.
Il viaggio continua con I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimento (10 dicembre- 8 marzo): tra i progetti dei Sangallo, di Giorgio Vasari, Carlo Maderno e Michelangelo, e poi dipinti, incisioni e una serie di installazioni multimediali interattive, si dipana un itinerario alla scoperta di capolavori capaci di incarnare insieme l’amore per l’antico e l’anelito verso una nuova cultura della decorazione.
Il fascino dell’archeologia caratterizza un altro appuntamento chiave di dicembre. Si tratta di Il mito ritrovato. I Niobidi dagli Horti Lamiani e dalla Villa di Valerio Messalla Corvino a confronto, che animerà una delle sale più amate degli Uffizi – quella di Niobe per l’appunto – con le statue dei Niobidi rinvenute nel 2013 nei pressi di Ciampino. La terribile leggenda di Niobe punita dall’ira di Artemide insieme ai suoi figli rivive nel dialogo tra i ritrovamenti recenti e i celebri marmi della collezione medicea, in una narrazione che spazia tra le suggestioni del mito, la propaganda di Augusto, la storia di interessanti scoperte e la straordinaria ricchezza scultorea della Roma imperiale.
La fine dell’anno segna inoltre l’esordio di uno dei progetti più originali della stagione: dal 16 dicembre Ai piedi degli dei. Le calzature dal mondo classico al contemporaneo ci farà viaggiare nel tempo e nello spazio, tra i Greci e l’archeologia del Nord Europa fino al Novecento, per indagare l’attrazione esercitata dalla calzatura antica nella moda e nel cinema: le rappresentazioni rinvenute su vasi, rilievi e statue incontreranno le creazioni di grandi stilisti e cult cinematografici come Cleopatra e Quo Vadis, Ben Hur e Il Gladiatore.
Gli appuntamenti del 2020
Il 2020 si aprirà invece con l’omaggio alla pittura di due artisti speciali, ma ancora poco noti al grande pubblico. ‘La grandezza dell’universo’ nell’arte di Giovanna Garzoni(6 marzo-7 giugno) solleverà il sipario su una singolare interprete dell’epoca barocca. Discostandosi dai modelli femminili del tempo, la Garzoni viaggiò a lungo, accedendo alle più prestigiose collezioni di curiosità del Seicento. Tra prestiti importanti e capolavori delle collezioni degli Uffizi, scopriremo come mescolasse nei suoi dipinti immagini di porcellane cinesi, nautili del Pacifico, zucche e fiori messicani, piante del Sud America e cani da salotto inglesi, con l’obiettivo di stupire e divertire il pubblico colto e curioso delle corti.
La mostra Giuseppe Bezzuoli (1789-1855). Un grande protagonista della pittura romanticapunterà invece i riflettori su una figura dell’Ottocento italiano che merita di essere riscoperta (2 aprile-31 luglio). Nei quadri di Bezzuoli le suggestioni della storia e del ritratto incontrano nuove interpretazioni di alcuni topos dell’immaginario collettivo: tutto da ammirare, per esempio, Eva tentata dal serpente, recentemente acquistato dagli Uffizi, dove la prima donna flirta con il rettile diabolico seduta nel bosco in tutta la sua nudità, dieci anni prima dello scandaloso Déjeuner sur l’herbe di Manet. Da non perdere il confronto con opere coeve di Hayez, Ingres, Thomas Cole, Giovanni Fattori.
Dal 3 marzo al 23 giugno, poi, i visitatori degli Uffizi potranno ammirare particolari tesori di carta. Manoscritti e miniature recuperati dal Nucleo Tutela del Patrimonio di Firenze presenterà nella Sala delle Nicchie di Palazzo Pitti antichi codici e pagine miniate trafugate e ritrovate grazie all’impegno dei Carabinieri impegnati nella difesa dell’arte, in un percorso interdisciplinare che documenterà i metodi utilizzati dagli studiosi per ricostruire la storia di oggetti spesso manomessi allo scopo di favorirne il commercio illegale.
Infine, a partire dal prossimo 26 maggio, la Limonaia grande del Giardino di Boboli ospiterà un progetto espositivo dedicato all’antica città di Hierapolis, nell’odierna Turchia. Hierapolis, Signora delle Ninfe. Miti e realtà di una città dell’Asiaripercorrerà la storia del fiorente centro dell’Impero romano e poi bizantino attraverso numerosi reperti provenienti dalle necropoli locali, dal Museo Archeologico di Pamukkale, dai magazzini della Missione archeologica italiana nonché da musei italiani ed europei. Ricostruzioni virtuali e grafiche accompagneranno il pubblico alla scoperta di pregevoli monumenti come il tempio di Apollo, il teatro, i ninfei e le terme, fino a tratteggiare un ritratto dinamico della città dal punto di vista dell’arte, della società, della religione o del suo ruolo negli scambi tra le civiltà del mondo antico.
Spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Con questa scelta di mostre abbiamo tenuto in considerazione tutte le categorie di visitatori. Abbiamo pensato di incuriosirli, di coinvolgerli nella discussione su problemi scottanti come il furto di opere d’arte (i codici miniati) e la tutela (i soffitti del Rinascimento); abbiamo voluto trasportarli dall’Asia Minore dell’antichità al mondo degli intellettuali del Rinascimento; farli spaziare dal mito dei Niobidi all’angoscioso campionario umano di Neo Rauch, uno dei protagonisti dell’arte contemporanea in Europa; far dialogare le sculture della grande stagione barocca fiorentina con gli eventi che accadono adesso in città, come la Biennale di Palazzo Corsini. Tutto si basa su ricerche nuove, e spesso anche su acquisti recenti delle Gallerie degli Uffizi, che nei confronti della città, dei visitatori e dei giovani continuano ad attivare un dialogo propositivo. Negli spazi del Museo e del Giardino di Boboli le mostre diventano così uno scambio di idee e un’occasione di crescita consapevole”.
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