Cenni biografici

Opera di Amedeo Modigliani
28/02/2006
Nato nel 1884 a Livorno da una famiglia della migliore tradizione israelita mediterranea, Modigliani giovanissimo è già minato nella fragile salute da una pleurite e da un tifo con complicazioni polmonari. Frequenta lo studio di un allievo di Giovanni Fattori e nei viaggi in Italia del 1901-1903, studia i grandi maestri del Trecento e del Quattrocento nei musei di Napoli, Roma, Firenze e Venezia. Ama Simone Martini, Duccio, Botticelli, Tino da Camaino.
Dopo un soggiorno veneziano, nel 1906 Modigliani arriva a Parigi e affitta uno studio a Montmartre. Fondamentale l’incontro con l’opera di Toulouse Lautrec, il cromatismo esasperato dei Fauves e, soprattutto, nel 1907 con la pittura di Cézanne in cui ritrova la solidità della composizione architettonica e la potenza del disegno.
Nel 1909 Modigliani si stabilisce definitivamente a Montparnasse. Sono gli anni della scoperta della scultura e della forza espressiva e ritmica, quasi musicale, della linea; nasce l’amicizia con Brancusi, di cui è eccezionale testimonianza il ritratto abbozzato sul verso della tela, che in seguito accoglierà lo studio per Il suonatore di violoncello.
Sono gli anni in cui si dedica intensamente alla scultura. Scolpisce in pietra teste che risentono anche delle suggestioni della plastica greca arcaica. Nonostante Amedeo riconosca nella scultura la sua vera vocazione, le sue cagionevoli condizioni di salute non possono affrontare lo sforzo fisico richiesto dalla scultura e le polveri della pietra che gli attaccano i polmoni. L’amatore d’arte e mercante Paul Guillaume diviene acquirente delle sue opere.
Nel 1916 Modigliani incontra Jeanne Hébuterne, diciannovenne allieva all’Accadémie Colarossi, che diviene la sua compagna. Nel 1918 Zborowzki porta Modigliani in Costa Azzurra, nella speranza che il clima giovi alla sua salute. Qui nasce la piccola Jeanne, figlia della Hébuterne e di Amedeo. Sono momenti un po’ più sereni con una prospettiva di successo, anche grazie alla sua partecipazione ad una mostra a Londra l’anno successivo, e sono gli anni più produttivi dell’artista, con circa 100 opere dipinte tra il 1918 e il 1919.
Alla fine del 1919 Modigliani entra in ospedale, dove muore il 24 Gennaio 1920. Appena due giorni dopo muore anche Jeanne Hébuterne, suicida.
Dopo un soggiorno veneziano, nel 1906 Modigliani arriva a Parigi e affitta uno studio a Montmartre. Fondamentale l’incontro con l’opera di Toulouse Lautrec, il cromatismo esasperato dei Fauves e, soprattutto, nel 1907 con la pittura di Cézanne in cui ritrova la solidità della composizione architettonica e la potenza del disegno.
Nel 1909 Modigliani si stabilisce definitivamente a Montparnasse. Sono gli anni della scoperta della scultura e della forza espressiva e ritmica, quasi musicale, della linea; nasce l’amicizia con Brancusi, di cui è eccezionale testimonianza il ritratto abbozzato sul verso della tela, che in seguito accoglierà lo studio per Il suonatore di violoncello.
Sono gli anni in cui si dedica intensamente alla scultura. Scolpisce in pietra teste che risentono anche delle suggestioni della plastica greca arcaica. Nonostante Amedeo riconosca nella scultura la sua vera vocazione, le sue cagionevoli condizioni di salute non possono affrontare lo sforzo fisico richiesto dalla scultura e le polveri della pietra che gli attaccano i polmoni. L’amatore d’arte e mercante Paul Guillaume diviene acquirente delle sue opere.
Nel 1916 Modigliani incontra Jeanne Hébuterne, diciannovenne allieva all’Accadémie Colarossi, che diviene la sua compagna. Nel 1918 Zborowzki porta Modigliani in Costa Azzurra, nella speranza che il clima giovi alla sua salute. Qui nasce la piccola Jeanne, figlia della Hébuterne e di Amedeo. Sono momenti un po’ più sereni con una prospettiva di successo, anche grazie alla sua partecipazione ad una mostra a Londra l’anno successivo, e sono gli anni più produttivi dell’artista, con circa 100 opere dipinte tra il 1918 e il 1919.
Alla fine del 1919 Modigliani entra in ospedale, dove muore il 24 Gennaio 1920. Appena due giorni dopo muore anche Jeanne Hébuterne, suicida.
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