La protesta diventa interattiva

Banksy, un nuovo murales in difesa di Calais

Banksy per Calais, Londra
 

Ludovica Sanfelice

25/01/2016

Banksy è tornato colpire nella notte di sabato 23 gennaio. La tela scelta questa volta è vicina all’ambasciata di Francia a Londra, dove il misterioso graffitaro ha lanciato un nuovo messaggio in difesa di Calais, la baraccopoli, anche nota come “giungla”, in cui si accampano in condizioni drammatiche i migranti che intendono raggiungere il Regno Unito.

Lo scorso settembre, l’artista aveva avviato la sua azione di protesta contro la gestione della crisi umanitaria nel campo allestito in territorio francese smantellando e trasferendo oltre Manica le strutture delle attrazioni di “Dismaland” - parco tematico temporaneo creato da nella località balneare di Weston-super-Mare-, perchè offrissero migliore rifugio a chi scappa da conflitti o squilibri economici.

Nei dintorni del campo e nell’area del porto erano poi apparsi diversi graffiti raffiguranti un bambino che guarda il mare in direzione Inghilterra con un cannocchiale su cui è appollaiato un avvoltoio, uno stencil ispirato alla Zattera della Medusa di Gericault, e infine il già leggendario ritratto di Steve Jobs con un fagotto in spalla, intitolato “Il figlio di un migrante siriano”, con cui l’artista aveva invitato a riflettere sull’immigrazione come risorsa e non come rovina.

La nuova opera apparsa a Londra rappresenta Cosette, il personaggio de "I Miserabili" di Victor Hugo, in lacrime. Alle spalle una lacera bandiera francese e davanti una bomboletta di Gas lacrimogeno che avvolge nella sua nuvola la giovane ragazza.
Il disegno, già di per sè eloquente, questa volta però non basta, perciò a sinistra della figura per la prima volta compare anche un codice QR che rimanda ad un filmato delle operazioni svolte dalla polizia nel campo di Calais lo scorso 5 gennaio.
Banksy ha alzato la voce.




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