Grazie al contributo di Friends of Florence e di due mecenati

Un nuovo allestimento per il Monetiere del Museo archeologico Nazionale di Firenze

Ducato in oro di Francesco Giacinto Savoia (reggenza di M. Cristina, 1637-38), dal ripostiglio di Borgo S. Lorenzo. Courtesy Friends of Florence
 

Samantha De Martin

11/02/2019

Firenze - Accoglie circa 60mila monete di oro, argento, bronzo, rame ed elettro, che documentano le più belle e le più importanti emissioni di tutte le città greche del Mediterraneo, dalla Magna Graecia al mondo etrusco e romano, alle quali si affiancano oltre 400 medaglioni e grandi medaglie di bronzo del IV e V sec. d.C.
È il Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, una delle più grandi e importanti raccolte di monete antiche visibili in Italia, al centro di un nuovo allestimento che, come spiega il direttore del Polo museale della Toscana, Stefano Casciu, “racconta attraverso i secoli la passione per la numismatica coltivata sin dal Quattrocento dai Medici, e proseguita poi dagli Asburgo-Lorena, dai Savoia e da molti altri collezionisti sino al Novecento”.

Grazie ai mecenati Laura e Jack Winchester, a Simonetta Brandolini d’Adda e ai Friends of Florence, il Museo Archeologico di Firenze si arricchisce di un nuovo fondamentale settore che permetterà al pubblico e agli studiosi di approfondire le conoscenze relative al mondo antico, attraverso una delle sue espressioni più significative.

Accolti in una delle stanze private di Maria Maddalena de’ Medici, tra affreschi e arazzi cinque-settecenteschi, in un allestimento completamente rinnovato, gli oltre 2000 esemplari selezionati dagli esperti sono distribuiti in 34 vetrine e accompagnati da testi e didascalie in doppia lingua.

Il nucleo più antico dell’attuale Monetiere è stato individuato nella collezione di monete e medaglie raccolte da Piero de’ Medici il Gottoso e in seguito passate a suo figlio Lorenzo il Magnifico che raddoppiò la collezione paterna. Come testimonia Francesco Valori, biografo del Magnifico, nel 1471, “coloro che volevano affezionarselo, avevano cura di portargli o di mandargli delle medaglie preziose”.

Col tempo le significative donazioni di privati mecenati trasformarono il Medagliere Granducale nell’attuale Monetiere del Museo Archeologico che custodisce oggi decine di ripostigli di monete antiche, medievali e moderne, rinvenuti nel sottosuolo toscano dal 1763 al 1984. 


Leggi anche:


• La tavola di Sant'Antonio abate torna nella Basilica di San Lorenzo dopo un complesso restauro

COMMENTI