Dal 13 al 19 marzo sul piccolo schermo

Dalle bellezze d'Italia, sulle tracce del Grand Tour, al fascino del nero. La settimana in tv

Grand Tour. Viaggio in Italia, la nuova serie Sky Original | Courtesy Sky
 

Samantha De Martin

13/03/2023

Il grande patrimonio artistico del belpaese passa attraverso lo sguardo dei viaggiatori del passato e di tutti quegli artisti, intellettuali, aristocratici stranieri che, dalla fine del Seicento, hanno intrapreso un viaggio di iniziazione culturale e sentimentale avendo come unica bussola la luce della bellezza.
Il glorioso Grand Tour, sulle orme dei maestri di ieri e di oggi, rivive su Sky Arte grazie alla nuova docuserie che attraversa la penisola, da nord a sud, tra musei, monumenti e panorami naturali.
“Viaggio” è la parola d’ordine di questa settimana in tv. Dall’itinerario tra le bellezze d’Italia a quello nel regno del nero, con la serie di Rai 5 dedicata ai colori nell’arte, l’agenda sul piccolo schermo ha il sapore dell’avventura e della scoperta.

Inseguendo il Grand Tour. Le bellezze d’Italia si raccontano su Sky Arte
Un'Italia inedita, dal fascino esotico e talvolta un po' minaccioso. Un paese che ha sempre trasmesso di sé l’immagine di un luogo rigeneratore, dove immergersi nelle sorgenti della civiltà. A partire da domani, martedì 14 marzo alle 21.15, Sky arte presenta Grand Tour. Viaggio in Italia, la nuova serie Sky Original in sei episodi, realizzata da 3D Produzioni, in esclusiva su Sky Arte, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand. Partendo da un fenomeno epocale come il Grand Tour, l’attore Alessandro Sperduti si mette sulle tracce di artisti come Rubens, Van Dyck o Velazquez, ma anche di maestri più recenti come Picasso o Andy Warhol, che hanno scelto l'Italia come luogo di apprendistato, seguendo il mito di Michelangelo, Raffaello o Caravaggio. Avendo come spartito le parole di grandi scrittori, da Goethe a Stendhal, Sperduti presenterà in sei tappe un'Italia inesplorata.


Alessandro Sperduti in Grand Tour. Viaggio in Italia, la nuova serie Sky Original | Courtesy Sky

I primi due episodi, in onda martedì 14 marzo a partire dalle 21.15, ci portano a Venezia e a Firenze. Varcando i panorami alpini del valico del Moncenisio, che per molti viaggiatori dei secoli passati rappresentava la porta d'accesso all'Italia, approderemo in Laguna. A Venezia artisti europei come El Greco giunsero a studiare i maestri del colore della scuola veneta - come Bellini, Tiziano, Tintoretto - che vedremo esposti alle Gallerie dell'Accademia, ma anche i mosaici di San Marco che ipnotizzarono Dostoevskij e ispirarono a Gustav Klimt la svolta del periodo d'oro.
Dai romantici canali con il loro sciabordio, che riecheggia nelle parole di Proust e Mann, oltre nei quadri veneziani di William Turner, approdiamo alla seconda tappa di Grand Tour. Viaggio in Italia. Ha inizio nell’abbagliante universo delle cave di marmo delle Alpi Apuane. Come i turisti dell’antichità, desiderosi di inseguire fin qui il mito di Michelangelo, anche Alessandro Sperduti si immerge nel magnetico universo di pietra di queste montagne. E il pubblico con lui, intraprendendo un percorso che scivola verso Firenze, meta imprescindibile del Grand Tour sin dall’Ottocento. Qui Auguste Rodin, dopo una visita alla Sagrestia Nuova di Michelangelo, modificò completamente la propria visione dell’arte, mentre Stendhal restò profondamente folgorato dalla bellezza di Santa Croce (da cui la famosa sindrome).
L’itinerario nella bellezza invita a scoprire le colline di Fiesole, il luogo del sacro, ma anche degli amori e di un incanto magico senza tempo, e ancora il paesaggio toscano, fonte di ispirazione per i pittori, con la sua luce unica.


Amedeo Modigliani, Jeanne Hébuterne au chapeau de paille

Protagonisti o semplici comparse? Vi siete mai chiesti quale identità nascondessero gli africani e gli afro-discendenti ritratti nelle opere d'arte che popolano le Gallerie degli Uffizi, le sale dei grandi palazzi veneziani, o le basiliche più importanti di Roma, e tuttavia per secoli passati inosservati? Il documentario Rinascimento Nascosto - Presenza africane nell'arte, ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Cristian Di Mattia, in onda mercoledì 15 marzo alle 11.35, va alla scoperta di questi protagonisti attraversando opere e documenti, a partire dai ritratti dell’afro-discendente più noto, il primo Duca di Firenze, Alessandro de’ Medici, per approdare ai visi di gondolieri, cavalieri, religiosi, truffatori, parte del tessuto della società rinascimentale.


