I poeti di Carlo Bo. Ritratto di Carlo Bo. Conferenza di Giuseppe Marcenaro. Letture di Mallarmé, Valéry e i Surrealisti a cura di Rachele Ghersi

10/11/2011

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Ciclo di lezioni-letture su Carlo Bo e la poesia del Novecento francese, italiana e spagnola organizzato da Fondazione Giorgio e Lilly Devoto –Edizioni San Marco dei Giustiniani,
in collaborazione con l’Università di Genova e la Biblioteca Universitaria di Genova
I tre incontri promossi dalla Fondazione Giorgio e Lilli Devoto di Genova e dalla Biblioteca universitaria intendono ricordare e approfondire la figura di Carlo Bo (Sestri Levante 1911- Genova 2001), critico letterario, Rettore dell’Università di Urbino, Senatore a vita, in occasione del centenario della nascita e del decennale della scomparsa.
Personalità di rilievo internazionale, Bo ha avuto un grande ruolo nella conoscenza della poesia europea del Novecento, nell’ambito di tre diverse letterature: italiana, francese, spagnola. In ognuna di esse ha approfondito la conoscenza di poeti già noti (Machado, Jimenez, Claudel, Peguy, Apollinaire, Rebora, Sbarbaro, Campana, Ungaretti, Montale), ma è anche stato il primo e principale interprete di voci nuove, poi diventate ‘classici’ del Novecento da Lorca ai Surrealisti francesi (Breton, Eluard, Michaux) agli Ermetici italiani (Quasimodo, Gatto, Betocchi, Luzi).
E’ stato anche assai legato al territorio e alla sua specifica cultura, pertanto è stato sempre molto attento all’attività culturale della Liguria, sua terra natale e della prima formazione (in cui ebbe come docente Camillo Sbarbaro). Tra l’altro è significativa la coincidenza dell’interesse critico di Bo con il grande rilievo che la poesia ligure ha avuto nel Novecento (si pensi a Montale).

Giuseppe Marcenaro è scrittore e giornalista. Tra le sue pubblicazioni: Fotografi liguri dell’Ottocento (Immagine & comunicazione, Genova 1980); Lettere a una gentile signora (Adelphi, Milano 1981); Il silenzio del negativo (Sagep, Genova 1982); Un’amica di Montale. Vita di Lucia Rodocanachi (Camunia, Milano 1991); Genova la bella. Panopticon dalla Lanterna ad Albaro (Franco Maria Ricci, Milano 1992); La nuit de Gênes di Paul Valéry (Sagep, Genova 1994) e Carte inquiete (Aragno, Milano 2005).
Per Bruno Mondadori Editore si ricordano: Eugenio Montale, (1999); Genova e le sue storie (2004 e 2007); Fotografia come letteratura (2004); Cimiteri. Storie di rimpianti e di follie (2008); Libri. Storie di passioni, manie e infamie (2010)
Altre pubblicazioni: Ammirabili & freaks, Aragno, Torino 2010 e Bistecca alla Maroncelli, Le Lettere, Firenze 2011
In Italia e all’estero ha curato numerose mostre tra le quali: Alfredo Noack, fotografo, inventore della Riviera (Imperia-Genova-Wolfsburg-Stoccarda-Amburgo-Colonia 1989-1990); Levante-Ponente. La Riviera tra Lerici e Turbia (Franco Maria Ricci, 1994); Una dolcezza inquieta. L’universo poetico di Eugenio Montale (Genova-Milano 1996); J’arrive ce matin... L’universo poetico di Arthur Rimbaud (Genova 1998); Italie, il sogno di Stendhal (Genova 2000); Viaggio in Italia. Un corteo magico dal Cinquecento al Novecento (Genova 2001); Vaghe stelle dell’Orsa. Gli infiniti di Giacomo Leopardi (Genova 2002); Carte inquiete (Aragno, 2005), Premio Estense 2006; Russia & Urss, arte, letteratura, teatro 1905-1940 (2007).

