Con gli occhi di Steichen
Steichen
04/03/2008
Per la prima volta in Italia, dopo le tappe al Jeu de Paume di Parigi, al Musée de l'Elysée di Losanna e alla Kunsthaus di Zurigo, a Reggio Emilia, dal 1° maggio all'8 giugno 2008, oltre 450 immagini di Edward Steichen (Bivange, Lussemburgo, 27 marzo 1879 – West Redding, USA, 25 marzo 1973).
L’esposizione reggiana, uno degli appuntamenti più significativi nell’àmbito dell’edizione 2008 di Fotografia Europea, è organizzata da Palazzo Magnani, è curata da William A. Ewing, Todd Brandow e Nathalie Herschdorfer.
Il percorso espositivo coinvolgerà le sedi storiche espositive della città, Palazzo Magnani e i Chiostri di San Domenico, dove saranno rispettivamente presentate le opere di quello che è unanimemente definito uno dei più importanti esponenti della fotografia del XX secolo.
A Palazzo Magnani sarà possibile ripercorrere, con molti vintage provenienti dai principali musei americani, l'intero percorso di un fotografo prolifico, influente e controverso, un innovatore autentico abituato a reinventarsi continuamente, che eccelse in tutti i generi a cui si dedicò: nell’arte “pura”, nella fotografia di moda, in quella pubblicitaria, nella ritrattistica, nei nudi, nelle nature morte, nei paesaggi, nelle immagini delle città, nel reportage di eventi teatrali, come fotografo di guerra e persino come autorevole direttore del Dipartimento di Fotografia del Museum of Modern Art di New York. Ai Chiostri di San Domenico, invece, saranno presentate oltre duecento fotografie che Steichen realizzò durante la sua collaborazione con le Edizioni Condé Nast: immagini dell'alta moda e dei protagonisti di Hollywood che venivano regolarmente pubblicate su "Vogue" e su "Vanity Fair".
Edward Steichen diventa cittadino americano nel 1900, dopo che la sua famiglia si era trasferita negli Stati Uniti dal Lussemburgo nel 1881. Esordisce come pittore. Nel 1901 è a Parigi, dove fotografa artisti e scrittori. Nel 1902 ritorna a New York; affitta uno studio con Alfred Stieglitz - che ha acquistato per primo le sue fotografie e di cui è diventato amico - e altri, e fonda "The Photo Succession", collaborando alla rivista trimestrale Camera Work. Nel 1904 inizia a sperimentare la fotografia a colori.
Nel 1911 inizia a lavorare anche come fotografo di moda. Dopo la Prima Guerra Mondiale, durante la quale è comandante della divisione fotografica delle Forze di Spedizione Americane, torna alla fotografia diretta e immediata, soprattutto di nature morte - nel frattempo, ha deciso di bruciare tutti i suoi dipinti. Continua a dedicarsi ai ritratti e alla fotografia di moda, collaborando tra il 1923 e il 1938 con "Vanity Fair" e “Vogue”.
Nel 1938, si ritira dall'attività professionale, ma nel 1942 viene richiamato in servizio nella Marina americana e diventa direttore del Naval Photographic Institute, con la responsabilità di documentare gli aspetti navali della guerra. Il suo documentario di guerra “The Fighting Lady” vince nel 1945 il premio Academy Award, l'Oscar, come "miglior documentario". Dopo la guerra, Steichen è, dal 1947 al 1962, Direttore del Dipartimento di Fotografia al MoMA di New York. Tra le tante sue memorabili realizzazioni, va almeno ricordata la mostra The Family of Man, nel 1955, una grande esposizione di oltre 500 fotografie che cercava di documentare la vita, l'amore e la morte in 68 paesi di un mondo che sempre più stava diventano globale.
Dopo Reggio Emilia, la mostra viaggerà al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid e al Museo del Traje di Madrid, per poi passare al Kunstmuseum di Wolfsburg, all'I.C.P. (International Center of Photography) di New York, e in altri musei statunitensi e canadesi.
EDWARD STEICHEN
1 maggio – 8 giugno 2008
Palazzo Magnani, corso Garibaldi, 29 – Reggio Emilia
Chiostri di San Domenico, via Dante Alighieri 11 – Reggio Emilia
Orari: 10.00-13.00 / 15.00 - 19.00. Lunedì chiuso
Biglietti: Euro 8 intero; Euro 5 ridotto; Euro 3 studenti
Catalogo Skira
Informazioni: tel. 0522.454437; fax 0522.444436
L’esposizione reggiana, uno degli appuntamenti più significativi nell’àmbito dell’edizione 2008 di Fotografia Europea, è organizzata da Palazzo Magnani, è curata da William A. Ewing, Todd Brandow e Nathalie Herschdorfer.