Andrea Mantegna, Adorazione dei Magi, 1497-1500 circa. Dal documentario "Rinascimento nascosto. Presenze africane nell'arte". Questa settimana su Sky Arte HD

Giovedì 16 marzo alle 21.15 il bel Modì, l’angelo caduto, "pentre de guerre”, autore di oltre 400 quadri, sculture e 3500 disegni rivive nel racconto profondo e drammatico della sua ultima donna. È la voce calda della giovane pittrice Jeanne Hébuterne a tessere il racconto cinematografico del pittore in Maledetto Modigliani, il documentario che ripercorre l'esistenza tormentata del maestro livornese. Con lei ci addentriamo tra i rifugi dell’artista, nell’alveare di Parigi, prima di ritrovare Anna Achmatova, un’altra donna di Modì, e poi ancora Beatrice Hastings, la "poétesse anglaise", la femminista con la passione per i cappelli, protagonista di quel fermento creativo al centro del loro amore violento. Il docufilm consente agli spettatori di addentrarsi nell’anima di Modigliani, svelando le sue passioni, ma anche approfondendo il rapporto con Picasso e Brancusi, e quello con la trasgressione, tra i fumi dell’oppio e le visioni dell’alcol.

Domenica 19 marzo alle 10.55 Sky Arte invita a sfogliare i segreti dell’arte di Seurat. Appeso alla Barnes Foundation di Philadelphia, Les Poseuses del pittore francese è probabilmente il dipinto meno conosciuto, eppure denso di codici, segreti e significati nascosti. Per scoprire quali basta rimanere incollati allo schermo.


Georges Pierre Seurat, Les Poseuses,1888, Olio su tela, 200 × 250 cm, Filadelfia, Barnes Foundation

Rai 5 sulla via dei colori: tutti i segreti del nero
La puntata di questa settimana de I colori dell’arte - la serie prodotta da Mark in video, in collaborazione con Rai Cultura, scritta e diretta da Linda Tugnoli e montata da Sandro Capponi - ci conduce a tu per tu con il nero. Primo colore delle rappresentazioni umane - come dimostra il carbone usato nell’arte preistorica, di cui si apprezzano significativi esempi nella Grotta Chauvet in Francia - il nero è un colore fondamentale. Così la pensavano gli Egizi, come ricordano l’egittologo e curatore del Museo Egizio di Torino Enrico Ferraris, la restauratrice Paola Buscaglia del Centro di Conservazione e Restauro della Venaria Reale, e la conservation scientist Tiziana Cavaleri. Colore immancabile nei manufatti etruschi, secoli dopo è protagonista delle incisioni che trovano in Giovan Battista Piranesi il più affascinante rappresentante della storia dell’arte. La puntata di Art Night dedicata al nero accompagnerà gli spettatori nell’Istituto Centrale della Grafica, a Roma, dove Maura Picciau e Giovanna Scaloni descriveranno le matrici originali delle stampe di Piranesi. All’Accademia di Venezia il direttore Riccardo Caldura parlerà dell’eredità del veneziano Piranesi raccolta da un grande maestro come Emilio Vedova. Non manca un occhio all’Oriente, con un approfondimento sul teatro Bunraku da parte dello storico dell’arte Paolo Parmeggiani al Museo Civico di Arte Industriale Galleria Davia Bargellini di Bologna. Ma il nero è anche protagonista delle arti più recenti, dalla fotografia al cinema, come testimoniano Carlo Montanaro dell’omonimo archivio di Venezia, e poi Carlo Birrozzi, direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, e il funzionario di diagnostica Stefano Valentini.



La Grotta Chauvet in Francia | Courtesy Rai 5

Arte tv alla scoperta della femme fatale nell’arte
Il personaggio biblico di Salomè, che danza per Erode prima di reclamare la testa di San Giovanni Battista, ne diventerà uno dei grandi archetipi. Parliamo della figura della “femme fatale”, eredità di un immaginario secolare e concettualizzata alla fine del XIX secolo grazie alle opere di Gustave Moreau, Franz von Stuck, Lovis Corinth. Eppure il topos di questa donna ammaliante, seducente e distruttiva al tempo stesso, viene ormai rimesso in discussione dalle donne stesse, che desiderano affermare il proprio ruolo e una loro visione nel mondo dell'arte. Per saperne di più basta seguire il documentario La Femme Fatale nell'arte Un mito da sfatare? su Arte tv.

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