Rachele Ghersi
Diplomata alla scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Milano, partecipa ad alcuni spettacoli con lo stesso teatro. Lavora in seguito con compagnie private e con lo Stabile di Bolzano, in spettacoli diretti da Maurizio Scaparro.
Ha svolto attività radiofonica, quando si faceva la prosa in Rai.
Da molti anni insegna dizione alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova.
Le edizioni San Marco dei Giustiniani nascono nel 1976 a Genova con la pubblicazione della raccolta di versi Lapide 1975 di Alfonso Gatto.
Nei suoi oltre trent’anni di attività dedicata esclusivamente alla poesia, la casa editrice ha saputo promuovere la lettura dei più importanti autori del secondo ‘900: da Penna, Caproni, Sbarbaro, a Luzi, la Rosselli e la Frabotta, tutti apparsi nella collana “Quaderni di poesia”, affiancati da grandi nomi della poesia straniera, quali Grass, Sarajli?, Deguy e Bonnefoy.
Una costante attenzione al panorama poetico alternativo ha portato alla pubblicazione di poeti dialettali del calibro di Firpo, Loi e Marin, e ha saputo dar voce ad autori di lingua araba di indubbio talento come Adonis, Bennis, Haddad e Tengour, a partire dal 2004, nella sottocollana “Poeti della Riva Sud del Mediterraneo”, a loro dedicata in occasione del progetto della Regione Liguria “Il mare che unisce”.
“Pietre di Luna” ha raccolto le opere di giovani poeti inediti, le cui capacità letterarie sono state confermate dai successi presso grandi case editrici, come nel caso di Testa, Buffoni e Fiori, mentre dal 1982, “I Fuoricollana”, hanno ulteriormente ampliato i campi di interesse della casa editrice, spaziando sino alla saggistica e all’approfondimento critico di studiosi quali Adele Dei, Carlo Bo e Beatrice Sica.
Interessante anche l’idea di pubblicare monografie di grandi musicisti di tutti i tempi, accompagnate da partiture inedite o cd, nei “Quaderni di musica”, inaugurati dal volume dedicato a Simone Molinaro, compositore genovese a cavallo tra ‘500 e ‘600, a cui sono seguite, solo per fare qualche titolo, le Rime popolari genovesi e il più recente Guillaume Faugues.
In trentaduesimi e coloratissimi, con una tiratura di sole 350 copie numerate, i “Quaderni del Tempo” hanno esordito nel 2000 pubblicando nel corso degli anni Betocchi, Novaro, Gumilëv, Folgore e Cellini.
Corona la particolarità delle scelte editoriali della San Marco dei Giustiniani, “La Biblioteca ritrovata”, dove vengono pubblicate raccolte stampate quasi sempre all’inizio del secolo scorso, oramai introvabili persino sul mercato antiquario. L’edizione commerciale è affiancata da una per bibliofili, in 90 esemplari numerati, che riproduce con estrema acribia la prima edizione, inserita in una cartella editoriale che contiene anche un CD con la registrazione delle poesie lette di volta in volta da un attore diverso. Sono già apparsi i titoli di Caproni, Saba, Ceccardo R. Ceccardi, Grande, Barile, Boine e Sbarbaro.
Per la “Fondazione Giorgio e Lilli Devoto”, escono, in fine, “I Quaderni della Fondazione”, tra i quali è doveroso ricordare Amici miei poeti…, carteggio intercorso tra la casa editrice e grandi poeti contemporanei, dal 1976 al 1991, e la Lettera di Antonio Malfante, mercante genovese del quindicesimo secolo, perfettamente riprodotta in un prestigioso in quarto intonso.
Sottocollana varata nel 2007 con la pubblicazione delle lettere di Camillo Sbarbaro a Lucia Rodocanachi. i “Quaderni sbarbariani” si propongono di approfondire le indagini sull’uomo Sbarbaro, attraverso lo studio delle sue carte personali.
La San Marco dei Giustiniani, in oltre, stampa dal 1997 Trasparenze, un supplemento non periodico ai “Quaderni di poesia”, in cui vengono affrontate tematiche non solo letterarie, includendo per esempio saggi sulla canzone, il cinema e l’arte, e di cui degni di nota sono i numeri monografici, tra cui quello su Amelia Rosselli, il ventiduesimo incentrato sulla canzone d’autore e il più recente dedicato al cinquantenario della Bufera di Montale.

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