Il percorso espositivo coinvolgerà le sedi storiche espositive della città, Palazzo Magnani e i Chiostri di San Domenico, dove saranno rispettivamente presentate le opere di quello che è unanimemente definito uno dei più importanti esponenti della fotografia del XX secolo.
A Palazzo Magnani sarà possibile ripercorrere, con molti vintage provenienti dai principali musei americani, l'intero percorso di un fotografo prolifico, influente e controverso, un innovatore autentico abituato a reinventarsi continuamente, che eccelse in tutti i generi a cui si dedicò: nell’arte “pura”, nella fotografia di moda, in quella pubblicitaria, nella ritrattistica, nei nudi, nelle nature morte, nei paesaggi, nelle immagini delle città, nel reportage di eventi teatrali, come fotografo di guerra e persino come autorevole direttore del Dipartimento di Fotografia del Museum of Modern Art di New York. Ai Chiostri di San Domenico, invece, saranno presentate oltre duecento fotografie che Steichen realizzò durante la sua collaborazione con le Edizioni Condé Nast: immagini dell'alta moda e dei protagonisti di Hollywood che venivano regolarmente pubblicate su "Vogue" e su "Vanity Fair".
Edward Steichen diventa cittadino americano nel 1900, dopo che la sua famiglia si era trasferita negli Stati Uniti dal Lussemburgo nel 1881. Esordisce come pittore. Nel 1901 è a Parigi, dove fotografa artisti e scrittori. Nel 1902 ritorna a New York; affitta uno studio con Alfred Stieglitz - che ha acquistato per primo le sue fotografie e di cui è diventato amico - e altri, e fonda "The Photo Succession", collaborando alla rivista trimestrale Camera Work. Nel 1904 inizia a sperimentare la fotografia a colori.
Nel 1911 inizia a lavorare anche come fotografo di moda. Dopo la Prima Guerra Mondiale, durante la quale è comandante della divisione fotografica delle Forze di Spedizione Americane, torna alla fotografia diretta e immediata, soprattutto di nature morte - nel frattempo, ha deciso di bruciare tutti i suoi dipinti. Continua a dedicarsi ai ritratti e alla fotografia di moda, collaborando tra il 1923 e il 1938 con "Vanity Fair" e “Vogue”.
Nel 1938, si ritira dall'attività professionale, ma nel 1942 viene richiamato in servizio nella Marina americana e diventa direttore del Naval Photographic Institute, con la responsabilità di documentare gli aspetti navali della guerra. Il suo documentario di guerra “The Fighting Lady” vince nel 1945 il premio Academy Award, l'Oscar, come "miglior documentario". Dopo la guerra, Steichen è, dal 1947 al 1962, Direttore del Dipartimento di Fotografia al MoMA di New York. Tra le tante sue memorabili realizzazioni, va almeno ricordata la mostra The Family of Man, nel 1955, una grande esposizione di oltre 500 fotografie che cercava di documentare la vita, l'amore e la morte in 68 paesi di un mondo che sempre più stava diventano globale.
Dopo Reggio Emilia, la mostra viaggerà al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid e al Museo del Traje di Madrid, per poi passare al Kunstmuseum di Wolfsburg, all'I.C.P. (International Center of Photography) di New York, e in altri musei statunitensi e canadesi.
EDWARD STEICHEN
1 maggio – 8 giugno 2008
Palazzo Magnani, corso Garibaldi, 29 – Reggio Emilia
Chiostri di San Domenico, via Dante Alighieri 11 – Reggio Emilia
Orari: 10.00-13.00 / 15.00 - 19.00. Lunedì chiuso
Biglietti: Euro 8 intero; Euro 5 ridotto; Euro 3 studenti
Catalogo Skira
Informazioni: tel. 0522.454437; fax 0522.444436
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Torino | A Torino fino al 12 gennaio 2025
Gentileschi e Van Dyck, alle Gallerie d’Italia un confronto tra capolavori
-
Roma | Dal 7 dicembre a Palazzo Chigi di Ariccia
Bernini e la pittura del Seicento, una storia da riscoprire
-
Milano | Dal 15 febbraio a Palazzo Reale
A Milano tutto Casorati in 100 opere
-
Roma | A Roma dal 6 dicembre al 16 febbraio
Un ritrattista alla corte romana. Carlo Maratti in mostra a Palazzo Barberini
-
Roma | L’opera dall'Art Institute of Chicago in mostra fino al 27 gennaio
La speranza fondata sull'amore. La Crocifissione bianca di Chagall inaugura a Roma un nuovo spazio museale
-
Mondo | Dal 5 dicembre 2024 al 9 marzo 2025
La National Gallery celebra il genio di Parmigianino