Dal 18 marzo al Museo di San Domenico di Forlì
Quando l'arte incontrò la moda. Dalla Rivoluzione Francese al '68, un viaggio lungo 300 opere
Giorgio De Chirico, Autunno, 1935. Olio su tela, 72,8 x 59,8 cm. Milano, Museo del Novecento
Francesca Grego
16/02/2023
Forlì-Cesena - Le strade dell’arte e quelle della moda si sono spesso incrociate esaltandosi a vicenda: se i grandi stilisti hanno attinto a piene mani dal regno della pittura per dar vita a collezioni di grande bellezza, non sono pochi i pittori e gli scultori che hanno fissato lo stile del loro tempo in opere dal fascino irresistibile. Spingendosi ancora più in là, alcuni artisti si sono cimentati nel design di abiti e accessori con esiti di forte impatto. La storia dell’incontro tra due mondi apparentemente distanti sta per andare in scena al Museo di San Domenico di Forlì nella mostra L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni. 1789-1968.
Testimoni di questa avvincente avventura saranno oltre 300 opere in arrivo da musei italiani e internazionali - il Musée d’Orsay di Parigi, il Belvedere, la Klimt Foundation e il MAK di Vienna, la Reggia di Versailles, il Museum National di Cracovia, le Gallerie degli Uffizi e il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti di Firenze, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Pinacoteca di Brera e il Museo Poldi Pezzoli di Milano, il MART di Rovereto, il Museo di Capodimonte tra gli altri - nonché da collezioni private e dagli archivi di note case di moda, da Armani a Prada, da Valentino a Dior.
James Tissot, Il ballo (Evening), 1878 circa. Olio su tela, 91 x 51 cm. Parigi, Musée d’Orsay
Protagonisti dell’esposizione saranno pittori come Tintoretto e Piet Mondrian, Francesco Hayez e Giacomo Balla, Giovanni Boldini, Giorgio De Chirico ed Henri Matisse, a confronto con gli abiti di Mariano Fortuny, Paul Poiret, Coco Chanel, Salvatore Ferragamo, Giorgio Armani, Christian Dior, Yohij Yamamoto, Cristobal Balenciaga, Prada, Gucci.
Dipinti, sculture, abiti, accessori d’epoca e contemporanei si mescoleranno in un percorso costruito nel segno del confronto. A partire dal Settecento e in particolare dalla Rivoluzione Francese, che cambiò radicalmente anche il mondo dell’abito, viaggeremo tra i più importanti movimenti artistici europei, dai Romantici ai Macchiaioli, dagli Impressionisti ai Simbolisti, per finire con il caleidoscopico immaginario delle avanguardie novecentesche capeggiate dai Futuristi. Al centro della scena, quella terra di confine “dove l’arte rispecchia, crea e si fa moda, mentre la moda appartiene definitivamente al regno delle arti”, scrivono i curatori del progetto.
Fortunato Depero, Gilet - Panciotto di Marinetti, 1923 - 1924. Tarsia di stoffe colorate in panno di lana. Torino, Collezione Ugo Nespolo
Tra le opere esposte troveremo meraviglie come il Ritratto dell’avvocato Carlo Manna di Umberto
Boccioni, il Ritratto di Emiliana Concha de Ossa di Giovanni Boldini, la Grande composizione A con nero, rosso, grigio giallo e blu di Piet Mondrian, Donna e anemoni di Henry Matisse, ma anche due completi ricamati di Giorgio Armani, il Panciotto di Marinetti di Fortunato Depero, la camicia Orlando di Gianfranco Ferré, il Delphos in seta con sopravveste in velluto di Mariano Fortuny in dialogo con una Kore del II secolo e un abito da sera inedito di Elsa Schiaparelli.
Henri Matisse, Donna e anemoni (Femme et anémones), 1920-1921. Olio su tela, 56 x 70,5 cm. Torino, Pinacoteca Agnelli
Opera dopo opera, scopriremo“la moda dipinta, ritratta, scolpita, realizzata dai grandi artisti. L’abito che modella, nasconde, dissimula e promette il corpo. L’abito come segno di potere, di ricchezza, di riconoscimento, di protesta. Come cifra distintiva di uno stato sociale o identificativa di una generazione. La moda come opera e comportamento. L’arte come racconto e come sentimento del tempo”.
Anselmo Bucci, Rosa Rodrigo (la bella),1923-1925. Olio su tela, 72 x 60. Matteo Maria Marpelli Arte Moderna e Contemporanea
Diretta da Gianfranco Brunelli e curata da Cristina Acidini, Enrico Colle, Fabiana Giacomotti e Fernando Mazzocca, L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni. 1789-1968 sarà visitabile al Museo di San Domenico di Forlì dal 18 marzo al 2 luglio 2023.
Giovanni Boldini (1842 - 1931), Il pastello bianco - Emiliana Concha de Ossa, 1888. Pastello su carta riportato su tela. Collezione privata
Leggi anche:
• L'eleganza dell'Art Déco brilla al Forte di Bard
• Elsa Schiaparelli, una surrealista rosa shocking
Testimoni di questa avvincente avventura saranno oltre 300 opere in arrivo da musei italiani e internazionali - il Musée d’Orsay di Parigi, il Belvedere, la Klimt Foundation e il MAK di Vienna, la Reggia di Versailles, il Museum National di Cracovia, le Gallerie degli Uffizi e il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti di Firenze, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Pinacoteca di Brera e il Museo Poldi Pezzoli di Milano, il MART di Rovereto, il Museo di Capodimonte tra gli altri - nonché da collezioni private e dagli archivi di note case di moda, da Armani a Prada, da Valentino a Dior.
James Tissot, Il ballo (Evening), 1878 circa. Olio su tela, 91 x 51 cm. Parigi, Musée d’Orsay
Protagonisti dell’esposizione saranno pittori come Tintoretto e Piet Mondrian, Francesco Hayez e Giacomo Balla, Giovanni Boldini, Giorgio De Chirico ed Henri Matisse, a confronto con gli abiti di Mariano Fortuny, Paul Poiret, Coco Chanel, Salvatore Ferragamo, Giorgio Armani, Christian Dior, Yohij Yamamoto, Cristobal Balenciaga, Prada, Gucci.
Dipinti, sculture, abiti, accessori d’epoca e contemporanei si mescoleranno in un percorso costruito nel segno del confronto. A partire dal Settecento e in particolare dalla Rivoluzione Francese, che cambiò radicalmente anche il mondo dell’abito, viaggeremo tra i più importanti movimenti artistici europei, dai Romantici ai Macchiaioli, dagli Impressionisti ai Simbolisti, per finire con il caleidoscopico immaginario delle avanguardie novecentesche capeggiate dai Futuristi. Al centro della scena, quella terra di confine “dove l’arte rispecchia, crea e si fa moda, mentre la moda appartiene definitivamente al regno delle arti”, scrivono i curatori del progetto.
Fortunato Depero, Gilet - Panciotto di Marinetti, 1923 - 1924. Tarsia di stoffe colorate in panno di lana. Torino, Collezione Ugo Nespolo
Tra le opere esposte troveremo meraviglie come il Ritratto dell’avvocato Carlo Manna di Umberto
Boccioni, il Ritratto di Emiliana Concha de Ossa di Giovanni Boldini, la Grande composizione A con nero, rosso, grigio giallo e blu di Piet Mondrian, Donna e anemoni di Henry Matisse, ma anche due completi ricamati di Giorgio Armani, il Panciotto di Marinetti di Fortunato Depero, la camicia Orlando di Gianfranco Ferré, il Delphos in seta con sopravveste in velluto di Mariano Fortuny in dialogo con una Kore del II secolo e un abito da sera inedito di Elsa Schiaparelli.
Henri Matisse, Donna e anemoni (Femme et anémones), 1920-1921. Olio su tela, 56 x 70,5 cm. Torino, Pinacoteca Agnelli
Opera dopo opera, scopriremo“la moda dipinta, ritratta, scolpita, realizzata dai grandi artisti. L’abito che modella, nasconde, dissimula e promette il corpo. L’abito come segno di potere, di ricchezza, di riconoscimento, di protesta. Come cifra distintiva di uno stato sociale o identificativa di una generazione. La moda come opera e comportamento. L’arte come racconto e come sentimento del tempo”.
Anselmo Bucci, Rosa Rodrigo (la bella),1923-1925. Olio su tela, 72 x 60. Matteo Maria Marpelli Arte Moderna e Contemporanea
Diretta da Gianfranco Brunelli e curata da Cristina Acidini, Enrico Colle, Fabiana Giacomotti e Fernando Mazzocca, L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni. 1789-1968 sarà visitabile al Museo di San Domenico di Forlì dal 18 marzo al 2 luglio 2023.
Giovanni Boldini (1842 - 1931), Il pastello bianco - Emiliana Concha de Ossa, 1888. Pastello su carta riportato su tela. Collezione privata
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